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«...scusami tanto sai...»

Busso per farmi aprire. La porta si apre e per poco non cado. Federico è in pigiama, mezzo assonnato, la TV è accesa e c'è anche Laura sul divano.

«Grazie, ragazzi» Sorrido a Federico.
«Le chiavi ce le hai, però...» Torna a sedersi sul divano di fianco alla sua amata dopo avermi fatto una delle sue solite cantilene.

«In realtà la borsa la ho dimenticata nell'auto di quel maniaco sessuale che ha tentato di usarmi ed ora mi sento in colpa...» Lo dico così velocemente da sembrare disperata.
«Cosa?» Esclamano insieme i Fedaura. Mi piace come ship.

«Niente... Buonanotte e grazie ancora di avermi aperto.» Mi affretto ad entrare in camera mia. Tolgo i tacchi e sfilo il vestito, indossando velocemente il pigiama.
Cerco il numero di Ned in rubrica. Risponde dopo molti squilli.
Perché lo sto chiamando? Ah si, perché ha la mia borsa e non so cosa potrebbe farsene, se non attuare ogni tipo vendetta.

«Hey, ci hai ripensato?!» Dice con voce maliziosa. Quanto lo odio.
«La mia borsa è nella tua auto.» Spiego imperturbabile ma allo stesso tempo agitata.
«Cosa mi importa! Una prova in più...» Nom sembrava così spietato quando lo ho conosciuto. È sempre stato gentile con me sul posto di lavoro... ma certo. Questa è un'altra dimostrazione che io non sono fatta per stare con gli uomini. Sono troppo una facile preda, devo migliorarmi.

«Cosa? Ned non fare lo stronzo...» Riattacca. Figlio di puttana.
Provo a richiamarlo nuovamente, ma ha inserito la segreteria.

A proposito, devo chiamare Benjamin. A quest'ora dovrebbe essere ancora sveglio, d'altronde ieri lo era.

«Fanny?» Il senso di colpa mi assale appena pronuncia il mio nome. Non sarei dovuta andare a quella maledetta cena.
«Ciao Benji» Dico.
«Tutto bene, come è andata la cena?» Splendidamente.
«Beh... la cena è andata... Tu quando torni Ben?» Non riesco a pensare a quello che stava per accadere in quell'auto.
«Torno domani» Sobbalzo. Sta succedendo davvero..?
«Domani?» Chiedo incredula.
«Si, ho chiesto qualche giorno in più. È fantastico! Ci vediamo domani pomeriggio» il senso di colpa mi appesantisce il cuore.
«Si, certo... Non vedo l'ora...» dopo qualche altra stupida smanceria, chiudo.
Ben torna domani, sono emozionata.
Sto pensando che dopo quello che è successo stanotte, non ho proprio voglia di andare a lavoro, ci penserò.
Anche perché poi domani ho il turno pomeridiano.
Potrei farmi accompagnare da Ben per fargli vedere lo stabilimento...
Non sembra una cattiva idea.
Mi addormento sognando i baci di Benji.

Mi sono svegliata alle dieci e mezzo.
Ho indossato una gonna a tubino nera ed una camicia simile a quella di ieri mattina. Poi ho optato per delle ballerine perché non ho proprio voglia di salire sui tacchi.
Ho pranzato velocemente e ora sono qui, su un divano in attesa di Ben e di andare a lavoro.

Tutti siamo ansiosi del suo ritorno, e quando la porta d'entrata si apre, balziamo in piedi. Entra un ragazzo diverso da quello di qualche mese fa, che non riuscivo a vedere bene attraverso Skype. Non ha più il solito ciuffo più chiaro, lo ha tagliato e ora ha i capelli alzati in un altra specie di ciuffo.

Sotto la t-shirt nera noto un nuovo tatuaggio sul suo collo, una scritta piccola, e poi, non ha più il piercing al labbro. È strano vederlo così.
Ha due valigie che lascia a terra chiudendo la porta con un calcio, e con un largo sorrido, viene verso di me.

«Ben» Riesco solo a dire.
«Piccola» Mi abbraccia e mi bacia con foga, c'è emozione nella sua voce.
«Benjamin, bentornato!» La voce degli altri si fa strada nel salotto e nelle nostre orecchio
«Grazie ragazzi» Lo aiuto a portare le valigie in camera mia.

«Carly non c'è, dormi qui» Sorride e mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Tutto bene, vedi ho tagliato i capelli e...» Lo fermo «Ho notato» Ride.

«Ben, potresti accompagnarmi a lavoro, così vedi lo stabilimento e tutto il resto...» Faccio gesti con le mani.
«Beh... Si, certo... Quando?» Chiede alzandosi.
«Ora» Rispondo con un mezzo sorriso.
«Allora andiamo, prendiamo la mia auto, sai, ha gia fatto un viaggio di parecchi chilometri, ma fa niente» Mi prende per mano, e dopo aver preso la mia borsa usciamo.

Arriviamo in poco tempo, dimenticavo la velocità con cui viaggia Ben in macchina.
Mentre entriamo, ci scontriamo con un uomo, ragazzo, vestito interamente di marrone e dal baffetto imponente. Oh no...
«Fanny...» Dice guardando Ben «Sono veramente contento che il tuo caro fidanzato sia tornato» Dice maliziosamente.
Ben mi guarda. «Amore, lui e Ned... Il mio collega, quello della cena di cui ti ho parlato» Annuisce.
«Piacere» Ben gli porge la mano e Ned glie la stringe.
«A proposito Fanny, ieri... Hai dimenticato la tua borse sul sedile abbassato della mia auto... Eccola qui, oh, vedi che all'interno c'è ancora la mia... bustina» Mi porge la borsa guardando Ben. Ma quale bustina argentata? Figlio di puttana.
«Fan tu non...» Comincia Ben deglutendo.
«No Ben... Aspetta» Benjamin si affretta ad uscire fuori, ma io lo seguo ad eguale passo.
Lo fermo mentre cerca di entrare in auto.
«Lasciami stare, sei solo una...»
«Ben non avrai creduto a quello che ti ha detto?!» Esclamo.
«Aveva la tua borsa Fanny!» Mi spintona.
«Si, ho dimenticato la borsa nella sua auto, ma non è successo niente, si era... emh... offerto di riaccompagnarmi a casa ed io ho accettato, non potevo prendere l'autobus a quell'ora, quella bustina non so da dove sia uscita, e poi ho abbassato il sedile per... schivarlo...» Non riesco a guardarlo negli occhi.

«Schivarlo da cosa?» Chiede.
Non è il caso di mentire.
«Ha cercato di...» Sospiro.
«Addio, Fanny» Sale in auto.

FINO A FARMI MALE [Benjamin Mascolo]Where stories live. Discover now