Capitolo 11

145 27 0
                                    

Harry

Ok,so di essere stato incoerente,ma so anche di essere egoista. Non posso tenerla lontana da me,semplicemente perché ogni volta che sto con lei,sto bene,cazzo,non dovrebbe essere così,non so cosa mi sta facendo,non mi sono mai sentito così,provo qualcosa di strano quando sono con lei,è qualcosa di profondo.
Quando ho scoperto che stasera sarebbe dovuta uscire con quel Luke sentivo come se qualcosa mi stesse graffiando lo stomaco.
Adesso lei è con me,ha deciso di rinunciare a lui per me,e non potrei essere più felice.

<<Ehi piccola,svegliati>> le accarezzo delicatamente i capelli e le do un bacio sulla guancia.

Si lamenta un po' ma dopo poco si sveglia rivelando i suoi bellissimi occhioni azzurri.

<<Dove siamo?>> mi domanda stiracchiandosi,dio,è perfetta anche dopo aver dormito.

Ho passato tutto il tragitto in macchina a guardarla,tra poco rischiavo pure di fare un incidente,non posso farci nulla,è davvero perfetta.

<<Ti ho portata a fare colazione>> le rispondo,siamo stati tutta la notte fuori a guardare le stelle,beh,io guardavo solo una stella,lei.

<<Oh,uhm,grazie Harry>> risponde con un sorrisetto,ho leggermente gli occhi arrossati per il poco sonno e gli tiene un po' chiusi.

Scendiamo dalla macchina e ci incamminiamo nella piccola tavola calda.

Ordiniamo entrambi un piatto di pancake.

<<Allora,raccontami qualcosa di te>> La incito. Ci conosciamo da un po' ed è già successo qualcosa con lei,però tutto quello che so è che si è trasferita dall'Inghilterra e che la sua migliore amica è morta per colpa di un incidente e basta,ho voglia di conoscerla più a fondo.

<<Di me?>> rimane un po' sbalordita,non si aspettava questa domanda,però poi decide di parlare
<<Beh,non c'è molto da sapere su di me... beh,non ho avuto proprio una bella infanzia... all'età di 3 anni ho perso i miei genitori biologici,non mi ricordo nulla di loro,ho solo alcune loro foto,sono morti in un incidente stradale,mi hanno adottata la sorella di mia mamma e suo marito,gli considero come i miei genitori,mi hanno sempre voluto bene e non mi hanno fatto mancare mai nulla. All'età di 5 anni ho conosciuti Debby,si era appena trasferita nella casa davanti alla mia,abbiamo legato subito,eravamo inseparabili,la consideravo una sorella,come ti ho già raccontato,un anno fa è morta,prima ero piena di amici e di persone che mi volevano bene,beh,era quello che pensavo,nessuno di loro mi è stato vicino,se ne sono fregati di me,a scuola ero diventata la ragazza depressa che aveva perso la sua migliore amica,odiavo tutti quegli sguardi dispiaciuti,quindi appena ne ho avuto l'occasione sono venuta qui,fine della storia>> Dopo aver finito di parlare noto che ha gli occhi lucidi.

Le prendo la mano,e le sorrido,a quanto pare è più forte di quello che sembra.

<<Beh,te invece? Cosa mi racconti di te?>> mi chiede.

Merda.
Non sono pronto.
O forse si.
Cosa posso raccontarle?
Di come sono diventato una persona di merda?
Beh prima o poi dovrò aprirmi pure io come ha fatto lei.

<<Beh,da piccolo ero come tutti i bambini,avevo due genitori che mi amavano e che mi volevano bene,non abitavo negli Stati Uniti ma in Inghilterra,poi ci fu la malattia di mia madre,e da li in poi sarebbe crollato tutto piano piano,all'inizio era come se nulla fosse cambiato,a parte le varie volte che mia madre doveva andare in ospedale,poi lei diventava sempre più debole,dormiva sempre,era costantemente a letto,poi un giorno,il giorno del mio sesto compleanno,lei decise di andarsene per sempre,da li mi sono sentito vuoto, mio padre mi promise che ce la saremmo cavata insieme,ma non ha mantenuto nessuna promessa,è diventato un alcolizzato di merda, mi ha portato qui e mi ha scaricato dai miei zii,i genitori di Alissa,dopo averlo fatto ha deciso di andarsene per sempre,poi sono diventato la persona che sono,una persona di merda,ho fatto molte cose,che ora non sono pronto a raccontarti,magari in futuro,beh,questa è stata la mia vita fino ad adesso>>

Right Now H.S.Where stories live. Discover now