Parte 14

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Mi sveglio ed Alex non è più di fianco a me, mi guardo in giro e mi accorgo di essere caduta per terra, ho la mano insanguinata, guardo, e noto di essermi tagliata con le chiavi di casa di Alex che aveva lasciato per terra.

Cerco di alzarmi ma non riesco a fare peso sulla mano ferita che sento un dolore fortissimo.

"Ahh!" Urlo dal dolore svegliando Alex

"Che succede tesoro?" Chiede preoccupato

"Mi sono tagliata cadendo dal letto sta notte..."

Alex si alza, mi prende in braccio a modi sposa e mi poggia sul letto, poi va in bagno e torna con l'occorrente per disinfettarmi la ferita.

Inizia a tamponare e io urlo dal dolore, mi fa malissimo, Alex mi prende la mano e continua a disinfettarmi. Mi mordo così tanto il labbro inferiore fino a farlo sanguinare.

"No, calma, rilassati, fa così male?"

Annuisco, non ho la forza di rispondere e delle lacrime mi sgorgano sul viso, Alex mi ascigua le lacrime e mi bacia. Poi guarda più attentamente il taglio e dice:

"È profondo, forse è meglio che ti porti all'ospedale, mi dispiace"

"Che cosa ti dispiace?"

"È colpa mia, non mi sono svegliato quando ti ho sentito cadere..."

"Non fa niente" Gli lascio un tenero bacio sulla guancia

"Dai, ti porto in ospedale"

Mi prende la mano non dolorante e scendiamo.

"Oh, ciao Alex. Che ci fai qui?" Chiede mia mamma

Alex mi guarda, prendo coraggio e parlo

"Si è fermato a farmi compagnia "

"E non potevi invitare una ragazza?!" Sbotta mio padre

"No, ho preferito stare con lui"

"E.. perché? " continua l'uomo

È venuto il momento di dire la verità

"Per questo..." bacio Alex

"Sei solo una bambina! Non puoi avere un fidanzato! Sei una stupida ragazzina!" Urla mio padre incazzato nero, mia madre tace

"Sono una stupida perché amo?" Inizio a piangere silenziosamente e Alex mi abbraccia forte, gli bagno la maglietta di lacrime...

"No, sei stupida perché sei troia!" Mia madre pronuncia quelle parole con il consenso di mio padre

"Mi fate schifo, ecco cosa fate, schifo. Se sono troia io, avrò preso dalla migliore, non è vero, mamma? Se così posso ancora chiamarti. E tu, presunto padre, approvi, non è vero?! Certo che approvi, che domande sono. Tanto io per voi sono solo uno sbaglio, Sofia invece è perfetta. Magari sono anche indesiderata. Sono nata da qualcosa di troppo?"

Nessuno risponde

"Ho capito, vaffanculo. Vi odio. Non mi avete mai voluto bene, ma questa volta avete veramente superato il limite..." urlo e piango

"Cos'hai sulla mano?" Chiede quella che ormai non è più mia madre

"Perchè, da quando ti interessa di me?" Chiedo calma

Non risponde

"Togliamo il disturbo" continuo

Sbatto la porta e appena fuori abbraccio Alex

"Io non ho parole, mi fanno schifo..."

"Ci sono io con te. Sempre."

"Me lo prometti?"

"Te lo giuro"

"Grazie"

Mi appoggio a lui con la testa e ci avviamo al pronto soccorso

"Avete bisogno ragazzi?" Chiede una donna

"Forse ha bisogne di alcuni punti sulla mano" parla Alex

"Oh, capisco, andate nella stanza 22, c'è un dottore libero"

"Grazie" continuo io

Ci avviamo e il dottore ci accoglie

"Fammi vedere, ragazza" mostro la mano "uuh sì, ci vogliono tre punti. Vieni, te li metto subito"

"Mi fa l'anestesia totale, vero?"

"Ma no, e una cosa veloce, venga"

Mi cuce la ferita, io gemo dal dolore mentre Alex è stato cacciato fuori. Esco da quella camera correndo, con gli occhi che mi stanno per esplodere e salto addosso ad Alex.

"Amore, tutto a posto?" Chiede baciandomi la tempia

"Sì, ha fatto molto, ma molto male. Non puoi capire"

"Mi dispiace di non essere stato dentro con te..."

"Non preoccuparti. È tutto a posto ora"

Camminiamo fino a casa mia, è l'ora di pranzo, ma io lì non entro.

"Ciao amore" dice Alex

"No, tu hai capito male. Io non entro in questa casa."

"Vieni da me, ma dovete chiarire"

"Chiarire con chi? Con quelle persone che mi considerano una troia? O forse con quelle persone che non mi hanno mai voluto bene? Oppure parli delle persone che non mi volevano? Io ormai mi fido solo di te, di Christian, Emma e Sam. Ho bisogno di voi in questo momento, ti prego, non lasciarmi qui, nè da nessun'altra parte. Per favore..." piango, ho paura di rimanere sola

"Non ti lascerò mai, ti ribadisco, mai. Vieni da me. Poi chiamiamo gli altri. Dai, andiamo"

"Grazie. Ormai posso contare solo su di te, non so, quando ti sono vicina mi sento più forte, sento che potrei fare qualunque cosa. Basta che ci sia tu con me e tutto il resto non conta più nulla"

"Ti amo, sai?!"

"Sì, lo so, ma mi piace sentirtelo dire" gli bacio le labbra ed entiamo in casa sua.

"Mamma! C'è anche Nicole a pranzo!" Urla Alex per farsi sentire. Dalla cucina esce la madre di Alex

"Buongiorno signora"

"Dammi del tu, tesoro. Ormai sai che mi chiamo Sara. Ci conosciamo. Dai, venite che è pronto. Meno male che faccio sempre un po'di pasta in più!"

Sorridiamo e ci sediamo a tavola.

"Allora, Nicole, Alex ti tratta bene?" Chiede sua madre

Divento un pomodoro in volto e annuisco

"No perché se non ti tratta bene ce lo devi dire che la paga eh" continua il padre del mio ragazzo

"Non vi preoccupate " dico intimidita, sento le guance andararmi a fuoco

"Tutto bene?" Chiede Alex

"Sono solo un po' stanca..."

"Va' a sdraiarti, tesoro" dice Sara

"Scusate" mi alzo e corro in bagno, vomito, mi sento male, mi lavo la faccia e mi sdraio sul letto di Alex. Mi addormento e sento quelcuno cingermi le spalle e ad addormentarsi accanto a me.

Accanto a me - Alex e Nicole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora