Per non parlare del fatto che, se diventassi suo socio, riuscirei a ricavare moltissime informazioni.

"Quindi ti intendi di arte, eh?"
Piú di quanto lei possa mai credere.

"Sí"

A questa mia risposta, lo vedo alzarsi, aprire uno degli armadi possenti e tirarvi fuori tre quadri uguali.

I giocatori di carte di Paul Cézanne.

"Indovina quale quadro è l'originale e diventerai mio socio"
Dice, appoggiandoli con cura al muro.

Così semplice?

Mi avvicino con cautela, esaminandoli attentamente ed arrivando ad una conclusione solo dopo alcuni minuti.

"Nessuno. Nel primo le pennellate sono troppo spesse. Nel secondo i colori, per quanto simili, sono troppo accesi e, nel terzo, la pittura è recente. Queste piccole crepe dovrebbero essere più accentuate. Peró devo riconoscere che sono quasi perfetti"
Sentenzio, alzandomi nuovo in piedi ed incotrando lo sguardo acceso di Saynor.

"Mi hai appena stupito ragazzo. Non pensavo saresti stato in grado di rispondere esattamente"
Esclama, battendomi una mano sulla spalla.

"Per un'amante dell'arte non dovrebbe essere complicato"

"Tu non sei solo un'amante dell'arte. Tu vivi l'arte, e l'hai appena dimostrato"
Esclama, prendendo delle chiavi da un cassetto della scrivania e facendomi segno di seguirlo.

"Per quanto mi riguarda, da questo momento, sei mio socio. Penseremo più tardi a tutte quelle scartoffie. Anzi, ci penserá il mio segretario"
Continua, mentre usciamo dall'ufficio e iniziamo a salire una scala nella penombra.

"Ma lei abita qui?"
Chiedo, abbastanza titubante.

"Sí, ma solo da un mese. Mi sono trasferito da quando sono iniziate le rapine di una certa Dama Nera. Sicuramente ne avrai sentito parlare"
Oh, più di quanto lei possa immaginare.

Appena arriviamo in cima alle scale imbocchiamo un corridoio cosí piccolo e basso che in un primo momento dubito di riuscire a passarci.

"Cosa ci facciamo qui, signor Saynor?"
Chiedo non appena arriviamo alla fine del corridoio e ci troviamo ancora davanti ad una porta.

"Ora ragazzo, ti mostreró l'unica cosa della quale sono estremamente geloso. Io la vedo come una prova di fiducia, tu vedila come preferisci"
Esclama con un ghigno che mi fa raggelare il sangue nelle vene, prima che inserisca le chiavi nella serratura e la faccia scattare.

Una volta superata la porta, ci troviamo davanti a quella che non potrebbe essere altro che una cassaforte.

Ho come l'impressione che ci sia qualcosa di molto importante qui dentro.

Non appena anche la cassaforte è aperta e Saynor mi fa segno di superarlo, rimango a bocca aperta. Centinaia di quadri sono sparsi per la stanza non troppo grande. Centinaia di quadri spettacolari. Centinaia di quadri che conosco.

"Wow"
È l'unica cosa che riesco a dire, guardandomi intorno ammaliato.

Solo quando mi giro nuovamente verso Saynor, per complimentarmi della collezione, mi accorgo della pistola che mi sta puntando alla testa.

D'istinto faccio alcuni passi indietro, guardandolo come se lo temessi davvero. Due mosse e sarei un grado di disarmarlo e metterlo a tappeto. Ma non posso farlo.

"Ah, ragazzo mio, sei proprio il diversivo che stavo cercando. Con tutta questa storia della Dama Nera nessuno ha più avuto interesse nel collaborare con me. Non si vuole rischiare, e lo capisco, ma io ho bisogno di collaborazioni per sviare le indagini. E quindi, tu sei capitato nel momento ideale"
Dice con un tono estremamente serio e pacato mentre io rimango completamente in silenzio.

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