Accanto a me - Alex e Nicole

parte 4

Finalmente è finita un'altra settimana di scuola, non ce la faccio già più, e siamo solamente a metà ottobre!
Sono convinta che se sistemassi le cose con Alex tutto sarebbe più semplice.
Sto scrivendo sul mio diario tutto ciò che provo e ciò che penso quando...

*toc toc*

"Avanti" dico io chiudendo il mio diario

"Ei, come stai?" Mi chiede Sofia

"Peggio di ieri, ma meglio di come starò domani" rispondo

"Devi dimenticarlo, non puoi continuare così, mangi poco e non parli mai, nemmeno con me. Prima mi dicevi tutto... e poi il tuo sorriso, dov'è finito?"

"Uffa, perché me lo chiedete tutti?! Il mio sorriso è in mano alla persona sbagliata, ok?"

Sbotto, mi sono veramente rotta di queste domande insensate

"Era l'amico sbagliato Nicole, mettitelo in testa. Hai altri amici oltre a lui!"

"Peccato che lui è l'unico amico di cui avrei bisogno ora!" Sto urlando e piangendo insime, inizio a respirare con affanno, sto avendo una crisi nervosa. Chiudo gli occhi e mi vengono fortissimi giramenti di testa, cado dal letto su cui ero sdraiata, sbatto la testa. Sento solo qualcuno che mi chiama, ma gli occhi non si aprono e tutto si fa sempre più tenue fino a quando non sento più nulla. Spero di essere morta, di aver messo fine a tutte le mie sofferenze.

"Nicole, Nicole, Nicole riprenditi per favore" dice Sofia invano "Mammaaa! Papàààà" continua ad urlare fino all'arrivo dei miei genitori

"Oddio, Nicole! Cos'è successo" dice mia mamma prima di mettersi a piangere

"L'ambulanza mamma! Ora è importante chiamare l'ambulanza, poi ti spiego tutto!" Risponde Sofia in preda al panico

L'ambulanza è arrivata e mi sta caricando sulla barella, ma io non sento niente. Niente più dolore, in fondo era quello che volevo. Non provare più dolore, per lo meno a causa sua!

Sono giorni che sono rinchiusa in questa stanza, i miei occhi non si sono ancora decisi a riaprirsi.
Da quanto ho capito, ho avuto una crisi nervosa che mi ha provocato uno svenimento, ma cadendo dal letto ho sbattuto la testa, e così sono finita in un leggero coma.
Non ho paura, un po' mi piace anche, lo so, è strano, ma sono da sola con me stessa, posso pensare a ciò che mi pare, senza che nessuno mi interrompa, peccato però che sento le voci delle persone che mi parlano...

"Ei, gnoma" è Chri, è appena entrato in stanza, sembra tranquillo, di solito piange sempre quando mi vede, lui e Sam vengono qui tutti i giorni
"Riaprili presto quegli occhi belli che ti ritrovi, sai, mi mancano i tuoi sorrisi, e mi manca quando ti si illuminano gli occhi. Mi manca la tua felicità, ma prima di tutto mi manchi tu, la mia vera migliore amica, la mia piccola gnoma.
Ti ricordi, all'asilo quando facevo finta di essere tuo fratello maggiore?! Ecco, per me è come se lo fossimo veramente"

Sento un bacio sulla guancia e poi qualcosa mi bagna il volto, una lacrima, stava ancora piangendo, devo svegliarmi, per Christian, per Sam, per me.

Mi concentro e cerco di fare quel semplice movimento involontario, un battito di ciglia. Forse ci sto riuscendo, sento i muscoli risvegliarsi, e i miei occhi aprirsi lentamente.

"Chri" dico con voce debolissima

"Nicole, finalmente, mi sei mancata!"

Mi abbraccia forte, fortissimo, avevo bisogno di lui, inizio a piangere, ma di gioia 'sta volta

"Chiamo un dottore, non ti muovere"

È passato qualche minuto dal mio risveglio e intorno a me ci sono i miei genitori, mia sorella, Chri, Sam e tre dottori che continuano a farmi domande. Ma Alex non c'è, non mi è stato vicino nel momento in cui ne avevo bisogno. Mi devo rassegnare all'idea che Alex se n'è andato...

"Dottore, quando posso uscire?" Chiedo
"Domani, ti teniamo qua 'sta notte per sicurezza. Ma mi raccomando, mangia di più che ancora un po' e scompari"
Annuisco, poi lui continua:
"Adesso lasciate riposare un po' la ragazza, al massimo una persona alla volta"
"Preferisco star da sola, grazie"
Tutti escono e rimango sola, prendo il mio diario e scrivo.

Ad un certo punto qualcuno bussa alla porta, è...