A scatola chiusa

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Il lunedì seguente la Contini entrò in aula con una scatola di cartone in mano e un'espressione che non prometteva nulla di buono.
'Buongiorno ragazzi' ci salutò.
'Come ben saprete, quest'anno dovrete sostenere l'esame di Maturità...'
Iniziò un monologo patetico, altisonante ed enfatico sul valore metaforico di quello stupido esame, su come si trattasse, di fatto, di un rito di passaggio all'età adulta e altre idiozie che non mi presi nemmeno la briga di ascoltare.
Annoiata, guardai Lorenzo.
Durante tutta la settimana precedente mi aveva totalmente ignorata.
Ogni mattina, appena arrivato, mi squadrava con la solita espressione strafottente e mi salutava con un semplice 'Ferrari' .
'Grimaldi' rispondevo irritata e lievemente imbarazzata.
Lo stesso succedeva alle 13, alla fine delle lezioni.
Questo era il massimo dell'interazione sociale tra di noi.
La cosa che mi innervosiva maggiormente era che ero l'unica a cui riservava quel trattamento.
In pochi giorni era diventato il beniamino di professori e compagni.
Si mostrava brillante, intelligente, acuto e simpatico, pur senza abbandonare l'atteggiamento lievemente provocatorio.
I ragazzi lo considerarono subito uno di loro e lo accolsero con piacere nel loro gruppo, mentre il suo aspetto, decisamente avvenente, gli valse un 'fan club' di ragazze adoranti.
Tutt'altra storia era il nostro rapporto, ammesso che pronunciare i nostri cognomi a vicenda potesse essere definito rapporto...
'... Dopo questa breve ma doverosa premessa, vorrei parlarvi della novità introdotta quest'anno.
La nuova preside ha deciso di modificare le classiche modalità di svolgimento della prova orale: presenterete un progetto di coppia.'
Un brusio di sottofondo accompagnò quelle parole, mostrando un'evidente disapprovazione.
'Sarà un'esperienza formativa: -riprese - dovete imparare ad uscire dalla comfort zone della vostra cerchia di amici, mettervi in gioco e confrontarvi con idee e visioni del mondo completamente diverse dalle vostre, trovando una chiave di lettura comune.
Le coppie verranno formate estraendo a sorte i vostri nomi.'
I mormorii divennero ora un forte vociare di aperta contestazione.
La Contini non se ne curò minimamente.
'Inutile dire che la posta in gioco è alta ed è nel vostro interesse trovare un punto su cui convergere anche se la sorte deciderà di affiancarvi qualcuno per cui non provate particolare simpatia.'
Calò un silenzio profondo, accompagnato solo da sospiri di rassegnazione e sconforto.
'Vi chiederei di scrivere il vostro cognome su un foglietto e piegarlo a metà. Io passerò a ritirarlo. '
Scrissi in stampato maiuscolo
' Ferrari ' e attesi che arrivasse il mio turno di inserirlo nella scatola.
Piegai accuratamente il pezzetto di carta e lo infilai delicatamente nella fessura.
Il mio era l'ultimo.
La professoressa mi sorrise e si diresse lentamente verso la cattedra, con i nostri destini tra le mani.
La tensione nell'aria era palpabile, quasi visibile ad occhio nudo.
Estrasse il primo foglietto: 'Allieri' disse a voce alta.
Ludovico sollevò lo sguardo misto di curiosità e tensione, in attesa di scoprire chi sarebbe stato a condividere l'esame con lui.
'Ferr...'
'No!' Implorai mentalmente.
'Ti prego, chiunque ma non lui' Pregai di nuovo.
Ludovico e io avevamo rotto alla fine dell'estate e non avevo ancora del tutto superato la delusione che era seguita alla fine della mia prima storia d'amore.
Lui era stato il primo.
Il primo a farmi battere il cuore, il primo a farmi innamorare, il primo ragazzo, il primo bacio...
Gli ultimi due anni al suo fianco erano stati davvero magnifici, ma ormai non ci salutavamo nemmeno.
Non serbavo rancore, ma tra noi regnavano l'imbarazzo e l'indifferenza di chi ha condiviso troppo.
Di chi è stato troppo l'uno per l'altra e ora al 'non abbastanza' preferisce essere niente.
Leggevo nei suoi occhi la stessa preoccupazione che traspariva dai miei.
Le nostre preghiere furono esaudite.
'...i' concluse la Contini.
Sospirammo entrambi di sollievo, sorridendoci reciprocamente e recuperando per qualche secondo la complicità di un tempo.
Matteo andò subito a battere un sonoro cinque al migliore amico, ora decisamente felice e rilassato.
'Bresciani' e... 'Beretta'
Le estrazioni continuarono tra sorrisi trionfanti e sguardi disgustati.
Infine fu davvero il mio turno.
'Ferrari'
Mi guardai intorno.
Quasi tutte le coppie erano state formate.
Mancava solo un bigliettino, e sapevo esattamente quale nome avrebbe contenuto.

Ho visto mani perdersi per paura di stringersiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora