v ε ภ t เ

58 5 9
                                    

"Possiamo parlare senza alzare la voce oppure sbranarci come due cani. A te la scelta" Annuncio tutto d'un fiato dopo che sono sprofondata sui i sedili in pelle dell'auto.

"Ho deciso di aiutarti ma possiamo parlarne in un posto migliore?"

Acconsento, alzando gli occhi al cielo. Dopo aver trascorso tutto il tragitto a mordicchiarmi il labbro inferiore con i denti e a torturare il bordo della maglietta, ci accomodiamo in un posto niente male. Non c'ero mai stata prima d'ora, ma ci ritornerò. Ordianiamo due frullati: uno al cioccolato per lui ed uno ai frutti tropicali per me. C'è davvero molta scelta ma decido di prenderne uno più fresco e leggero.

"Allora" si ferma per prendere un sorso del suo frullato "Non posso darti torto se ti ostini a voler trovare il bambino che quel giorno ti ha salvato e, chi sono io per impedirtelo?" Deglutisce e io riesco a scorgere il suo pomo d'Adamo che si sposta verso l'alto.

Alzo un sopracciglio. Credo ci sia un 'ma'. C'è sempre un 'ma'.

"Ma sarebbe tutto troppo semplice se io ti dicessi chi è"

Carico lo zaino sulle spalle e sposto la sedia facendola stridere contro la superficie dell'asfalto. Non ho intenzione di sottostare a qualsiasi sua stupida condizione.

Non gli chiederò cosa vuole, assecondando i suoi desideri come una fata Turchina, anche se muoio dalla voglia di saperlo.

"Voglio impararti a nuotare" dice leggendomi nel pensiero. Mantiene il suo solito tono calmo come se non mi fossi mai alzata e stessi continuando ad ascoltarlo.

Mi blocco all'istante senza muovermi di un passo. Sono ancora di spalle ma posso avvertire quando si avvicina a me.

È assurdo.

"E tu cosa ci guadagneresti?"

"Passerei del tempo con te"

Il mio cuore perde un battito e poi riprende il suo usuale movimento ancora più veloce.

"La domenica mattina. Ogni settimana dovrebbe farti rivivere un anno della tua vita da dopo l'incidente ad adesso. Il mio piano è farti ricordare tutto da sola. Abbiamo precisamente sette settimane, dovremmo farcela"

"Farcela per cosa?"

"Questo non è importante"

"Non saprei"

"Non ti chiedo di darmi una risposta immediata. Io domenica all'alba sarò in spiaggia. Sono sicuro che ci sarai. A domani, bellezza" mi fa l'occhiolino prima di allontanarsi con la Porsche.

Rimango spiazzata dall'utilizzo del nomignolo ma preferisco non farci caso. Rilasso i muscoli che avevo mantenuto contratti durante la sua presenza e mi risiedo al posto di prima. Chiudo gli occhi e cerco di sostenere con entrambe le braccia la testa, che sento più pesante del solito. I palmi chiusi a pugno affondano nelle guance mentre i gomiti appoggiano sul tavolino da bar.

"Posso sedermi?"

Sfoggio il mio miglior sorriso avendo riconosciuto la voce del ragazzo dagli occhi chiari. Essi sembrano scrutarmi nel profondo. Le sopracciglia scure contrastano con i capelli biondo platino.

"Fai pure" dico fingendo un pizzico di euforia nella voce ma l'espressione che ho in volto mi tradisce all'istante. La verità è che vorrei rimanere da sola a sorseggiare il resto del frullato e pensare alla mia probabile risposta.

Mi accorgo che il livello del succo dell'altro frullato è quasi all'orlo. Caleb ha lasciato una banconota per pagare quello che abbiamo consumato e delle monete come mancia. È il minimo che poteva fare.

Mi lascio sfuggire un sorriso se solo penso alle sue parole.

Passerei del tempo con te.

Forse mi sto illudendo o forse mi affeziono troppo velocemente alle persone ma sembra che ci tenga a me.

"Tutto bene?"

Ignoro la sua domanda e rispondo con un'altro interrogativo.

"Quando c'è una decisione che ti preoccupa, come fai per scegliere al meglio?"

"Faccio quello che più so fare. Prendo in mano la mia chitarra ed inizio a strimpellare qualcosa. Cerco di distrarmi e quando la poso ho subito la risposta senza nemmeno averci pensato. E so che è quella giusta perché è una decisione presa con il cuore e non con la mente"

È proprio il consiglio di cui avevo bisogno. Lui ha speso molte parole per aiutarmi e io adesso non so come rispondere.

"Seguirò il tuo consiglio" gli lascio un lungo bacio sulla guancia dopo aver preso per la seconda volta lo zaino, appoggiato per terra.

"Ci rivedremo?"

"Te l'ho promesso Daren"

Lui mi mostra le due fossette che ho amato già dal primo incontro.

Adesso so cosa devo fare. Mi dirigo verso casa ancora con mille dubbi ma con la speranza di risolverli al più presto.

Davanti all'armadio non perdo molto tempo. Prendo al volo un top che mi lascia scoperta la pancia, un paio di pantaloncini e le scarpe da ginnastica. Lego i capelli in una coda alta ed aggancio alle orecchie gli auricolari.

Scaccio via tutti i pensieri, libero la mente da ogni distrazione ed inizio a correre.

Quello che mi riesce meglio.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Aug 24, 2016 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

เภ гเשค คℓ Ŧคℓ๏' |ςค๓εг๏ภ ๔คℓℓคร|Where stories live. Discover now