ς เ ภ ợ ย ε

171 37 32
                                    

Il solito odore di libri e silenzio sono presenti nella stanza.

Per fortuna la signora della biblioteca non mi ha riconosciuta.

Con attenzione leggo i consigli per come difendersi da un presunto serial killer.

1- Cercare in tutti i modi possibili di evitarlo.

2- Non dimostrarsi debole nei suoi confronti.

3- Far credere al nemico di essere più forti di lui.

4- Chiedere aiuto ad qualcuno e affrontarlo.

Non posso credere di essermi ridotta in questo modo.

Non troverò niente di utile così mi alzo e una ragazza si scontra contro di me facendo sciogliere i miei capelli e cadere gli occhiali.

Non ci credo.

Jennifer.

Che ci fa lei in questo posto?

"Come mai da queste parti?"

"Oh, scusami Cara. Stavo facendo delle ricerche per il giornalino della scuola. Potrei dire la stessa cosa di te" mi guarda con aria di sfida attraverso gli occhi nocciola, circondati da uno spesso strato di matita e una quantità industriale di mascara. Ha la fronte corrucciata e un sorrisetto è evidenziato dalle labbra molto carnose e color fragola. I capelli tinti di scuro che le arrivano al di sopra del mento, sono lisciati con la piastra e le punte sono rovinate a causa dell'eccessivo uso. Presenta una riga laterale e con un gesto repentino si porta il ciuffo dietro l'orecchio.

Ha un buon gusto nel vestire e Indossa solo abiti firmati. Inoltre porta vari gioielli d'oro.

Tra di noi c'è sempre stata competizione.

"Tu non mi hai visto" dico sottolineando il non e scandendo bene le parole.

"Io no, ma forse qualcun altro si"

La signora si avvicina verso di noi.

"Non può stare qua. Le consiglio di uscire di sua spontanea volontà se non vuole che la portiamo fuori con la forza"

Ma cosa ho fatto di male?

Fanculo.

"Si me ne vado subito" ma non prima di aver mandato un'occhiataccia a Jennifer.

Senza neanche accorgermene sono arrivata davanti alla scuola.

Entro o non entro?

Ma si, cosa potrebbe succedere?

A quest'ora del pomeriggio la scuola risulta poco affollata perché c'è solo chi abita nei dormitori. Molti come me invece hanno scelto di dividere con qualcuno un'appartamento, che a mio parere è molto più comodo.

Mi dirigo subito nell'ufficio del direttore per terminare velocemente questa tortura.

Busso.

Che strano, non c'è nessuno. Si sarà sicuramente allontanato per qualche minuto.

Decido di entrare e di aspettarlo seduta perché sono già con il fiatone per tutta la strada che ho percorso a piedi.

Una tazza di caffè è sulla scrivania e il suo amaro odore mi invita a berlo.

Non se ne accorgerà nemmeno.

Avvicino la tazza alle labbra e ne prendo un sorso.

È davvero squisito.

Qualcuno entra e per lo spavento la tazzina mi cade dalle mani.

Il liquido finisce sull'animale imbalsamato che il direttore mi aveva presentato stamattina.

Sono fottuta.

Ci tengo tanto. Ricordo benissimo le sue parole.

"Oh no"sento pronunciare.

Riconosco quella voce.

Mi giro.

Come immaginavo.

Sentiamo dei passi avvicinarsi sempre di più.

"Dentro l'armadio, subito" mi ordina.

Non posso fare a meno di rimanere immobile davanti a questa sua richiesta.

"Hai intenzione di stare lì e farti scoprire o entrare in quel fottuto armadio con me?"

"E va bene"

Appena in tempo.

Subito dopo il direttore entra e dalla sua bocca esce fuori un urlo, dire che l'ha sentito tutta la scuola è poco.

Inutile dire che è infuriato. Sembra quasi che dalle orecchie gli esca il fumo tanto la rabbia.

Oggi non è proprio giornata.

Non so cosa mi farebbe se scoprisse il colpevole.

Questo spazio in cui sono rinchiusa è talmente piccolo e polveroso che potrei tossire e rovinare tutto.

Mi accomodo portando le ginocchia al petto, facendo attenzione a non fare rumore, e lui fa lo stesso.

Nonostante la mancanza di luce posso vedere il suo sguardo ammaliante. Siamo così vicini che potrebbe baciarmi da un momento all'altro.

"Adesso che si fa?" sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra.

"Si dorme, sono molto stanca" affermo deviando il mio sguardo dalle sue labbra così carnose e perfette.

Annuisce un po' deluso.

Poi sentiamo la porta sbattere nonostante avvertiamo la presenza del direttore nelle vicinanze date le urla.

Si prospetta una nottata molto lunga.

Nota autrice:
Un grazie speciale a tutti coloro che continuano a seguire la storia. Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Mi farebbe piacere se passaste a leggere la storia di solainunmondogigante.
Un bacio ❤

เภ гเשค คℓ Ŧคℓ๏' |ςค๓εг๏ภ ๔คℓℓคร|Where stories live. Discover now