CAPITOLO 8

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Mangiavo le sue labbra con passione ma quando il cervello ritorna a ragionare, mi rendo conto di quello che sto facendo e lo spingo via «scusami» dico,«non so che mi è preso»
«Be non è la prima volta per me»
Ci rimango male, «sei un cafone e un presuntuoso»
«Però sei stata tu a baciarmi»
«Potevi allontanarmi»
«Difficile, mi eri così avvinghiata» dice
«Basta me ne vado» dico andando ad aprire la porta, ma la sua mano si posa sulla mia
«Abbiamo un pranzo con i miei
«Dico che ho avuto un imprevisto»
«No ti prego non lasciarmi solo, facciamo solo il pranzo poi sei libera di non parlarmi»dice guardandomi negli occhi, «ti prego» sussurra
Sbuffo, «e va bene anche perché ho dato la mia parola»
Finalmente usciamo e andiamo nel salone dove vediamo i suoi genitori e un ragazzo
«Ah vedo che ti sei sistemato fratellino, io avrei scommesso qualsiasi cosa che non ti saresti mai fidanzato»
«Oh neanch'io lopensavo, piacere Giulia»
«Marco»dice.
Il pranzo prosegue in maniera serena e il bacio tra ma e Ale sembra un ricordo passato
«Come vi siete conosciuti?» domanda la madre
«Facciamo la stessa accademia» dice Alessio senza guardarla
«Stesso anno?»
«No, sono entrata quest'anno io» dico
«Siete carini assieme, speriamo che lo faccia ragionare»
«Speriamo, perché non voglio un fidanzato senza cervello» dico girandomi verso di lui che mi sorride, ricambio.
«Si è fatto tardi forse è meglio che andiamo, devo ancora finire la valigia, grazie per il pranzo»
«Figurati, grazie a te per essere venuta»
Sorrido poi usciamo, «non so potevi salutarla no?»
Alza le spalle.
Sto per aprire lo sportello della macchina,quando le labbra di Alessio sono sulle mie e non mi stupisco neanche che io stia ricambiando il bacio.
«Perché l'hai fatto?»
«Avevo bisogno di baciarti»
Il mio cuore perde un battito
«Grazie» dice.
Si allontana e va dalla parte dell'autista, il viaggio di ritorno fu abbastanza silenzioso ma non sono silenziosi i miei pensieri.
«Ci vediamo stasera» dico e vado verso la mia camera a finire di preparare la valigia.
«Allora com'è andato il pranzo?»
«Bene, ci siamo baciati due volte...senza nessuna ragiona»
«Wow tu e Alessio litigate, vi baciate e litigate di nuovo, non si annoia mai con le vostre avventure amorose»
«Questo è un problema perché io sono fidanzata, con un ragazzo fantastico e non dovevo innamorarmi di Alessio, non dovevo» dico, «non pensavo di dirlo ma spero che non ci prendono al provino»




Alessio's pov
«Allora com'è andato il pranzo dai tuoi con Giulia» mi domanda Samuel per la terza volta.
Vuole cercare di essere mio amico ma peccato che non lo sopporto
«Non sono affari tuoi»
«Guarda che ti si legge negli occhi che sei innamorato di Giulia»
Fa uno strano effetto sentirlo dire da una voce esterna da se stesso
«Ma che dici, è uguale a tutte le altre, me la porterò a letto come ho fatto negli altri anni e via»
«Peccato che Giulia non è quel tipo di ragazza, non va letto con il primo che capita» dice
Già me ne sono reso conto anch'io.
Non è una che piace stare al centro dell'attenzione, ma è impossibile non vederla e non passa inosservata.
Chiudo la valigia e vado verso l'atrio, aspettandola , arriva cinque minuti prima dell'autobus rischiando di cadere con tutta la valigia
«Presa» dico
«Lasciami»dice
«Prego figurati» dico
«Hai detto che dopo il pranzo potevo anche non parlarti»
«Non possiamo fare un weekend senza parlarci≥
«Ah no? Iniziamo da adesso»
Scuoto la testa sbalordito e divertito, poi vado verso l'autobus dove come mi aspettavo non vuole che io mi sieda vicino a lei, mi siedo davanti al suo sedile.
«Non mi rivolgere la parola»
«Adesso me hai parlato»
Si gira dall'altra parte facendomi capire che non fa sul serio, non mi rivolgerà la parola in tutto il weekend.


Giulia's pov
Siamo partiti da due ore e ho finite le cose daffare:leggere, ascoltare musica e dormire, ma stuzzicare Alessio mi manca.
Mi sporgo dal suo sedile chiamando il suo nome, ma sta dormendo indossando un cappello grigio.
Nessuno è mai stato così dannatamente sexy mentre dorme.
Piano mi sposto vicino al suo sedile e lo guardo dormire.
Potrà essere un prepotente, un cafone ma è così perfetto. Ma forse questo già lo ripetuto.
Solo adesso mi rendo conto che gli sto guardando praticamente le labbra, e molto lentamente mi avvicino appoggiando le mie sulle sue labbra, poi mi allontano velocemente
«Che è successo?»domanda
«Niente»
Si sistema il cappello, «mi hai baciato?»
«Ma cosa ti viene in mente, forse stavi sognando-
«Già forse»
Ritorno al mio posto,«ma non volevi parlarmi?»
«Infatti adesso riprendo ad non parlarti»
«Ogni due secondi mi parli poi non mi parli più-»
Lo ignoro e ascolto di nuovo la musica.



"Dancing in Love"[Alessio Gaudino]Where stories live. Discover now