Chi cazzo è?

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Aprii gli occhi stiracchiandomi nel letto.
Sbadigliai stropicciandomi gli occhi e poi allungai un braccio nella direzione di Ian e non c'era.
Guardai vicino a me e c'era un bigliettino.
Strinsi gli occhi cercando di prendere i miei occhiali sul comodino.
Me li misi sdraiandomi di nuovo sul letto, anzi buttandomici sopra:
'Buongiorno principessa ❤️ torno subito 😏"Sorrisi appoggiando il bigliettino sul letto e guardai l'orologio che si illuminava attaccato alla parete. Erano solo le 12 del mattino ed era Domenica.
Chiusi di nuovo gli occhi.
Il mio cellulare cominciò a vibrare. Sbuffai e risposi:
"Pronto?"
"Hey scema."
"Martina ciao"Risposi contenta. 
Parlammo per più di mezz'ora, poi staccai perché sentii Hope piangere.
Andai di corsa in camera e la presi in braccio dandole un piccolo bacio sulla fronte.
La portai in cucina cullandola e la misi nel seggiolone.
Preparai il latte e il caffè sbadigliando di nuovo.
Aprii il mobiletto per prendere i biscotti ma non ci arrivavo!
Accidenti ad Ian e a quando mette le cose troppo in alto.
Lo cominciai a maledire alzandomi di nuovo sulle punte.
Alzai di nuovo le braccia per prendere quei stupidi biscotti.
"Io l'ho detto che sei nana"Saltai in aria per lo spavento e sentii Hope ridere e anche Ian.
Sorrisi girandomi verso di lui.
"Buongiorno amore mio"Sussurrò dandomi un bacio sulla fronte e alzando un braccio per prendere i biscotti.
"Buongiorno" Risposi facendo un piccolo sorriso.
"Ti sembra l'ora di svegliarti dormigliona?" domandò facendomi uno di quei sorrisi meravigliosi. Scoppiai a ridere annuendo.
"Sei proprio una dormigliona." Rispose scuotendo la testa.
"Quante volte devo ripeterti che sei nana e non ci arrivi a prendere quei biscotti?" domandò sorridendo e cercando di mantenere un tono autoritario.
"Non sono nana"Risposi facendo la finta offesa e andando verso il frigorifero.
Sentii Ian sedersi e dare un bacio alla nostra bambina.
"Papà!" Disse felice battendo le manine, così sorrisi.
Ian sorrideva guardandomi.
Trattenni un sorriso e domandai fredda verso di lui:
"Anche tu vuoi il latte?"
Ian si alzò e venne davanti a me.
Si abbassò fino al mio orecchio e sussurrò:
"Certo nana" lo fulminai con lo sguardo e lui scoppiò a ridere.
Lo spinsi andando verso lo sportello dove tenevo un'altra pentolina per il latte.
Era troppo in alto.
Sbuffai guardando Ian. Sorrideva soddisfatto tenendo le braccia incrociate.
"Ti odio." Sussurrai.
"Ti amo anche io." Il mio cuore cominciò a martellami forte. Era sempre così quando anche per scherzo mi diceva quelle paroline magiche.
"Sei uno stronzo, lo hai messo tu così in alto?"
Si avvicinò a me.
Abbassò il viso e sussurrò:
"Baciami Jess"
Scossi la testa appoggiando le mani sul suo petto.
Lui sgranò gli occhi divertito. Mi avvicinai alle sue labbra e sussurrai:
"Non ti bacio finchè non mi dici che sono alta" Scoppiò a ridere piegandosi in due dalle risate.
Sbuffai trattenendo un sorriso.
"Perché dovrei mentirti?" domandò tra le risate. Guardai Hope e sorrisi.
Guardai Ian e lo baciai sulla guancia, per poi tirarli uno schiaffetto sulla nuca.
"Aia" Sussurrò massaggiandosi la nuca.
"Dai prendimi il pentolino Ian" sorrise attirandomi a se e scosse la testa.
"Baciami" Disse dolcemente.
"Dimmi che sono alta"Sussurrai sorridendo e mordendoli il labbro inferiore.
Sorrise di nuovo facendomi come ogni volta morire di crepacuore.
Si staccò e prese il pentolino.
Prese il latte e poi lo mise dentro al pentolino.
Accese il fuoco  e mise il latte sopra. Si girò verso di me leccandosi sensualmente il labbro che avevo morso.
"Aia .. mi hai fatto male."
Deglutii per poi cominciare a tossire. Ian scoppiò a ridere mettendosi le mani nelle tasche della tuta.
Prese il latte fatto dal pentolino che avevo messo e lo mise dentro al biberon.
Sorrisi baciandolo sulle labbra.
Il telefono di casa cominciò a squillare. Guardai Ian e sussurrai:
"Vado io, non ti scomodare eh" Sorrise.
Era proprio un cretino, il mio cretino. Andai verso il telefono di casa e risposi:
"Si?"
"Buongiorno con chi parlo?" domandò una voce femminile.
"Ha chiamato lei, voleva qualcuno in particolare?" domandai agitata.
"In effetti si. Volevo parlare con Ian" Strinsi il cellulare e lanciai uno sguardo assassino a Ian. Lui venne di corsa e sussurrò:
"Chi è?"
"Se non lo sai te"Risposi fredda buttando il cellulare sul divano, Ian si mise a sedere e prese il cellulare.
ANGOLO AUTRICE:
Ahahahah si lo so, sono cattiva 😎😎😎Non sapevo dove farlo finire e così ho pensato da cattiva bimba di farlo finire sul momento della litigata eheh.
Lo so che sono stronza 😌
NON ODIATEMI (SI METTE IN GINOCCHIO)
Ci si sente domani, almeno spero hahahah Spero di poter sapere cosa ne pensate di questo capitolo.
CIAOOO!
Grazie mille!

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