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Non posso crederci.

Sono venuta in questo posto per svagarmi e non pensare a tutti i casini degli ultimi giorni e adesso mi trovo davanti il casino maggiore.

"Scherzi?" Pronuncia Josh quando entra con Lauren che gli sta appiccicata.

"Ho avuto la stessa reazione anche io" ridacchiano fra loro.

Lauren fa parte da poco della mia comitiva anche se non abbiamo legato abbastanza. Devo ammettere che è molto bella anche se appare un po' superficiale. I suoi capelli sono lunghissimi e hanno lo stesso colore delle Barbie con cui giocavo da piccola.

Lui apre l'anta del frigo e con lo sguardo attento verso l'interno va in cerca di qualche squisitezza.

Poi la loro direzione si rivolge verso l'uscita.

Intanto il ragazzo che ho trovato nella stanza sembra non fare attenzione a tutto ciò che sta succedendo, intento a superare il livello del suo stupido gioco sul cellulare. Quasi indifferente ed apatico.

Cammino verso i due, a passo spedito, per raggiungerli.

"Mi dispiace interrompere i vostri divertenti discorsi, ma lui cosa ci fa qui?" rivolgendo l'ultima parte della mia domanda verso Josh che sembra aver invitato questo squilibrato a casa sua andando contro a quelli che sono gli interessi della sua migliore amica.

La ragazza mi fissa con gli occhioni grigi, attraverso delle ciglia lunghe e nere. Poi attorciglia i morbidi boccoli intorno al dito. Scostando i capelli noto dei grandi pendenti d'argento.

Ancora una volta il mio impulso non ha portato niente di buono e la mia voce risulta isterica.

Quando mi accorgo che molte persone si divincolano per entrare nella stanza e capire cosa può essere accaduto, cerco di salvare me stessa da questa situazione imbarazzante. Inizio a farfugliare spiegazioni convincenti, accompagnate da gesti frettolosi.

Ma il mio tentativo fallisce perché dalla bocca mi escono solo piccoli lamenti e frasi insensate.

Mi limito ad affermare un semplice 'non importa' e correre il più lontano possibile.

Ho di nuovo rovinato tutto.

Caleb

Non appena Cara entra nella stanza mi nascondo dietro lo schermo del cellulare.

Non voglio rischiare ancora una volta di perdermi in quegli occhi magnetici.

Apro il primo gioco che mi trovo davanti fingendo di applicarmi in esso.

Nonostante ciò, con la coda dell'occhio osservo ogni suo piccolo movimento.

Sicuramente non si aspettava di trovarmi qua e per me è lo stesso.

Poi entra una copietta abbracciata che chiacchera fra loro.

Il ragazzo lo conosco di vista, è il proprietario della casa. Josh credo che si chiami. La ragazza in sua compagnia invece non l'ho mai vista.

Lui si tuffa nel frigo e poi escono ancora uno attaccato all'altro.

O meglio, stavano per uscire perché Cara li aggredisce.

Vorrei essere nella testa di quella ragazza per capire cosa pensa.

Dalla sua bocca vengono fuori gemiti incomprensibili.

Subito dopo corre via.

Josh cerca di raggiungerla ma viene bloccato dalla ragazza che precedentemente era con lui.

"Vado io" gli dico.

Ma la folla che si è formata mi impedisce di uscire.

Finalmente ci riesco e scorgo la sagoma di Cara che corre senza una meta.

Mi faccio coraggio e muovo le gambe più velocemente possibile visto che lei in poco tempo è molto lontana.

Mi sta dando filo da torcere.

Dopo poco si ferma e si rannicchia sulla sabbia, con le ginocchia piegate e le mani che le coprono il volto.

Istintivamente mi avvicino.

Ha il fiatone ed inizia a singhiozzare.

"Stai rovinando il tuo bel vestito"

"Non m'importa. Vattene via"

"Io non vado da nessuna parte fin quando non mi dici cos'è successo"

"Non è successo niente. Solo che voglio sempre dare la colpa agli altri di quello che mi succede quando in realtà il vero casino sono io"

Crolla in un pianto liberatorio.

Fa troppa tenerezza.

"È più facile addossare agli altri le responsabilità, ma a volte bisogna solo trovare qualcuno con cui essere un casino insieme. E credimi, io sono il casino più grande"

Solleva il suo faccino spostando le mani.

Mi guarda ed era proprio questa la mia paura. Perdermi nei suoi occhi magnetici.

È ormai buio ma riesco a distinguerla perché il falò acceso le dona dei riflessi violacei.

"T-tu hai qualcosa che non mi convince" balbetta anche se i singhiozzi sono meno frequenti.

"Devi fidarti di me. Ho mai fatto qualcosa per cui potresti dubitare?"

"Quella pistola..." La frase rimane sospesa ma io afferro subito quello che vuole dire.

"Ti ho già detto che è un giocattolo, Arthur l'ha messa casualmente in valigia"

"E Jennifer?"

"Sono il ragazzo nuovo, non avrebbe perso occasione per parlare di me nel giornalino scolastico e non mi piace stare al centro dell'attenzione"

"Okay"

"Puoi farmi tutte le domande che vuoi, ma adesso raggiungiamo gli altri, la festa è appena iniziata"

Le porgo una mano per alzarsi e lei si ci aggrappa.

Questo è il primo passo verso un'amicizia.

เภ гเשค คℓ Ŧคℓ๏' |ςค๓εг๏ภ ๔คℓℓคร|Where stories live. Discover now