Ora li vedo chiaramente, sono faccia a faccia con quei tre.

Tom, Barto (i due bulli della scuola) e... il mio incubo, David...

"Che c-cosa v-volete?!" Cerco di dire con tono spavaldo

"Hai forse paura di noi?" Chiede Tom

"No. Io non ho paura di voi" rispondo prontamente. È vero. Non ho più paura di lui. Tanto non ho nulla da perdere.

"Questa volta non ci sarà più il tu fidanzatino a salvarti" continua David

"Io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno. So cavarmela anche da sola"

"Oh, la bambina è cresciuta" continua quel mostro prendendomi per i fianchi e avvicinandomi a sé

"Sì. Ed è pronta a fartela pagare" dico tirandogli una ginocchiata nello stomaco e facendolo cadere a terra

"Questo non lo dovevi fare!" Urla Barto

"E perché?! Avete forse paura?"

"Noi non abbiamo paura di te!" Continua Tom avvicinandosi a me

Sto per sferrargli un pugno ma qualcuno mi blocca da dietro. Mi giro ed è David che si è alzato da terra. Gli tiro di nuovo un calcio na si sposta, facendomi cadere.

Sono a terra con tutti e tre intorno a me. Sono in trappola. Mi sono sopravvalutata.

Iniziano a tirarmi calci, io sto immobile. Non faccio niente. Le lacrime scorrono silenziose sul mio viso,bagnandomi il collo. Ho lividi ovunque, mi fa male ovunque. Ma non emetto nessun gemito di sofferenza. Nessuno mi potrà sentire.

Saranno passate un paio d'ore, da quando sono uscita dall'ospedale. Quei vermi mi hanno massacrato. Ora se ne sono andati. Io sono qui sola. Piena di sangue e lividi. Piena di paure e brutti ricordi.

Non ho la forza di alzarmi, ma non voglio tornare in ospedale, proprio ora che me ne sono andata.

Passano altre decine di minuti; fino a quando non sento delle voci familiari. Penso siano di Christian, Emma, Rebecca e Sam. Ma non mi vedranno mai se sto qui.

Così mi attacco al tronco dell'albero vicino a me. Faccio qualche passo e cado di nuovo a terra. Arrivo vicino ad un altro albero e faccio le stesse mosse di prima. Sono abbastanza visibile ora. Intravedo Christian:

"Chri..." dico con tutta la forza che ho, prima di cadere a terra di nuovo

"Nicole!" Urla lui correndo verso di me insieme agli altri

"Che è successo?" Chiedo preoccupata la mia migliore amica aiutandomi a mettermi seduta

Io non riesco a rispondere,così Sam prende parola:

"Ce lo spiegherai dopo"

"Ora andiamo. Ti accompagnamo in ospedale!" Continua la sua ragazza

"No, a casa. Sono stata dimessa"

"Ma sei a pezzi!" Risponde Christian

"Vi prego"

"Okay" continua il biondo

"Riesci a camminare?" Si preoccupa Emma porgendomi la mano

"Si, ho bisogno solo di un appoggio"

Christian e Sam si guardano, mi prendono le braccia e se le mettono al collo. Poi si alzano e ci avviamo verso la mia nuova casa. Sofia mi aveva mandato un messaggio:

"Non sono in casa. Le chiavi sono nel vaso verde"

Prendo le chiavi e apro la porta del condominio,avviandomi verso l'ascensore. 4^ piano, l'ultimo. C'era scritto sulle chiavi.

Apro la casa ed è molto carina. I ragazzi mi fanno sdraiare sul divano, mentre le ragazze vanno a prendere il disinfettante.

"Allora, ci spieghi perché sei ridotta così?" Dice Emma disinfettandomi le ferite

Raccono tutto, in ogni minimo dettaglio. La telefonata, il mal di testa, le parole esatte. E sì, anche di David.

"Non uscirai più da sola" constata Christian dopo aver ascoltato la storia
"E nemmeno voi" continua guardando Emma e Rebecca

"Chiamiamo Alex" decide Rebecca prendendo il mio cellulare

"Non se ne parla!"

"Perchè?"

"Non ci sentiamo da troppo. Non voglio farlo preoccupare per qualcosa di inutile, come me..."

"No, non dire così! Lui ti ama" continua la mia migliore amica

"Non ne sono così sicura" dico alzandomi dal divano

"Ma è vero!"

"Tu come fai a saperlo?"

"Lo so. Lo so e basta. Ti ama"

"Evidentemente non abbastanza per rimanere accanto a me" dico scappando in bagno a piangere

Spazio autrice

Eccomi, sono tornata!

Scusate se non ho postato per una settimana...

Vi è piaciuto il capitolo? 💕

Accanto a me - Alex e Nicole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora