SONO TORNATO DA TE

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"Cosa insinuate?", ridacchiò, fingendosi oltraggiato

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"Cosa insinuate?", ridacchiò, fingendosi oltraggiato. "Ho posseduto molte donne in quel modo e- non lo dico per pavoneggiarmi- tutte quante hanno urlato e goduto".

L'uomo si fermò al centro della sala e fece un breve inchino, cadendo poi in ginocchio col la testa china. Era un'usanza ormai oltrepassata ma apprezzai quel tale grado di reverenza. 

"Cosa vi porta da me?", lo interrogai. 

La mia voce echeggiò nell'ampia sala, catturando l'attenzione di tutti i presenti. Il vociferio si attenuò, fino a spegnersi del tutto.

"Mio Signore, sono giunto in questa sala per riportare delle strane voci che circolano ormai da giorni nel villaggio".

Feci violenza su me stesso per non sollevare gli occhi al cielo. Ci mancavano pure queste stramaledette dicerie. Da quando il colera si era abbattuto su di noi avevo ascoltato diverse voci che lamentavano la scomparsa di animali e i ritrovamenti di carcasse accanto alle abitazioni di chi si presumeva fosse il prossimo a morire. 

"Illuminatemi", concessi di malavoglia, quindi sbattei volutamente il gomito contro il braccio di lord Geneviev, riprendendo il discorso lasciato in sospeso. "E quando avevate i loro sederi a disposizione, con la vulva esposta solo per i vostri occhi, non siete mai stato tentato di schiaffeggiare quei fondoschiena, mossi e tormentati sotto le vostre spinte?".

Lord Geneviev strinse le labbra reprimendo un sorriso compiaciuto. Era insolito mostrare i propri sentimenti ma con tutta probabilità il ricordo che avevo installato nella sua mente stava avendo la meglio sulla sua reticenza di mostrarsi cameratesco.

"Lord O'Braam, quando ho infilzato il sedere di alcune donne, urlavano già così tanto il mio nome che temevo veder sgretolarsi le pareti della stanza. Schiaffeggiare i loro sederi mi sembrava un attentato alla mia incolumità".

Deglutii, inghiottendo una risata che si tradusse in una quasi impercettibile vibrazione nelle spalle. 

"E, se posso permettermi, usandovi tutto il rispetto, posso sapere se con vostra moglie vi è andata meglio?", proseguì.

Le mie mani si strinsero con forza contro i braccioli della sedia. 

"Mia moglie non è argomento di discussione", ringhiai, possessivo.

Ammiccò, comprensivo. "Avevo dimenticato la vostra proverbiale gelosia nei suoi confronti. Ne hanno scritto persino una ballata".

"E' mia! Fine della discussione".

"Rilassatevi. Vostra moglie non sarà mai tra le mie mire. Chiedevo solo per confrontare le mie esperienze sessuali con le vostre".

A quel punto mi concessi un sospiro e rilassai la presa contro i braccioli. "Se può tornarvi utile, posso dirvi che non ho posseduto solo mia moglie. E posso dirvi che in passato, le donne che ho avuto hanno apprezzato una sculacciata di tanto in tanto".

VOGLIO CHE TU SIA MIAWhere stories live. Discover now