SONO TORNATO DA TE

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POV ALEC

Posai le mani sui braccioli vellutati della sedia e allungai le gambe in una posa rilassata, incrociando quindi le caviglie. Lo schienale era terribilmente duro e l'intagliatura nel legno tormentava la cicatrice che mi attraversava la parte superiore della schiena. La guaritrice del villaggio mi aveva ricucito la ferita parecchi giorni prima ma ogni volta che non facevo attenzione nei movimenti, ritrovavo macchie di sangue incrostate sulla tunica, segno che il peggio non era passato.

Sollevai lo sguardo verso il fondo della sala delle udienze, attirato da alcuni passi svelti che si facevano strada tra la massa di schiene degli osservatori. Erano perlopiù persone del popolo, accorse dentro le mura del castello per un banalissimo desiderio di movimentare le proprie giornate monotone. Dopo l'ultima battaglia contro i clan ribelli, il colera si era abbattuto su di noi con una tempestività quasi ironica, e il tempo ristagnava tra un avvenimento e l'altro, curioso come noi di constatare quante morti ci sarebbero state entro la fine dell'inverno.

"Quello è McOnner, uno stalliere che ha ereditato qualche terra alla morte della sua amante", mi spiegò lord Geneviev. 

In mancanza di Renuar gli avevo chiesto di assistermi come braccio destro e per quel poco che avevo visto se la stava cavando egregiamente. Incapace di lasciarsi raggirare dai sentimenti della gente, era il giusto peso della bilancia che permetteva al mio carattere, più magnanimo rispetto al suo, di trovare una giusta via di mezzo nel giudicare i problemi del popolo. Si era rivelato anche un astuto stratega, riuscendo a posizionare i migliori uomini a difesa delle mura di cinta mentre io ero occupato a far ripristinare parte del villaggio e l'ala est del castello, andata completamente distrutta durante l'ultimo attacco.

Sapevo che dovevamo stare all'erta fino al ritorno di Renuar e dell'esercito poiché la nostra minoranza numerica ci rendeva bersagli facili agli occhi del nemico, tuttavia non avevamo subìto nuovi attacchi e questo ci permetteva di riprendere le attività quotidiane con una certa regolarità.

Mi voltai verso di lui, osservandone il profilo. La mascella tesa rivelava una certa rimostranza verso l'uomo che procedeva in tutta fretta al centro della sala. "Come mai il padre della ragazza ha concesso una tale dote all'amante di sua figlia?".

"McOnner, prima che lei morisse, ha provveduto ad ingravidarla due volte, assicurandosi una discendenza".

"Si prenderà carico dei due bastardi?", mi sorpresi.

"Non avendo moglie gli conviene così".

Sbirciai di lato, verso il volto ricoperto di barba di McOnner. "Non è vecchio. Potrebbe ancora trovarsi una donna".

"Col suo carattere?", obiettò.

Mi grattai il mento, studiando l'uomo con maggior attenzione. All'apparenza non sembrava la classica persona sottomessa ad attacchi d'ira ma era difficile affermarlo con certezza prima di averci discusso.

"Cosa sapete del suo carattere?", indagai.

Un mezzo sorriso impreziosì il volto di lord Geneviev, teso ancora in una maschera di intolleranza. "Si dice ami legare le proprie donne a letto e possederle da dietro. Inoltre sembrerebbe ben disposto a picchiare il fondoschiena delle fanciulle".

Feci spallucce, minimizzando il pettegolezzo. "Quale marito non sculaccia la propria moglie di tanto in tanto se questa non gli ubbidisce?".

"Intendevo dire che predilisce sculacciarle mentre sono legate al suo letto".

Mi scappò una mezza risata che tentai di nascondere con un colpo di tosse. "Volete dirmi che non vi è mai capitato di prendervi una donna da dietro?".

VOGLIO CHE TU SIA MIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora