Cap. 2

9.9K 568 770
                                    

Un altro giorno di scuola era iniziato e, malgrado la fatica che Marinette ebbe dovuto fare durante il tragitto casa-scuola, senza contare le scale, era filato tutto liscio.

Per ora.

Adrien entrò con dieci minuti di ritardo, scusandosi subito con la professoressa, non potendo non voltarsi a guardare la corvina, sorridendole e facendola arrossire.

Le prime ore di lezione passarono abbastanza lentamente per tutti, soprattutto per Adrien, che non riusciva a togliere dai suoi pensieri la ragazza seduta alle sue spalle, preoccupato per la sua gamba e sollevato dal fatto che stesse bene per venire a scuola.

I suoi pensieri furono interrotti dalla campanella dell'intervallo e dai suoi compagni di classe che uscivano per prendere una boccata d'aria fresca.

Tutti tranne Marinette.

«Io rimango con te.» esclamò Alya, non cedendo alle lamentele della sua amica.
«Tu devi passare un po' di tempo con Nino, io me la caverò: dura solo un quarto d'ora l'intervallo!» rispose la corvina, facendola sbuffare.
«Posso rimanere in classe con voi.» s'intromise Nino, sistemandosi la visiera del cappello.
«Ma non scherzare. L'intervallo è l'unico momento durante la scuola in cui voi due potete nascondervi e sbaciucchiarvi senza che io vi dica quanto siete carini.» ammiccò Marinette, facendo arrossire il ragazzo e urlare la mora.
«Posso rimanere io con lei.» esclamò deciso Adrien, notando immediatamente le guance velate di rosa della corvina.
Alya guardò i due, sorridendo malignamente: «Ok, se la mettete in questo modo.» rispose, per poi chinarsi verso Marinette, sussurrandole nell'orecchio. «Dimmi se anche qua ci sono dei baci.»

I due loro amici uscirono dalla classe, chiudendo la posta alle loro spalle, ghignando per l'opportunità data alla corvina.

Marinette, era ancora più imbarazzata di prima, tant'è che non guardava Adrien dritto negli occhi.

«Posso sedermi accanto a te?» chiese il biondo, interrompendo il silenzio che era venuto a crearsi.

La ragazza annuì, sfregando il palmo della mano contro l'altro.

«Mi hanno detto che sei stata parecchio eroica ieri.» riprese Adrien, volendo attirare il suo sguardo. «Mi dispiace non essere stato lì, ma, appena ho visto l'akuma, ero andato a nascondermi.» mentì, fingendosi imbarazzato.

La corvina continuava a non guardarlo, ma i suoi atteggiamenti erano cambiati: ora sembrava che volesse dire qualcosa, ma non aveva il coraggio di farlo.

«Se fossi stato lì con te avrei impedito quell'incidente.» continuò il ragazzo, finalmente facendo voltare verso di sé l'amica, ancora rossa come un peperone.
«N-No...» balbettò. «S-Se tu fossi stato lì con me anche tu ti saresti potuto fare del male... Ed io non voglio che tu te ne faccia...» sussurrò l'ultima parte, ma Adrien riuscì a sentirla, sorridendo per la gentilezza dell'adolescente.
«So che è troppo forte per te e che faresti di tutto per aiutare gli altri, ma la prossima volta aspetta l'arrivo di Ladybug e Chat Noir. Così non ti farai male.» ammiccò il ragazzo, facendola annuire con la testa. «Ho anche saputo che Chat Noir ti ha soccorsa.» riprese, volendo conoscere meglio la ragazza che, solitamente, era seduta dietro di lui nei panni del modello parigino.
«Sì... Solo che gli ho fatto fare una cosa abbastanza... raccapricciante...» rabbrividì, rivedendo la scena del suo compagno di lotta che le tirava la caviglia per rimetterla in sede. «Ieri sera era venuto a casa mia, ma non mi ricordo se gli ho chiesto scusa o mi sono addormentata addosso a lui.» ridacchiò, cercando di ricordare, ma i ricordi erano sfuocati da quando il felino era entrato in camera. «S-Scusa. Ti sto annoiando con le mie paranoie.»
«Affatto.» ripose lui, tranquillizzandola.

Il biondo la guardò, ancora sorridente, divertito dalle sue reazioni e dal tempo che, in quei trenta giorni, passeranno insieme.

"Io me lo ricordo, Purr-incipessa."


Hero's normal lifestyleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora