18. Tè caldo a colazione

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"Vabbè insomma con chi sei stata qua?"

"Ma nessuno Ale, chi vuoi che abbia fatto venire?!"

Mi sento una completa stronza, non mi piace dire le bugie e non so dirle soprattutto. Mi si legge in faccia che sto mentendo. Quindi me ne vado verso la mia camera nella speranza che non mi segua e non mi cerchi di guardare in viso. Devo assolutamente sfuggire ai suoi sguardi indagatori, se voglio mantenere il mio segreto.

Inizio a piegare i panni che ho sulla sedia. Faccio finta di ordinare qui e là, atteggiamento non proprio naturale da parte mia. Come anche l'ignorarla del tutto. Forse così ottengo solo l'effetto opposto, ossia insospettirla. Forse è meglio coinvolgerla in qualche discorso di poco conto.

"Ale, ma hai più sentito Manuel?"

Certo che tra tutte le cose che potevo dirle, sono andata a pescare l'argomento più sbagliato. Ora attaccherà una ramanzina infinita sul fatto che mi ostino a non uscirci insieme, ecc...

Ed infatti ha subito addrizzato le antenne. Appare sulla porta insieme a tutta la sua bellezza mediterranea. Sorridente, braccia conserte, e sguardo attento. La mia amazzone è tranquilla solo apparentemente, mentre in realtà vuole a tutti i costi ottenere una succosa risposta.

"No perché, c'è qualcosa che dovrei sapere?"

Il suo sguardo è sempre più sottile.

"Così, perché ieri l'ho incontrato in disco"

"AH!"

Gli occhi le brillano, chissà dove è già arrivata col pensiero. Due colpi di tosse forzata e inizia a studiare con lo sguardo qualsiasi particolare della camera. Si sofferma sul letto, disfatto su entrambi i lati. Sta elaborando una domanda trabocchetto, lo so. Inizia a fissare i cuscini e le coperte sgualcite.

"Ah se i muri di questa stanza potessero parlare. Vabbè quando ti andrà di dirmi chi ti sei portata a letto sarò contenta!"

Non posso dire che sia completamente fuori strada. Nel letto qualcuno c'è stato, ma non ce l'ho portato io. Ne' è successo nulla. Purtroppo. Come purtroppo Viola? No no ma parla anche da sola, traquilla.

"Ma come mai ti sei fissata con i muri stamattina? "

"No, è diverso mi sono fissata che qua c'è stato qualcuno. Anche se cara mia, te lo devo proprio dire. Doveva essere proprio uno super-preso se è riuscito a superare quel pigiama infilato nei calzini!"

Guardo i miei piedi. Ma perché ce l'avete tutti con i miei calzini messi così ?!

"Ale, per favore smettila. Non ho nemmeno voglia di convincerti del contrario. Tanto oramai ti sei fissata. Dai mangiamoci qualcosa"

"Ho fatto colazione tre ore fa. Ma se mi fai un caffè..."

Ci sediamo a tavola, io per il mio pasto mattutino - il solito the caldo- e lei per la sua ennesima dose di caffeina giornaliera. Ci raccontiamo i nostri post cena della serata precedente. La mia versione è molto romanzata, d'altronde, anche se mi dispiace troppo, non posso raccontarle la verità.

Guardo lo schermo del telefono e vedo che si è fatto veramente tardi, devo andare a lavoro tra un po'. Mi alzo e comincio a mettere a posto il barattolo dei biscotti e dello zucchero.

"Che poi tu non sai, stamattina non si trovava posto qui sotto. Ho dovuto parcheggiare vicino all'edicola. Quanti saranno 500 metri? - si indica le scarpe - I miei piedi non ne sono stati molto felici. Comunque mentre mi avvicinavo, sarò stata a 200 metri dal portone, vedo uno uscire di corsa dall'androne del nostro palazzo. Assomigliava da morire a Fedez!"

Fiori di Ciliegio || Fedez FFWhere stories live. Discover now