CAPITOLO 2

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Dopo l'impatto del primo giorno, oggi incominciano le lezioni e io come mio solito mi sono alzata tardi. Indosso la divisa e corro verso la classe di storia della musica.
Sulla porta mi imbatto in Alessio che é nel momento di uscire. «Scusa» dico
«Buongiorno» dice sorridendo
Faccio per entrare,«ho lezione scusami» ed entro mettendomi vicino a Mia,«potevi svegliarmi no?»
«Ci ho provato ma é stato inutile, quindi sono andata a fare colazione scusa».
Si ho il sonno parecchio pesante.

Le due ore di lezione passano velocemente e non sono neanche tanto pesanti, seguo volentieri poi i professori spiegano bene senza fartela odiare.
L'ora successiva è francese ed é parecchio difficile da seguire invece perché non l'ho mai studiata in passato, se non qualche parole di danza. Infatti a fine lezione la prof mi chiama alla cattedra
«Ho notato che hai avuto qualche difficoltà a seguire la lezione»
«In effetti è una lingua poco conosciuta»
«Se hai bisogno di aiuto per fare esercizi, non esitare a chiedere, io ci sono per i nuovi alunni»
«Grazie» dico.
Mi sta simpatica questa professoressa.
Raggiungo Mia al bar, «allora?»
«Allora cosa?»
«Che cosa voleva la prof?»
«Ha notato la mia difficoltà nella lingua»
«Che hai adesso??»
«Danza»
«Ciao belle» dice Samuele sedendosi, «com'è andata la vostra prima lezione?»
«Benissimo»
«A me malissimo» dice, «e la tua nuova cotta è antipatico, ed impossibile relazionarsi con lui»
«Abbassa la voce, non voglio che lo sappiano tutta la scuola il primo giorno» dissi, «e adesso vado alla ricerca del mio armadietto» ed esco dal bar.
Non è mai stato cosi semplice trovarlo, perché si trova proprio accanto al armadietto del divo Alessio, cosi riconoscibile dalle tante lettere amorose attaccate. Veramente patetico.
Cerco di leggere qualcuna ma cambio idea perché sono così sdolcinate,da far venire il voltastomaco
«Vuoi lasciarmi anche tu una dedica?»
«Non mi abbasso a questi livelli, solo delle idiote possono scrivere porcate a uno che neanche conoscono»
«Non è mica colpa mia se sono irresistibile»
Alzo gli occhi al cielo, «incredibile come la gente si vanta».
Perché sto maledetto armadietto non si apre? Ritiro di nuovo con più forza stavolta e si apre, finendo addosso ad Alessio, «forse ho esagerato con la porta»
«Tra poco mi uccidevi»
«Esagerato» poso i libri delle lezioni precedenti e prendo le punte per danza e vado in sala.
Quest'ora rispetto alle precedenti non è divisa per anno scolastico, infatti in prima fila vedo una chioma bionda diAngelica, e più tardi vedo entrare Alessio.
Ora si che siamo al completo.
Vado alla sbarra all'ultima fila e inizio a riscaldarmi prima della lezione, fino a quando non entra l'insegnante che lo riconosco subito:é il tizio con gli occhiali al provino.
«Benvenuti a tutti, sono il vostro insegnante di danza»
Ci osserva uno per uno fino ad arrivare a me, «ah abbiamo anche Miss Eccellenza».
Miss Eccellenza sarei io e non ditemi il perché di questo soprannome che non lo so neanch'io
«Vi voglio ricordare che qua non faccio favoritismi» disse.
Si limita a scrutarmi, bene questo è già mi odia il primo giorno. Ma nonostante ciò durante la lezione mi chiama ben tre volte per mostrare l'esercizio alla classe.
Alla quarta volta vedo Alessio stringere i pugni
«Gaudino qualcosa non va?» gli domanda il prof
«Assolutamente no»
«Meglio, altrimenti quest'anno niente ruolo principale» e riprende la lezione.
Suona la campanella che indica la pausa e sono l'ultima ad uscire, «Io sono Mattia, volevo farti i complimenti sei bravissima»
«Giulia»
«Chissà potresti essere la nuova protagonista»
«Se magari»
«Non sopporto più protagonista Gaudino, sempre lui».
Non so che rispondere, «vuoi unirti a pranzo con noi?
Annuisce e andiamo insieme al tavolo dove stanno Mia e Samuel, «ciao, lui è Mattia»
«Piacere» dice lui sedendosi difronte a me.
Vedo Alessio dirigersi verso di noi e si ferma davanti a me, «non si ripeta più» esclama
«Che intendi la pasta? Si anche secondo me faceva schifo»
«Mi riferisco alla lezione di prima»
« Alessio,ha paura che qualcuno gli porti via il ruolo da protagonista» dice Mattia al posto mio
«Sta zitto,non sto parlando con te»
«Se è questo il tuo problema, stai tranquillo a me non interessa» dissi
«Non ti credo sai e ti tengo d'occhio ,avvisata» dice e se ne va
«Aria di litigio»
«Litigio? Non ci penso proprio a litigare con quello» dissi
«Vabbe sarà come dici tu» disse Mia.

Siamo in camera a finire i compiti
«Basta ci rinuncio» dico chiudendo con forza il libro di francese
«Piano» disse Mia mentre sta facendo quello che suppongo che sia yoga, «sei fidanzata?».
Devo abituarmi a queste sue uscite pazzesche.
«Se intendi fare da babysitter al tuo ragazzo sì» dissi
«Cioè?»
«Sono fidanzata con mio amico d'infanzia ma è troppo legato ai suoi»
«Lascialo»
«Non voglio farlo soffrire»
«Così soffrirà di più se scopre che sei innamorata di un altro»
«Innamorata che parolone, è solo una cotta per il "più popolare " capita a tutti»
«A me no» dice, si alza, «Samuel ha dimenticato i suoi pantaloni nella mia borsa»
«Chiamalo e fallo venire»
«Non ho il suo numero, potresti portaglielo in camera sua».
Sbuffo e vado nella sua camera, con la speranza di non incrociare Alessio, ma come sempre la fortuna non è dalle mie parti perché é proprio Alessio ad aprirmi la porta, senza maglia per lo piú.
«Cerco Samuel c'è?» dico
«No» dice
«Questi sono i suoi pantaloni» dico, «posso lasciarli qua vero?»
«É la sua stanza no?»
Non rispondo, «grazie»
«Vuoi entrare?» propone
«No grazie, non voglio essere picchiata dalla tue innamorate»
«Non lo verranno a sapere» facendomi l'occhiolino.
Sbuffo ed entro nella sua camera, molto disordinata,«poco disordine mi dicono» dico
Sorride, «però sei brava mentre balli»
«Oggi a pranzo mi stavi per picchiare perché ti ho quasi rubato la popolarità adesso invece mi lodi» dico
Alza le spalle
«Per me nascondi qualcosa,fai il gentile e poi mi fai sfigurare davanti alla scuola» dico
«Non ti facevo così intelligente» disse,ma con il sorriso,«sei fidanzata?»
«Ora siamo andando troppo sulla confidenza»dico
«Ho fatto una banalissima domanda»
«Scusami ma adesso devo andare».
Arrivo alla porta e lui mi tira per il braccio, «non ti piaccio vero?»
Mi mordo il labbro,«non è che non mi piaci è che..»
«Che cosa?»
«Devo andare scusami» dissi ed esco correndo dalla sua stanza.
In camera mia mi precipito in bagno, ignorando una Mia sbalordita, e cerco di respirare ma non è per la corsa, è il mio cuore che batte troppo forte.
Non posso e non devo innamorarmi di lui ma forse è troppo tardi.


"Dancing in Love"[Alessio Gaudino]Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ