CAPITOLO 1

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13 settembre.
Inizio del semestre.
Ed io sono in fila alla segreteria per prendere la chiave della mia stanza, intanto mi guardo intorno: è pieno di mamme che salutano i figli, alcune anche piangendo, le solite esagerate,
«Signorina ecco le sue chiavi»
«Sa dirmi chi è la mia compagna di stanza» domando, sperando che fosse Mia
«Dovrei riguardare la disposizione delle stanze ...e oggi é pieno di gente»
«Non fa nulla» e vado alla ricerca della mia stanza.
Appena girato l'angolo, vado a sbattere contro qualcuno, «Eh stai attenta» dice una voce femminile
«Scusa»
Alzo lo sguardo e mi ritrovo una ragazza dai capelli biondi accesi e occhi celesti, la classica popolare della scuola, egocentrica e viziata
«Hai visto un fantasma?»
«Starei cercando la mia stanza, la 112»
«on sta da queste parti»
«Grazie...» non so il suo nome e non so neanche se voglio saperlo
«Non è facile dimenticarsi di me,io sono Angelica»
«Giulia» e poi mi giro per andare alla ricerca della mia stanza.
Sbaglio due volte piano, e finalmente riesco a trovare la mia stanza. Un labirinto quest'accademia.
Apro e vedo una valigia aperta e vestiti in giro per la stanza
«Giulia finalmente» urla qualcuno e si sono in stanza con Mia
«Mi sono persa varie volte e ho fatto conoscenza con quella che credo sia la più popolare,una certa Angelica»
«Angelica? Ha fatto il provino come l'anno scorso, ha sbagliato tutte le mosse ma è stata presa, uh che nervi»
Vado verso il mio letto posando la valigia
«Hai visto quel famoso ragazzo che ti ha colpito al provino?»
Nego con la testa, «strano dovresti averlo visto, era circondato da migliaia di ragazze»
«Ah, non ci ho fatto caso e neanche mi interessa piú di tanto, sono qua per studiare mica per trovare l'amore
«E disse quella che alla fine si innamorò»
Bussano alla porta, «tra venti minuti in aula magna» dice la segretaria di fretta
«il discorso di benvenuto» dice Mia alzando gli occhi al cielo
«Come lo sai?»
«É ovvio no??»
Non rispondo e insieme andiamo in aula magna ma ci imbattiamo in Angelica, o meglio lei che ci viene incontro
«Mia alla fine sei entrata»
«Già»
«Buona fortuna» ci dice prima di andare via
«Non ti fidare della sua gentilezza, non bisogna fidarsi di lei» dice.
Stiamo quasi sulla porta dell'auditorium, e sento la sua voce gracchiante dire: «Ale»
E non so il motivo ma a sentir quel nome sento qualcosa nello stomaco però non so bene cosa. Infondo non so neanche chi sia.
Ci sediamo alla fila laterale e aspettiamo che inizi
«Mamma posso andare anche da solo,non serviva che mi accompagnavi»si lamenta un ragazzo
«Ma io lo facevo per te»
«Grazie ma adesso vai, il viaggio è lungo»
«Chiamami»
«Si va bene» e prende posto vicino a me,quasi sbuffando
«Io ho proibito mia madre di venire» gli dico, «a volte i genitori sono esagerati
«Vado in accademia di danza,mica in guerra»
Sorridiamo, «Giulia»
«Samuel piacere»
«Mia».
La preside (si chiama così vero?) parla per due ore interrottamente, diciamo che ho seguito i primi venti minuti poi mi sono distratta a guardare un ragazzo che è appena entrato,non lo vedo di faccia.
«Per concludere speriamo che vi divertiate perché non c'è niente di più bello che vivere di danza» e alla fine ci alziamo in piedi per applaudirla
«Prima di andarvene passate a prendere il vostro orario scolastico».
Io e miei nuovi amici ci alziamo, «devo andare urgentemente al bagno,potresti prendermi anche il mio?»
«Va bene»
«Ecco volevo...»
«Prendo anche il tuo» dico senza neanche farlo finire di parlare e mi dirigo verso il bancone, aspettando che la folla diminuisce.
Cerco il programma di Samuel, Mia e infine il mio, «è la signorina Fernandez?»
«Si»
«Volevamo farle i migliori complimenti»
«Perché?»
«Non ha letto l'email?»
Nego con la testa.
«Lei è stata la migliore ragazza del provino e come è nostra tradizione inviamo i nostri complimenti via email»
«Ah non lo sapevo, grazie» e poi vado verso l'uscita leggendo il mio confrontandolo con quello dei miei amici quando vado a sbattere contro qualcuno, spero che non sia Angelica, invece è maschio, ha un cappello con visiera e allo stesso momento il cappuccio della felpa.
Il solito popolare della scuola.
«Scusami» dico raccogliendo i fogli e anche lui ha avuto la mia stessa idea, cosi la sua mano si sfiora con la sua, alzo lo sguardo e rimango ipnotizzata dai suoi bellissimi occhi color marrone
«Credo che questi siano tuoi»
«Grazie»
«Mi sembra di averti già vista»
«Non so che dirti visto che sono arrivata quest'anno»
«Sei quella che ha ballato Love you like you do?»
Annuisco
«Sei stata brava»
«Grazie». Che devo dire?
«Però ti consiglio di stare attenta quando giri,alle braccia»
«Me lo ricorderò grazie» dico e faccio per andarmene,
«Alessio piacere»
«Giulia» dico e poi uno per la sua strada.
Presuntuoso ma affascinante.

Arrivo nella mia stanza,«pensavo che ti fossi persa» mi rimprova Mia
«Grazie per avermi preso il programma»
«Grazie» prendendolo dalle mie mani
«É praticamente uguale tranne per le mie due ore di danza e le tue di moderno» dico
«Bene» dice
«Ho visto lo stesso ragazzo che ho visto al provino»
«Qualcuno é innamorata-
«Ma cosa? Ébello si ma si crede il migliore»
«Be se non fosse così, non sarebbe il più figo e richiesto dell'accademia» 
Alzo le spalle e finisco svuotare la valigia quando bussano alla porta, «chi è?»
«Samuel»
Vado ad aprire, «il tuo orario»
«Grazie amo»
Sorrisi,-prego-
Ha un atteggiamento strano, ma è simpatico.
«La vostra stanza è fighissima, ha anche il balcone- disse entrando come un fulmine e gira nella stanza.
Stanza fighissima? Ha semplicemente due letti,un bagno e si un balcone ma non vedo tutta questa bellezza.
«per me hanno la preferenza per voi femmine, il dormitorio maschile fa schifo»
«Sei solo in camera?»
«Magari lo preferisco, sono in camera con un arrogante, è dell'anno successivo»
Mia mi guarda, «e si chiama?»
«Alessio»
«ah la cotta di Giulia»
«Shh» dico chiudendo la porta
«Davvero?» domanda
«Non darle retta» dico
«Se anche fosse, povera te»
« Esagerati,non sarà mica così stronzo»
Mi guardano, «cioè nel senso prima conoscilo poi lo giudichi»
«Vabbe, grazie ancora per l'orario» disse, fa per uscire, «vado a "conoscere" la tua nuova cotta».
Gli lancio un cuscino, lo schiva ed esce dalla stanza.
Credo che quest'anno sarà fantastico.



N/A
Eccomi di nuovo.
Grazie, grazie per aver votato e commentato così all'inizio.
Spero che continuate a leggerla.

"Dancing in Love"[Alessio Gaudino]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora