4 Capitolo

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Era vero, per tutte le altre ero solo una troietta delle tante.
Mi lasciò il polso e mi aveva anche lasciato il segno.
Faceva un male cane.
"Io non lo sapevo" disse piano.
Lo guardai male.
"Ti odio" dissi sbuffando.
"Tu odi me? Mi fai schifo stupida" disse andandosene in camera sua.
Lo odiavo, entrai in camera di Max.

4 Capitolo:
"Ciao principessa" sorrisi mettendomi seduta accanto a lui.
"Che facevi principino?" Domandai dolcemente accarezzando i suoi capelli.
"Pensavo a una cosa ... Quando io sono grande grande, tu mi sposi?" Sorrisi.
"Ma quando tu sei grande grande, io sono più grande di te" lui sbuffò.
"L'età non conta, noi due ci amiamo principessa" lo abbracciai stringendolo forte forte a me.
"Posso darti una cosa?" Chiese staccandosi.
"Certo principino" lui si tolse la catenina d'argento con il cuore spezzato e me la diede.
"Non posso accettarla principino" sussurrai con le lacrime agli occhi.
"Certo che puoi" sorrisi.
Me la mise.
"A te sta benissimo" disse il mio ometto preferito.
Gli diedi un bacio sulla fronte.
"Grazie principino" dissi piano.
Mi girò la testa.
"Principessa che hai?" Chiese Max preoccupato.
"Mi gira un pò la testa" dissi alzandomi, appoggiai una mano sul muro sospirando.
Non riuscivo a respirare.
"Ian!!" Urlò Max.
Dovevo vomitare, dovevo farlo.
Mi girava tantissimo la testa.
"Che cazzo vuoi gnomo?" Chiese entrando in camera.
"Jess si sente male" disse Max preoccupato.
Ian posò i suoi occhi sui miei.
Appena mi vide mi corse incontro e mi prese tra le sue braccia.
"Piccola che hai?" Chiese confuso, odorava di dopo barba e adoravo quel profumo.
"Mi sento male" sussurrai appoggiando la testa sul suo petto.
Il suo cuore stava battendo all'impazzata.
"Cosa ti senti?" Chiese confuso cullandomi.
"Non ne ho idea, mi sento debole e stanca" sussurrai piano.
"Max prendi il telefono e chiama subito l'ambulanza" disse Ian, non riuscivo a respirare.
"Jess, dimmi che hai di preciso?" Domandò Ian accarezzandomi la schiena.
"Mi ... Sento debole" ammisi chiudendo gli occhi.
"Ehi piccola, apri gli occhi" disse
Ian preoccupato.
"Max chiama quella fottuta ambulanza" urlò stringendomi piano a sè.
"L'ho chiamata" disse Max.
"Digli dove siamo" disse Ian sostenendomi.
Non mi sentivo più le gambe.
Mi diede un bacio sulle labbra, era un bacio tenero e dolce.
"Stai calma piccola, andrà tutto bene" disse dolcemente.
"Ian non voglio abortire" dissi piangendo e appoggiando la testa sul suo petto.
"Ne parliamo quando stai meglio Jess" disse sbuffando.
Svenni addosso a lui.

5 Capitolo:
Aprii gli occhi e avevo la mano stretta in quella di Ian.
Ero in ospedale e avevo delle flebo.
"Ian..." Avevo la gola secca, la mia voce era debole.
"Jess .." Stava dormendo, la sua voce era roca.
Si stropicciò gli occhi con una mano.
"Piccola ti sei svegliata, finalmente" disse stringendomi una mano.
"Quanto sono stata ..."
"Hai dormito per quasi tre giorni, sono anche venuti i tuoi genitori a vedere come stavi. Erano molto preoccupati" disse baciandomi la mano.
Era così tenero in quel momento.
"I miei sanno del ..." Sussurrai piano, Ian scosse la testa.
"Tranquilla, non lo sanno" disse dolcemente.
"Bene, meglio così" ammisi tirando un sospiro di sollievo.
"Già..." Disse sospirando.
"Ian vattene ora" mi guardò confuso.
"Dovrei andarmene? Sono stato qui con te per tre giorni e ora vuoi che me ne vada?!? Dai cazzo Jess!! So che mi ami!" Urlò guardandomi male e stringendo i pugni.
"No, io amavo il tuo carattere che pensavo tu avessi Ian" ammisi cercando di mettermi a sedere.
Sbuffò.
"Jess possiamo parlare?" Chiese sospirando.
Ian mi faceva male, lui era la mia rovina.
"Vattene Ian o mi metto ad urlare" sussurrai piano.
Lui sospirò.
"Voglio solo parlare Jess" disse mettendosi a sedere.
"Ma io non voglio parlare con te Ian" dissi cercando di restare calma.
Non volevo piangere per lui, non si meritava le mie lacrime.
"Ti prego Jess, stiamo insieme da un botto di tempo" disse sbuffando.
Scoppiai a ridere.
Era un imbecille, mi aveva sempre trattata come una delle tante.
Tutte le ragazze con cui era stato sapevano che stavamo insieme ma a lui non fregava niente.
"E mi hai sempre tradita Ian, non voglio più stare con te" dissi seria.
Non volevo più stare con lui, sarebbe stato difficile.
Era il padre di mio figlio o figlia.
"Mi stai mollando?" Chiese ridendo.
"Già" dissi sbuffando.
"Fai come cazzo ti pare" disse stringendo nuovamente i pugni.
"Addio Ian" sussurrai sospirando.
"Addio un cazzo!! Che cazzo farai senza di me?!?" Urlò.
Mi alzai e lo guardai negli occhi.
"Starò meglio, tu mi rovini e basta" ammisi deglutendo.
I suoi occhi erano una droga per me.
"Da quando stai con me la tua vita è cambiata in meglio!" Urlò stringendo il pircing che aveva sul labbro tra i denti.
Avrebbe sanguinato.
"Smettila di urlare Ian e vattene via" dissi spingendolo, oramai ero in lacrime.
"Va bene" disse infine.
Mi diede un bacio sulla fronte.
"Okay Jess, me ne vado" mi abbracciò, non volevo davvero che se ne andasse, vero? Non sapevo che fare, Ian era davvero la mia rovina.
Era anche il mio primo amore, non volevo perderlo.
"Ci si vede" disse staccandosi da me e andandosene alla porta.
Scossi la testa alzandomi dolorante e avviandomi alla porta con il carrello dove era appesa la flebo e lo presi per un polso.
Si girò confuso.
"Che fai? Devi stare a letto Jess"Me ne sarei pentita, ma non volevo perderlo.
Lui era mio, anche se mi tradiva.
Lo baciai alzandomi sulle punte.
Sorrise mordendosi il labbro inferiore, era così sexy.
Sentii il sapore di sangue sulle labbra.
Mi leccai le labbra e lui sorrise di nuovo, il suo sorriso era la cosa più tenera del mondo.
"Cosa significa piccola?" Domandò maliziosamente.
"Non voglio perderti Ian, tu mi rovini ma sono così stupida a volerti ancora" ammisi, lui mi prese il viso tra le mani.
"Questo non succederà Jess e beh non sei stupida" il mio cuore cominciò a martellare forte.
Sapevo che era una cazzata, lui non poteva mantenere una cosa del genere.
Lui era il tipo di ragazzo che tutte volevano.
Non mi amava e io ero una debole perché non volevo perderlo.
"Sei arrabbiata con me ancora?" Mi morsi il labbro, quella voce sexy e roca mi mandava in tilt il cervello.
Ero troppo ubriaca della sua voce è delle sue labbra per ricordarmi tutto, le sue labbra mi sfiorarono il mento e ansimai.
Le sue mani si posarono sul mio sedere e iniziarono a palpeggiarlo piano.
"Oddio Ian" ansimai.
Si spinse contro di me, era così duro.
"Ho una voglia matta di scoparti Jess e non mi frega se siamo in ospedale" mi morsi di nuovo il labbro mentre lui si spinse di nuovo verso di me.
"Non senti quanto io sia eccitato?" Domandò rudemente.
"Lo vedo che sei eccitato Ian, ma io sono arrabbiata con te"
Sbuffò allontanandosi e mi guardò male.
"Che palle Jess" sorrisi.
"Non dire parolacce Ian" dissi sbuffando.
"Vado a sentire cosa dicono i dottori" disse piano.
Annuii e lui mi diede un bacio sulla fronte e uscì dalla stanza.

6 Capitolo:
"Oddio!!! Ian fammi entrare!! È la mia migliore amica, cazzo!" Sorrisi, era Martina.
Ci conoscevamo da così tanto tempo, all'inizio ci odiavamo ma poi il nostro odio si era trasformato in amicizia alle elementari.
"Martina non puoi entrare, Jess deve riposare" disse Ian non ammettendo repliche.
Martina sbuffò, uscii dalla stanza e lei mi fissò.
"Scimmia ma che mi fai?!? Mica puoi morire senza di me!" Urlò ridendo correndo verso di me.
Sentivo gli occhi puntati addosso, ma non me ne fregava.
Martina era la mia migliore amica.
La abbracciai sentendo un pò di dolore al braccio destro.
"Oddio scimmia, tutto bene?" Domandò fissandomi con quei suoi occhi color caramello.
Annuii.
"Sto bene babbuina" dissi ridendo, lei mi abbracciò di nuovo.
"Io vado dal dottore" disse Ian guardandoci con un sorriso sincero.

Annuii e lui si avvicinò a me.
"Martina togliti dalle palle, voglio dare un bacio a Jess" Martina lo spinse e così scoppiai a ridere.
"Non trattare così la mia migliore amica" sussurrai mordendomi il labbro inferiore.
Ian si avvicinò lentamente alle mie labbra mandandomi in tilt il cuore che batteva all'impazzata.
"Vuoi che ti baci?" Lo guardai male.
"Sai che non te lo dirò se voglio o meno che tu mi baci" sussurrai sorridendo.
Amavo Ian ed ero una debole.
"Mm peccato piccola, mi piace sentirmi desiderato" disse fissandomi le labbra.
Si morse il labbro inferiore torturandosi il piercing.
"Ah sì?" Domandai sorridendo.
"Oh sì piccola, adoro sentirmi desiderato" stava diventando un gioco troppo erotico.
Appoggiai una mano sul suo petto.
"Baciami adesso" sussurrai accarezzando la sua poca barba, se l'era fatta tre giorni fa e già ne aveva un pò.
Appena appoggiò le labbra sulle mie il mio cuore perse un battito.
Era un bacio casto, ma pur sempre bellissimo.
"A dopo" disse teneramente.
Sorrisi annuendo e lui andò via.
"Scimmia tu devi raccontarmi tutto" disse la mia migliore amica ridendo.
"Cioè?" Domandai confusa.
"Beh, Ian dolce?" Chiese ridendo.
Scoppiai a ridere anche io.
"Beh ad essere sincera non ne ho idea ma devo ammettere che è dolcissimo" ammisi sorridendo come un ebete.
"È stato qui per tre giorni con te e Chanel è incazzata nera" disse ridendo.
Mi morsi il labbro inferiore, aveva preferito stare con me invece che andare a fare sesso con la più bella della scuola.
"Pensi che possa amarti?" Domandò dolcemente la mia migliore amica.
Scossi la testa, Ian per quanto fosse bello e dolce qualche volta non poteva amare nessuno.
"E tu? Lo ami ancora?" Chiese Martina, annuii.
"Scimmia io ci sono, quando i tuoi mi hanno che eri sveglia sono uscita di corsa da scuola" disse con le lacrime agli occhi.
La abbracciai.
"Grazie babbuina" la sentii ridere.
Vidi Ian venirci incontro.
"Che hanno detto?" Domandai, Martina mi prese per mano.
Lo faceva sempre quando era agitata.

Cambiamo insieme.Where stories live. Discover now