Capitolo XVIII

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"Si sta svegliando." sentii una voce femminile vicino a me mentre riprendevo lentamente conoscenza, non la riconobbi, quindi spalancai gli occhi allarmata e mi alzai di scatto per non ritrovarmi in chissà quale luogo sconosciuto e con chissà quale strana entità pronta a farmi del male.
Papà: "Stai giù cucciola, altrimenti starai male di nuovo." mi disse mio padre preoccupato.
Mi tranquillizzai sentendo la sua voce, riconobbi la mia stanza, Raphael, mio padre e... Michelle? Che ci faceva qui Michelle?
Papà: "Ben svegliata principessa." la voce dolce e calorosa di mio padre mi accolse aiutandomi ad orientarmi.
Io: "Che è successo?" chiesi ancora intontita.
Raphael: "Sei svenuta." mi rispose tranquillo.
Io: "Ancora? sono stufa di questo mio problema!" Affermai nervosa: "E perché tu sei qui?" chiesi rivolgendomi a Michelle.
Michelle: "Perché non ti svegliavi e io ti ho dato qualcosa che ti avrebbe aiutato e infatti eccoti qui."
Io: "Ah... e cosa mi hai dato?" domandai tentennante e preoccupata chiedendomi quale strano medicinale mi avesse dato.
Michelle: "Ti ho fatto annusare un medicinale."
Papà: "In realtà era una pozione..." disse infastidito.
Michelle: "Sì ma..."
Io: "Va bene, qualunque cosa fosse non mi interessa, mi hai aiutata e io ti ringrazio, ora mi interessa allenarmi più a fondo per difendermi dal Signor Morte e il Signor Inferno." interruppi bruscamente la conversazione.
Mi guardarono un momento e poi mio padre prese la parola.
Papa: "Giusto allora d'ora in avanti sopporterai sia me, sia la mamma che Raphael nel tuo allenamento e, ti avverto, non saremo teneri." suonava quasi come una minaccia.
Io: "E così sia." dissi determinata.
Mamma: "Prima devi riprenderti, e voi non incoraggiatela, ora ha bisogno di riposo." disse in tono fermo.
Io: "Ma mamma!"
Mamma: "Niente storie! E voi due non incoraggiatela, non ora almeno!" quando mia madre si impuntava nessuno poteva opporsi.
Tutti: "Va bene."
Papà: "Ok ma non ti agitare, faremo come hai detto tu tesoro. Non la faremo sforzare."
Mia madre si ammorbidì e fece un sorriso di sollievo.

Qualche ora dopo andai a cercare Kevin e Christian per chiedere loro delle spiegazioni su che cosa stesse succedendo e sul perché questi tizi ce l'avessero tanto con me.
Non li trovai da nessuna parte.
Cercai nel boschetto, a casa di Christian, di Linda, di Jack ma niente. Nemmeno Linda e Jack trovai. Perché erano spariti tutti?
Rassegnata me ne tornai a casa con la coda fra le gambe. Sfortunatamente, però, mentre tornavo urtai contro qualcuno e mi trovai davanti Christian.
"Eh! Chiedo scu... Oh, ehm, ciao..." dissi timida appena capii che era lui. La cosa peggiore però era che insieme a lui c'era Clara.
"Ciao." mi rispose freddo come se tutto quello che avevamo passato insieme fosse stato cancellato del tutto.
Clara: "Ciao tesoro, ti piace il mio nuovo ragazzo?"
Io: "C-cosa? V-voi..."La tensione era palpabile tra noi, io ero imbarazzata, arrabbiata per come mi aveva trattata, dispiaciuta, delusa, non riuscivo a nascondere tutte quelle emozioni negative e lui, invece, sapeva bene come nascondere le sue emozioni: -Quanto odio questa sua capacità!-
Io: "Quindi immagino vada tutto bene?" chiesi incerta. Avevo quasi paura a parlargli.
Christian: "Si va tutto bene, tu?" mi chiese col medesimo tono che usò poco prima, anche se si fece sfuggire un cenno di tristezza negli occhi di cui mi accorsi, ormai sapevo che il minimo dettaglio lo potevo vedere solo se stavo attenta al suo sguardo. Anche se lui era bravo a fare l'indifferente, io ormai avevo imparato a conoscerlo, bastava stare un pochino più attenti e ci si accorgeva subito di quello che lui provava. Clara la ignoravo completamente.
"Bene." dissi falsamente.
"Sul serio?" mi chiese alzando un sopracciglio sorpreso. Sapevo che lui riusciva a capire quando mentivo o no, ma non volevo mostrarmi debole.
Clara: "Che ti importa amore? Tanto lei è una sgualdrinella." nonostante il fastidio cercavo di ignorarla il più possibile, anche Christian sembrava ignorarla.
Io: "Sì sul serio! Tu invece non sembra che stia bene." dissi cercando di apparire più sicura possibile anche se in quel momento mi sentivo come se mi avesse colpito un macigno, incrociai anche le braccia per far apparire meglio una sicurezza che non avevo.
Christian: "Ah no? È da cosa lo deduci?" mi sfidò.
Io: "Il tuo sguardo. Sei bravo a nascondere le tue emozioni, ma qualcosa ti sfugge sempre dallo sguardo." gli risposi.
Christian: "Sei sicura di stare bene?"
Io: "Ovviamente!"
Christian: "Non direi data la tua reazione. Che succede?" sul suo volto angelico si dipinse un'espressione incuriosita.
Io: "Che ti importa?" lo sfidai.
Clara: "Già che ti importa?" per una volta Clara si schierò dalla mia parte, strano, ma non mi faceva affatto piacere, perché ciò confermava che loro due si fossero messi insieme. -Non importa Elettra, tu ora hai Kevin.- mi dissi, anche se in realtà non stavo affatto bene.
Non rispose, si limitò solo a fissarmi.
Io: "Beh? Perché mi fissi? Sei tornato alle tue cattive abitudini?" dissi infastidita.
Christian: "Niente, ci si vede. Andiamo Clara." si stava allontanando.
Clara: "Era ora!"
Io: "Aspetta!" lo rincorsi e lo presi dal polso per fermarlo.
Clara: "Sei veramente una palla al piede ragazzina, che vuoi ancora dal mio ragazzo?" facevo fatica a tenere i nervi saldi, e sentire quelle parole pronunciate da lei mi distruggeva... sapere che Christian stava con lei, la mia peggior nemica, e Christian lo sapeva che io la odiavo, mi fece morire dentro.
Christian: "Cosa c'è?" mi chiese senza voltarsi.
Io: "Ho bisogno di un'informazione." le parole uscivano a fatica, la gola mi bruciava nel trattenere le lacrime, che spingevano con forza pur di uscire dalla mia prigione.
Christian: "Parla." mi disse voltandosi di profilo, il suo volto mi ammaliava ancora, sapevo benissimo di essere ancora innamorata di lui, ma ciò non giustificava quello che aveva fatto.
Io: "Cosa mi sai dire di Klaus?" appena feci quel nome vidi passare un'ombra di tensione sul suo volto che si dileguò quasi nel medesimo istante, mi sfuggì un sorriso compiaciuto nel vedere quell'ombra.
Clara: "Ti sei già stufata del biondino e ora vai verso nuovi orizzonti?"
Io: "Non sono affari che ti riguardano schifosa!"
Christian: "Non parlarle così! Di quale biondino sta parlando Elettra?"
Io: "Ripeto: non - sono - affari - che - ti - riguardano." dissi lentamente: "Ora rispondi alla domanda che ti ho posto."
Christian: "Clara devo parlare un attimo in privato con lei."
Clara: "Cosa? Dovresti dirmi tutto!"
Christian: "E' una cosa privata."
Clara: "Uff! E va bene!" e si allontanò finalmente.
Christian: "Torniamo a noi, tu cosa sai di lui?" mi disse come se volesse sviare la mia domanda.
"Non rispondere a una domanda con un'altra domanda come hai sempre fatto." mi irritai.
"Dimmi cosa sai di lui." mi disse alzando il tono.
"Perché è così importante saperlo?"
"Tu dimmelo!" affermò irritato dalla mia insistenza.
"So solo che è l'angelo della morte." mi arresi. Vidi i muscoli del suo viso rilassarsi: "Perché vuoi sapere chi è?"
"Non credo che questo ti riguardi, dimmelo e basta! Ho bisogno di questa informazione." continuai decisa ad avere le risposte che cercavo.
"Ti dico solo che è un soggetto pericoloso."
"Questo era intuibile." dissi sempre più irritata: "Che altro sai?" cercando di mantenere la calma che stavo perdendo.
"Nient'altro..." farfugliò.
"Stai mentendo! Non sei capace a mentire tu!" dissi sicura.
"Ci si vede." disse liberandosi dalla mia presa.
"SCOPRIRÒ COSA NASCONDI!" gli urlai quando si era allontanato e infine me ne andai a casa arrabbiata, con le lacrime agli occhi. Odiavo piangere, odiavo il fatto che non riuscivo a trattenere le lacrime, a contenermi, ad avere il controllo su me stessa.
-Devo imparare ad essere imparziale, odio essere così debole! E poi proprio con Clara doveva mettersi? Non poteva farmi soffrire di più.- pensai irritata.

Angeli Custodi-Tutto sta cambiandoWhere stories live. Discover now