Capitolo IV

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Avevo chiamato e richiamato Christian, ma non mi rispose nemmeno una volta, ero disperata, volevo sentirlo, avevo paura che avesse iniziato ad odiarmi: "All'anima del 'Io sarò sempre con te'!" commentai: "Meno male che sarà sempre con me, chissà se non fosse sempre con me come si comporterebbe."

Uscii per fare un giro e per tranquillizzarmi.
Quando stavo in mezzo alla natura mi sentivo bene, ciò che mi circondava mi regalava un dolce senso di pace, calma e relax, perciò andai a correre al boschetto vicino a casa mia e a godermi la natura e l'aria fresca che si sentiva la mattina presto.
"Quanto tempo!" sentii una voce che mi sembrava vagamente familiare, ma non ci feci caso, pensavo parlasse a qualcun altro: "Non si usa più salutare gli amici?" mi girai e mi ritrovai Kevin alle calcagna: "Kevin!" urlai sorpresa e mi fermai di scatto: "Che diavolo ci fai tu qui? E che ti è successo?" chiesi preoccupata
"Diavolo è la parola giusta per descrivermi." disse prendendo la palla al balzo, ma senza scherzare: "Sono venuto a fare un giro e poi ti ho vista e ti ho rincorsa. Ti conosco fin troppo bene." mi disse con sorriso smagliante.
"Ah! Si lo so... " dissi ripensando a ciò che era accaduto l'anno prima: "Il solito stalker insomma..." cercai di non pensarci più.
"Suvvia ho solo riconosciuto un'amica che non vedevo da tanto tempo."
"Amica?"
"Già!"
"Ma che ti è successo? Sei pieno di tagli e lividi."
"Ecco... io... non è importante saperlo." disse sviando il discorso.
"Kevin."
"Sto bene davvero."
"Kevin!"
"Uff... è difficile resisterti..."
"Per la miseria, rispondi!"
"Ok... ok..."
"Alleluia."
"Mi sono autoinflitto una punizione, e continuerò a farlo finché non perdonerò me stesso e, soprattutto, finché non mi perdonerai tu."
"Una punizione?" chiesi stranita.
"Si, quella fatta apposta per gli stupratori."
"Ah." ci fu un attimo di silenzio, il tempo che recepissi l'informazione e poi: "Ma sei deficiente? E' vero c'eri quasi ma poi non l'hai fatto, ti sei saputo controllare."
"Si, ma è giusto così secondo ciò che ho imparato."
"Ma..."
"Senti era un tentativo di stupro, non è giusto che io la passi liscia, non capisco come tu la veda in modo diverso."
"Solo perché non hai mai voluto farlo veramente e perché nel tuo sguardo non c'era un desiderio violento. Anche se ammetto che una punizione te la meriti lo stesso."
"Allora sei d'accordo!"
"Si, ma non così esagerata, e poi sono io che mi vendicherò quando lo deciderò io." dissi spavalda.
"Si, hai ragione, però fallo, è giusto così, ma io continuerò a punirmi lo stesso da solo perché lo voglio io." disse serio.
"Ok e... hai bisogno di altro?"
Ci pensò un attimo: "Si e no!"
"Che significa si e no?"
"Che potrei avere bisogno di qualcosa, ma non è così urgente."
"Posso essere messa al corrente di ciò?"
"No, per ora no."
"Per ora no. Che significa per ora no? Perché ultimamente sono tutti misteriosi con me?"
"Chi è misterioso con te?"
"E' una lunga storia lascia stare..."
"Me lo dirai prima o poi vero?"
"Vedrò. Allora che significa che non me lo dirai per ora?"
"Significa che per ora non ti metterò al corrente di nulla. Piuttosto... dov'è il tuo fidanzato?" disse con una nota infastidita l'ultima parola.
"Non lo so... hai bisogno di lui?"
"In un certo senso sì."
"Se vuoi posso mandargli un messaggio."
"No tranquilla grazie, vado a cercarlo io quando ne avrò voglia."
"Ora no?"
"No preferisco fare un giro con te." rispose sorridente.
"Veramente non sto facendo un giro..." dissi guardandomi le gambe di nuovo in moto.
"Non importa è la stessa cosa, a me basta stare con te!"
"Ci provi ancora? Se ti dico no è no!"
"Per ora!" mi disse con tono misterioso e sicuro di sé.
"Perché sei tanto sicuro?"
"Diciamo che qualche volta prevedo il futuro."
"O è una speranza?" dissi con tono annoiato.
"Può darsi."
"Non ti ricordi già più cosa mi hai fatto 8 mesi fa? Eppure ne abbiamo parlato fino a 2 minuti fa, pensi veramente che accetterò?"
"Sono passati solo 8 mesi?"
"Si perché?"
"Caspita qui passa proprio diversamente il tempo."
"In modo diverso?"
"Esatto. Mi ricordo lo stesso cosa ti ho fatto anche se per me è passato molto più tempo, credo, ma da allora sono cambiato, voglio rimediare."
"Quanto tempo?"
"Non lo so, non abbiamo la concezione del tempo all'Inferno."
"Pensi veramente di poter rimediare a una cosa così..." mi fermai un attimo a pensare all'aggettivo giusto da usare: "Terribile?"
"No, ma voglio solo potermi in qualche modo riavvicinare anche solo un pochino a te. Ma non avevi detto che non era così grave?"
"No, ho detto che non eri arrivato a quel punto, non che non fosse stato grave. Mi ha comunque segnata quell'esperienza."
"Spero che prima o poi mi perdonerai, non voglio perderti. Sei la cosa più bella e importante che mi sia mai capitata in tutta la mia vita." a quelle parole arrossii, ma non era così facile farsi perdonare da me.
"Vedremo..." dissi riprendendo sicurezza.

Christian's pov

"Quella ragazza mi farà impazzire! Non si è accorta dell'aura di quel tizio?" urlai, ma inutilmente, ero solo in casa.
Le mie riflessioni le potevo sentire solo io, ma mi sentivo meglio a sfogare la mia rabbia in quel modo: -Io quello l'ho già visto, ma dove?- mi sentivo inutile e messo da parte, volevo capire chi fosse. Passarono diversi minuti, forse anche ore di silenzio con quel pensiero fisso che mi frullava per la testa: -Chi diavolo è Raphael? Perché ho la sensazione di conoscerlo?-.
Ignorai tutte le chiamate e tutti i messaggi di Elettra, non mi piaceva il fatto che non mi avesse detto niente. Anche se mi dispiaceva non dedicarle attenzioni, mi stavo comportando in maniera contraria a quello che le avevo detto giusto il giorno prima. Mi stavo comportando in modo ignobile, ma in quel momento non mi sentivo di risponderle. Mi sentivo tradito.

Qualcuno suonò al campanello, andai ad aprire e vidi Clara: -Oh no...-
"Ciao tesoro!" mi disse avvicinandosi e cercando di baciarmi, mi allontanai, capivo il fastidio che provava Elettra quando lei le girava intorno.
"Ciao Clara, come stai? Che ci fai qui?"
"Ero solo venuta a confortarti, se sapessi cosa ho visto stamattina..."
"Che intendi?"
"Sapevo che non te l'avrebbe detto quella sgualdrina!"
"Ripeto, che intendi?"
"Elettra, sai stamattina si è incontrata con un altro ragazzo in un bar, lei si era appena alzata quando io sono entrata. Chissà cosa stavano facendo..." disse in tono abbattuto lasciando in sospeso la frase per fare intendere qualcosa, però non mi sembrava veramente abbattuta.
"Ah! Sì me lo ha detto."
"Che cosa? E le hai chiesto cosa stavano facendo?"
"No, mi fido di lei."
"Ti ha risposto subito quando le hai chiesto dov'era andata?"
"N-no io..."
"Ah! Ma guarda, di solito quando le ragazze fanno così significa che nascondono qualcosa."
A quelle parole la mia fiducia nei confronti di Elettra iniziò a vacillare: "Beh se hai bisogno tesoro io sono tutta tua, quando vuoi fammi uno squillo, tanto il mio numero ce l'hai."
Kevin: "Squillo quale sei tu ragazzina?"  sentii una voce molto familiare che interruppe la mia conversazione con Clara
Clara: "Che maleducato! Ah ma sei tu! Che bello rivederti dopo tanto tempo." stava per abbracciarlo ma lui la respinse.
Kevin: "Una sola volta ci siamo visti, non so come tu faccia a ricordarti e non mi sei piaciuta affatto, hai un atteggiamento odioso."
Clara: "E' difficile dimenticare quel tuo bel faccino e poi lo so che ti piaccio tes..."
Kevin: "Non continuare quella parola, per te sono solo Kevin e no, non mi piaci."
Clara: "Kevin? Ma che bel nome! Io sono Clara, ma se vuoi puoi chiamarmi..."
Kevin: "Clara? Bene vedrò di dimenticarti prima possibile. Non mi piacciono le cagne."
Clara: "Che cosa?"
Io: "Kevin sii gentile."
Kevin: "Ed essere falso? Nah, non fa per me."
Christian: "Non ho detto di essere falso, ma gentile e usare parole che le facciano capire quello che pensi ma più gentili."
Kevin: "Con gente del genere bisogna solo essere diretti e poi io non sono un angioletto come te. Addio cosa." disse disgustato ed entrò in casa mia senza permesso.
Io: "Scusalo, a volte è un po' troppo diretto, ci si vede."
Clara: "Non c'è problema. Ciao tesoro." voleva di nuovo baciarmi ma le chiusi la porta in faccia.

Appena chiusi, mi tornarono tutti quei pensieri, e dopo quello che mi disse Clara iniziai ad avere dubbi su tutto ciò che riguardava Elettra, Kevin se ne accorse e iniziò: "Guarda guarda chi è in difficoltà adesso!" il flusso di pensieri che mi circolavano per la testa si bloccò: "Sei arrivato nel momento giusto per farti ammazzare, che ci fai qui?"
"Sono appena tornato da una corsa con la tua ragazza, sai, ti cerca." mi disse con tono annoiato.
"Si lo so, ma tu che vuoi? E cosa ci facevi con lei soprattutto?" risposi alterato.
"Solo ricordarti il patto che facesti 500 anni fa." disse guardandosi le unghie con fare annoiato.
"Non hai risposto all'altra domanda."
"Incontro casuale..."
"Si... conosco il tuo casuale."
"Il patto?"
"Tuo padre vero?"
"Esatto, inizia a pressarmi..."
"Kevin... io... non credo di riuscire a mantenere quel patto e credo che tu lo sappia."
"Si e ne capisco anche il motivo, era proprio quello che intendeva Lucifero, nemmeno io ci riuscirei se fossi in te, quella ragazza è fantastica, ma ricordati che i patti nel nostro mondo vanno sempre rispettati! Sono pericolosi e francamente tu sei l'unico rivale che mi fa divertire veramente, mi dispiacerebbe perdere il miglior rivale di sempre." si fece immediatamente serio.
"Lo so, purtroppo..." dissi afflitto.
"Christian, ti ha dato massimo una settimana, poi inizierà a pressare anche te con i suoi trucchetti che entrambi conosciamo molto bene, per questo meglio se lo mantieni ora che te lo sto dicendo io."
"Già... Elettra! Devo proteggerla!"
"Mantieni il patto e niente le sarà fatto, questo è il suo messaggio." sapevo che era pericoloso e che esponevo Elettra a molti pericoli se non mantenevo il patto che in passato stipulai, ma come potevo fare?
"Un'ultima cosa, potrebbe anche prendere di mira Elettra invece che te, solo per far del male a te."
"Cosa?"
"Già, io sto cercando di tenerlo lontano da voi, però dopo molto tempo ha dato il suo ultimatum."
"Maledetto!" strinsi i denti.
"Ricordati che stiamo parlando di mio padre."

Angeli Custodi-Tutto sta cambiandoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora