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Passano parecchi minuti, prima che io possa calmarmi.
Dall'altro capo del telefono Cris, resta in silenzio, suppongo che non si aspettasse una reazione simile.
-" Cris, ci sei ancora? "- chiedo con un filo di voce.
-" Sono qui.."- mi risponde dopo poco, non oso immaginare cosa sta pensando di me, in questo momento.
Non so neanche io cosa mi sia preso, l'ho chiamato senza pensarci.
-" Senti, scusami se ti ho chiamato a quest'ora, il fatto è che...ho fatto un sogno orribile, c'eri tu e... mi sono spaventata, tutto qui"-
Lui inizialmente non dice nulla, poi lo sento sorridere.

-" Va...va bene, ti sei spaventa, lo capisco. "- nella sua voce, avverto qualcosa di strano.
Solitamente, un Cris, " normale ", mi avrebbe già tempestata di domande, invece lui...
Nella mia mente, si fa strada un'ipotesi che non mi piace per niente. Non sarà che...
-" Cris hai bevuto? "-
Sento un rumore confuso, acuto, criptico, ma che diavolo fa?
-" P-pronto?"- mi dice con affanno.
-" Cris, ma che succede? "-
-" Emh , un problema con il telefono... hai capito no?! "-
Emmh, veramente no!
Decido di modificare la mia domanda, anche perché è EVIDENTE che ha bevuto.
-" Quanto hai bevuto? "-
-" Eh, giusto un paio di whisky, sai...per cacciare via i pensieri.. "-
Ma davvero? Cacciare via i pensieri...non l'ho mai visto scendere così in basso.
Quali saranno, questi " gravosi " pensieri che lo spingono ad autodistruggersi?! Da quando beve, come una spugna?
-" Cris, devi smetterla di bere così tanto, ti fa male... "-
-" ....Tu, mi fai male"- la sua voce è così bassa, che sembra un sussurro, delicato, flebile.
Cosa ha detto?!
Mi convinco che probabilmente, ho semplicemente sentito male e decido di prendere le redini della situazione ed andare dritta al sodo.
-" Cris, voglio che tu torni a casa adesso, basta bere, forza."-
Sento uno sbuffo, seguito da una risata isterica.
-" Come sei premurosa...comunque, sono in macchina proprio adesso, dieci minuti e sono a casa"- nella mia mente,appare, il corpo disteso sull'asfalto senza vita , di Cris, no...
-" Cris, ma sei impazzito?! Non guidare nel tuo stato, chiama un taxi! "- mi rendo conto, che ormai sto urlando, per nulla al mondo, vorrei rivivere quell'incubo.
-" Da quando ti interessi della mia vita?"- no, questo no. Poteva dirmi qualsiasi cosa, che sono prepotente, isterica, perfino stupida, ma mettere in dubbio, il valore della sua vita, soprattutto dopo il sogno fatto poco fa, per me, è il colpo di grazia, le sue parole mi feriscono, come lame.

Calde lacrime, scivolano silenziose sul mio viso.
-" Tu non hai mai capito niente vero? Tutto questo tempo e ti chiedi ancora se io tenga al fatto che tu faccia parte della mia vita o meno.. Dannazzione Smith, ho già perso mio fratello, non ti basta?! Vuoi costringermi ad andare ad un ennesimo schifosissimo funerale e a mettere ancora una volta quello schifo di abito nero?! Non ne posso più, di indossarlo, basta! Vuoi morire anche tu? Mi vuoi lasciare da sola?! Ti prego dimmelo! Almeno, mi metto il cuore in pace..."- un dolore lancinante allo stomaco, si propaga in tutto il mio corpo, avvelenando lentamente anche il cuore.

Perderò anche lui, lo so.
È il mio destino...
Perdere, uno ad uno chi amo...
Vedere scomparire, una ad una le persone a cui ho donato parte del mio cuore...
Fin quando, non resterà più nessuno, saranno tutti dall'altra parte, saranno tutti in un mondo lontano anni luce dal mio, distanti, irreali... impalpabili presenze e a quel punto,senza più neanche un cuore, a perdermi sarò io stessa.
A fatica, fra i miei singhiozzi, riesco ad udire la sua risposta
-"Non vorrei mai farti del male Gracy..."-
-" Se fai certe cose avventate, però mi fai male..."-
-" Tu non capisci... A volte per me è difficile.... Mio padre mi disprezza, la mia matrigna mi ignora, la mia vera madre non ha mai nemmeno voluto conoscermi... L'unica persona, l'unico che aveva sempre creduto in me, il mio migliore amico, mio fratello, è morto... Dimmi, che senso ha andare avanti per me... A volte penso che se io ci fossi o meno... Non importerebbe a nessuno. "-
-" A me sì, idiota! "- Ah, come può essere così ottuso...
-" Però hai scelto di stare con lui..."-
-" Lui?! Lui chi, Lucas?! "-
-" ....Lucas... È così che si chiama allora..."- non capisco, quello che mi sta dicendo, non ha senso..
-" Senti Cris, basta con queste sciocchezze, riesci a chiamare un taxi da lì, vuoi che lo faccia io?"-
-" No, lo chiamo io..."-
Restiamo in silenzio, entrambi, ho paura che faccia qualche sciocchezza, se non fossi qui con Lucas, sarei andata io stessa ovunque si trovi lui in questo momento, ma sono qui...
Ad interrompere questo silenzio è Cris:
-" Grace, dimmi la verità, tu mi odi?"-

La sua domanda mi lascia stupita, di sicuro non me l'aspettavo.
-".... Odio è una parola potente Cris, non posso dire di odiarti. Semplicemente, a volte vorrei metterti sotto con la macchina, tutto qui, ma è un qualcosa di astratto, capisci?! Una conseguenza ad una determinata azione, un qualcosa dovuto ad un momento di rabbia... In realtà non ti odio.."-
Resta in silenzio per un paio di minuti buoni:
-" È bello sapere che vorresti mettermi sotto con la macchina quando faccio l'idiota Miller.. Davvero! "-
Ridiamo entrambi, la tensione di poco fa, si è stemperata per fortuna.
-" Beh tu pensa a far meno l'idiota ed io ti risparmierò la vita.."- dico in tono ironico.
-" Ricevuto, d'ora in poi, andrò in giro con dei parastinchi, non si sa mai..."- quanto è stupido...
Mi ritrovo a sorridere, guardando il soffitto della mia super stanza.
-" Cerca di restare vivo Smith, ok?!"- lo dico in modo ironico, ma dietro la mia richiesta, si nasconde una vera e propria supplica.
-" Lo farò, promesso. Niente abito nero Miller, almeno per altri cinquant'anni "-
Sorrido, probabilmente Cris, nella mia vita, è più importante di quanto io voglia ammettere.
Terminiamo questa bizzarra conversazione, ed io resto immobile, fra le fresche lenzuola pregiate di questo letto enorme, a pensare a quello che ci siamo detti.
Caspita è un terremoto quel ragazzo..

Mi volto verso la porta e trovo un Lucas assonnato ed arruffato che mi guarda con aria interrogativa.
In questo momento, non saprei neanche cosa dirgli.
Si stende al mio fianco, tenendomi fra le sue forti braccia, il mio posto preferito.
Mi bacia con dolcezza la fronte, ed io ne approfitto per nascondere il viso, nell'incavo del suo collo.
Mi accarezza i capelli, cullandomi dolcemente, non servono parole, probabilmente sentiva il mio stesso bisogno di stargli accanto per stanotte.
Chiudo gli occhi, ispirando il caldo profumo che proviene dal petto di Lucas, ad ogni battito del suo cuore, sento, dentro di me, scivolare via i cattivi pensieri, le insicurezze e le paure.
Non so perché non gli ho parlato del sogno che mi ha sconvolta così tanto, non so neanche perché non l'ho detto a Cris.
Probabilmente, dietro di esso si nasconde un significato più profondo, qualcosa che ha radici ben radicate in me e che mi rifiuto di vedere.
Qualcosa che non riesco a decifrare, ma che è lì, ben ancorato, nelle profondità nel mio cuore.

Perché sei tu                                  |#Wattys2016|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora