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Abbasso lo sguardo e sento già il rossore che sta iniziando ad impossessarsi delle mie guance.

Non sono abituata a ricevere dei complimenti e questo mi mette in imbarazzo.

Di solito tendo a rispondere mettendo a disagio il mio interlocutore ma in questo momento, i muscoli hanno preferito disobbedire ai miei comandi.

Maledetti!

Finalmente riesco a sbloccarmi dalla posizione iniziale che sembra essere durata un eternità e gli do un colpetto nel petto.

"Piantala"

Lui mi mette un dito sotto il mento per obbligarmi ad alzare lo sguardo.

Il suo profumo esagerato mi inonda le narici.

Sento che il cuore mi sta per uscire dalla gabbia toracica talmente non smette di pulsare.

"Stavo scherzando, cucciola"

Ed ecco che ha rovinato questo momento, facendo sprofondare tutte le mie aspettative.

Stronzo.

Sorride con le labbra socchiuse continuando a fissarmi intensamente, poi riprende a masticare la sua chewingum, di cui solo ora mi accorgo, in modo del tutto indifferente.

Come se ciò che ha fatto o detto non abbia valore.

Posiziona la chewingum tra la chiusura delle labbra. Essa inizia a gonfiarsi fino a diventare un piccolo palloncino rosa, per poi scoppiare sulla sua faccia.

"Ne voglio una" affermo convinta.

Ho sempre odiato il suo terribile gusto di fragola. Ma adesso sento il bisogno irrefrenabile di averla.

"Cosa queste?" Tira fuori dalla tasca un pacchetto di gomme lasciandole cadere per terra.

"L'hai fatto apposta. Confessa" lo incolpo.

"Lo hai fatto apposta" ripete imitando una voce da donna.

Alzo un sopracciglio.

"Io non parlo così"

"Io non parlo così" replica nuovamente.

Se continua non so cosa gli faccio.

"Smettila"

"Smettila"

L'ha voluto lui.

Mi abbasso e sotto il suo sguardo indagatorio immergo la mano nella sabbia. Poi con un gesto immediato gliela lancio in pieno viso.

"Come ti permetti signorina"

Mi rendo conto di aver appena iniziato una piccola lotta di sabbia.

In men che non si dica mi ritrovo tutta sporca e zuppa di acqua, per prima.

"Cara cosa stai combinando?"
Sbuca dal nulla Lauren.

"Ecco perché non arrivava acqua dalla pompa" interviene Kevin.

Cosa ci fanno loro insieme? Sbaglio o non sono mai andati d'accordo?

"Veramente...io..." mi giro verso Caleb in cerca di aiuto per uscire da questa situazione imbarazzante ma non lo trovo più.

Incredibile. Questo ragazzo mi farà uscire pazza. O forse lo sono già.

Giro una ciocca dorata intorno al dito e faccio un lungo sospiro.

"Sono inciampata e mi sono ridotta in queste condizioni" mi indico per essere più convincente.

Annuiscono.

"E voi invece? Che ci fate insieme?" Chiedo sospettosa.

Loro si lanciano uno sguardo d'intesa e poi rispondono in coro "Siamo solo venuti a verificare la situazione"

Alzo le mani in segno di arresa. Tanto non mi diranno niente.

"Andiamo" Lauren si volta accigliata, svolazzando la sua chioma bionda che sfiora il mio viso. Poi mi tira per un braccio costringendomi a seguirla.

Ma quanta forza ha?

Non appena arriviamo dentro, ci sono tutti. La cucina in muratura apparte qualche lieve bruciatura è ancora integra.

"Sei impazzito? Cosa ti è saltato in mente?" Josh urla contro a Kevin, il quale ci ha seguito per tutto il tragitto.

"Dai amico. Non è successo niente" cerca di calmarlo poggiandogli una mano sulla spalla

"E non mi toccare"

Lauren si guarda intorno rivolgendo uno sguardo prima all'uno, subito dopo all'altro. Poi però dedica un'ultima occhiata a Kevin e segue Josh su per le scale.

Perché sono così strani oggi quei due? Sembrano quasi affiatati e la cosa mi insospettisce parecchio. Ma per questa sera sono abbastanza stanca dato l'orario.

"Kevin puoi riaccompagnarci a casa?"

"Si andiamo"

"Sei sicuro di star bene? Ti vedo un po' giù"

Annuisce e allaccia un braccio intorno al mio fianco e uno intorno a quello di Lus.

Così ci dirigiamo verso l'auto senza spiccicare parola.

Non ho voglia di dire niente di inopportuno così taccio per tutto il silenzioso tragitto, sotto il disperato fracasso dei nostri pensieri che si fanno spazio tra gli oscuri meandri della mente.