2.Rock me

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Il telefono di Justin suona nel bel mezzo della notte.
Che palle.
Borbotto qualche parolaccia mentre mi allungo per prendere l'iPhone.
'Ho appena parlato con tuo padre. Penso che stia radunando un esercito di soldati talebani perchè vengano a farmi fuori. Così, penso che tu lo debba sapere.'
Alzo gli occhi al cielo.
'Ok, divertiti. Buonanotte.'
'Cazzo, che sostegno.'
Il telefono suona e io sbuffo, sbloccandolo. "Che minchia vuoi?!"
"Justin?"
Oh, Cristo.
Oh, puttana.
Oh, merda.
Oh, Selena.
"Justin? Chi essele Justin?" Ma guarda te se alle 3 di notte devo parlare come una Thailandese a cui hanno infilato un palo in culo.
"Tu chi sei?" Chiede Selena.
"Io essele cameliela dell'albelgo. Signolino Biebel avele dimenticato suo telefono. Io pulile. Bei boxel!" Affondo la faccia nel cuscino e maledico l'universo.
E le scimmie.
"Oh, scusa. Puoi dirgli di chiamarmi appena torna?" Oh, sembra simpatica!
"Celto. Lei chi essele?"
"Selena." Stacca. Oh, sembra stronza!
'Ho appena parlato con Selena. Penso che lei pensi che tu la tradisca con una massaggiatrice Thailandese. Così, penso che tu lo debba sapere.'
Spengo il telefono e mi tuffo nel letto, sprofondando tra gli innumerevoli cuscini che avevo posizionato per tenermi caldo.

Infilo le cuffie nelle orecchie e mi incammino lungo il lungo corridoio del college.
Gente. Gente ovunque.
Mi passo il chupa chups da una parte all'altra della bocca, muovendolo con la lingua.
Un tipo salta fuori dall'armadietto.
Assomiglia al tipo di High School Musical.
Come si chiamava? Ah, si, Chad.
Mi mette un braccio intorno alle spalle. "Tu sei nuova!"
"No, lavata con Perlana!" Sorrido.
Ride. "Sono Chad." Oh, che cazzo. No, caso! Volevo dire caso.
"Evelyn." Cambio canzone e lascio Rock Me degli One Direction.
"Che hai adesso?" Mi chiede Chad.
"I want you to rock me!" Dico senza pensare, poi mi copro la mano con la bocca. "Ok, quello che ho appena detto... Ecco, in Cinese significa che ho Cinese." Sorrido.
Il tipo ride e scuote la testa. "Ok, io ho Tedesco. Ci vediamo dopo." Mi da una pacca sulla schiena e mi fa volare fuori dalla bocca il chupa chups.
Ma aspetta solo che vengo a scoprire come ti si manda a fanculo in Cinese, poi vediamo come mi vedi.
Mi guardo intorno nella speranza di scorgere 'Cinese' scritto a caratteri cubitali su qualsiasi porta.
Dopo circa venti minuti entro in classe e mi siedo velocemente accanto a una ragazza con i capelli verdi.
Perfetto.
Tiro fuori i libri.
"Perchè non ti fai i capelli verdi?" Mi chiede la ragazza.
Sorrido. "Io non capire."
"Oh, sei una di quelle ragazza venute con lo scambio culturale? Scommetto che sei della Svezia. In Svezia le ragazze sono sempre bionde. Oppure la Norvegia! Quant'è bella la Norvegia. O forse vieni dall'Alaska. L'Alaska è piena di renne. Scommetto che alle renne starebbe bene un manto color verde chiaro." Annuisce, facendo una pausa. "Oppure-"
"Oh, porca puttana! Vengo dalle tribù dell'Africa, e sono caduta in una botte di candeggina e sono uscita bianca." Apro il quaderno e mi metto a scrivere l'alfabeto Cinese.
"Fantastico! Io sono delle tribù Africana Atchiu, e tu?" Sorride, sedendosi con uno scatto fulmineo.
"Tribù Salut." Borbotto, appoggiando la schiena alla sedia.
Non poteva andare peggio.

Sono sicura che a 50 anni mi ritroverò in Tibet a meditare sulla mia vita.
E sul perchè non mi faccio mai gli affari miei, finendo con un assicurato trauma mentale per tutto il resto della mia vita.
Sto esaminando attentamente il messaggio che Selena ha mandato a Justin qualche giorno fa, cercando di trovarci un senso non pornografico.
'Andiamo in Perù a Natale?'
Insomma, tutti sanno che la gente va in Perù solo quando vuole fare sesso violento.
Giusto? Si.
E tutti sanno che in Perù fa molto, molto caldo.
Giusto? Si.
E tutti sanno anche se se fa caldo, ti spogli, e si ti spogli, finisci per fare sesso, e se fai sesso, rimani incinta, e se rimani incinta, il ragazzo deve sposarti, e se vi sposate, iniziate a litigare, e se litigate, divorziate, e se divorziate, diventate depressi, se diventate depressi, fate sesso, e se fate sesso, finisci incinta. E il ciclo ricomincia.
Il Perù è un suicidio morale.
Mia nipote entra in camera mia e sorride, fottendomi la piastra. Eh, cazzo!
"Grace! No, non puoi prendermi la pia- Grace!" Corro dietro a mia nipote giù per le scale.
Lei continua a ridere. "Piastra carina, piastra carina!"
"Piastra brucia, piastra brucia!" Sospiro, raggiungendola e prendendole la piastra dalla mano.
Oh, sia ringraziato Dio.
"Posso avere il tuo maglione verde?" Mi chiede, seguendomi fino in camera mia.
Ci penso un po' su. No, cazzo. Mi è costato 140 dollari e ci ho messo un mese per comprarlo.
"Che ne dici di un elastico per capelli?" Sorrido speranzosa e le passo un elastico rosa.
Fa spallucce e lo prende. "Meglio del palloncino trasparente che mi da ogni tanto papà."
Spalanco la bocca mentre lei esce dalla stanza.
Mia nipote è...
Ok.
Lasciamo stare.
Finisco di piastrarmi l'ultima ciocca di capelli. Domani ho la giornata libera dalle 5, non ho intenzione di assomigliare a Selena Gomez in Love you like a love song.
Ai, ai lov iu laik a lov song, beibi!
Che poi...
Che cazzo di complimento è 'Sei lirico'?
In senso che quando canta ha una voce bella?
In senso che ogni tanto recita poesie liriche?
In senso che fa il menestrello sotto la tua finestra e tu gli tiri addosso un vaso perchè ti ha rotto i coglioni?
Non ha senso, cazzo!
Beng, beng, beng, aim breking in, stiling oll mai lov end giving it tu him!
Devo smetterla di sentire le sue canzoni, prima di rincoglionirmi del tutto.
Ero in bottega, tic e tac, a rubacchiare, tic e tac, e non pensavo, tic e tac, alla prigione, tic e tac!
"EVELYN!" Ed ecco a voi, mia sorella.
Scendo le scale e vado in cucina. "Che vuoi?"
"Puoi clipparmi il braccialetto?" Allunga la mano e io alzo gli occhi al cielo, agganciandole il braccialetto intorno al polso. "Grazie."
Torno al piano di sopra e il telefono di Justin vibra per la centesima volta.
'Amico, dove sei? Non te la sarai presa per gli insulti, vero?'
Si, Chaz! Me la sono presa! Non puoi dirmi che sono uno stronzo, che sono un pessimo migliore amico perchè non ti aiuto a conquistare una ragazza.
E non puoi dirmi che il tuo Jerry è più lungo del mio.
Non ci pensare. Io me ne posso creare uno nuovo col pongo, e tu? E tu t'attacchi al tram e gli corri dietro.
Alzo gli occhi al cielo e mi sistemo la frangia.
Faccio ancora schifo, ma faccio schifo accettabilmente.
Grace entra in camera di nuovo. "Mamma ha detto che va fuori con papà e mi lascia a casa da sola."
"Tua mamma è partita di cervello se vuole lasciarti a casa con me." Dico, spegnendo la piastra e scendendo le scale con lei.
Ridacchia divertita e corre in sala. Vanessa mi viene incontro. "Ecco i soldi, ecco il numero del ristorante, ecco il numero del dottore, ecco il numero dello psicologo, ecco il numero dell'esorcista."
"Non penso che Grace si diverta ad arrampicarsi sui muri a testa in giù." Alzo gli occhi al cielo.
"Infatti, l'esorcista è per te." Fa spallucce. Sorrido sarcasticamente. Che simpatica.
"Allora, c'è una chiesa qui davanti, quindi non dire parolacce. Metti Grace a letto alle nove. Non un minuto più tardi." Va verso la porta e Jimmy la apre.
"Si, signore." Annuisco e mia sorella mi da una sberla sul braccio.
"E non rompere i coglioni ai vicini." Sospira.
Annuisco. "Sai, ho 17 anni, posso prendermi cura di una bambina di cinque." Faccio spallucce e la prendo per le spalle, spingendola fuori dalla porta.
"Divertitevi." Jimmy segue Vanessa fino alla macchina e io chiudo la porta a chiave.
Sorrido. "GRACE, TI VA DI GIOCARE AL GIOCO DI CHI VA A DORMIRE ALLE 7?" Urlo, andando in sala.

Il telefono suona e mi precipito in camera, buttandomi sul letto e sbloccandolo.
"Pvonto!" Dico, lasciando penzolare lo spazzolino fuori dalla bocca.
"Che stai facendo? Succhi, eh?" Justin ride divertito. Alzo gli occhi al cielo.
"Ibiopa! Ho lo spappovino in bocca!" Sbuffo.
Ridacchia. "Ha chiamato Selena?"
"No. Non che mi importi, ma alla fine ci andate in Perù?"
Sbuffa. "Smettila di leggere i miei messaggi. Chi è Thomas?"
"Ehi! Quelli sono messaggi personali!" Mi metto a sedere di colpo.
"Non è un messaggio, è una nota. Thomas, perchè cazzo vai dietro a quella stronza di Sophie quando la sua età è minore della lunghezza del tuo cazzo?! E diciamocelo, non sei proprio dotato."
Sbianco completamente. "Oh. Mio. Dio."
Justin ride divertito. "Deduco che Thomas sia quello soprannominato Scopabile, nella tua rubrica. Si?"
"Justin!" Mi alzo dal letto e cammino in tondo. "Dio solo sa cosa ti farei!"
"Esattamente, qual è l'eta di Sophie?" Mi chiede.
"Penso che abbia 13 anni." Mi catapulto in bagno e sciacquo la bocca. Cazzo se brucia, questo dentifricio.
"E Thomas quanti ne ha?"
"18."
"Povero ragazzo. Non avrà una vita facile." Sospira con fare teatrale e io scoppio a ridere.
"Sei un coglione! Io vado a dormire, ho scuola domani."
"Hai scuola in estate?"
"Si, io non vengo pagata per esibirmi senza maglietta."
"Beh, potresti. Quelle che lo fanno si chiamo spogliarelliste, e dalle foto che ho visto, verresti pagata benone."
Spalanco la bocca. "Smettila di usare il mio telefono!"
"Oh, guarda, un foto di te in costume. Carino, è Victoria Secret?" Ridacchia.
"Fatti inculare da un canguro, Bieber." Alzo gli occhi al cielo.
"Ah, dimenticavo, torno tra tre giorni. Devo passare a prendere il mio telefono, dammi il tuo indirizzo."
Si, e poi? Magari anche la chiave di casa?
"Non ci penso neanche. Vieni a prendermi al college. Faresti sclerare tutte le ragazze che ci vanno. E il giorno dopo racconterò loro che sei il mio ragazzo e che mi hai chiesto di sposarti."
"Si, e nel frattempo io starò in giro con Selena?"
"La nostra relazione è così segreta che ancora non sai che l'abbiamo, Justin." Scuoto la testa amareggiata e lui ride.
"Come no. Mi ricorderei di una che bacia il mio poster in camera sua."
Oh, crepo.
Oh, Cristo.
Oh, merda.
"Vado a seppellirmi, divertiti."
Ridacchia. "Notte."
"Notte." Stacco la chiamata e sprofondo nel letto.
Oh, ma perfetto.

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