Capitolo XII

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Non riuscivo ancora ad abituarmi al modo di parlare antiquato di Raphael. A differenza dei miei genitori, lui ancora non era in grado di parlare in maniera più terrena, forse veniva dal Paradiso stesso e lì parlavano in maniera più aulica.

Appena Raphael se ne andò, iniziai a meditare su ciò che mi aveva detto.
-Lui è uno dei primi... ma di cosa... e l'angelo dalle ali nere chi è? E la voce?- troppi interrogativi e zero risposte.
"Aspetta! Calmati Elettra!" mi dissi: "Una cosa alla volta! Prima guardo ciò di cui ho più informazioni." feci un respiro profondo e mi misi di nuovo al computer a cercare informazioni in più sull'angelo misterioso.
Cercai e ricercai, tornai sul sito dove ero andata la mattina stessa: "Allora... lui può essere un angelo della morte o vendicatore. Spero vendicatore perché non voglio morire presto. E quel libro devo comprarlo. Meglio se esco e vado a cercare la libreria." 
L'indirizzo era nel paesino affianco al mio: "Userò i mezzi." mi preparai per andare.
"MAMMA, PAPA'! IO ESCO!"
Mamma: "Dove vai tesoro?"
Io: "Ho trovato una libreria interessante qui vicino e volevo farci un giro."
Papà: "Da quando leggi?"
Io: "Da sempre."
Papà: "L'unica cosa che ti ho visto leggere è stato il libro che avevi trovato in biblioteca riguardante il nostro mondo."
Io: "Ho letto anche altro."
Papà: "Va bene, ma non fare tardi."
Io: "Non preoccuparti." e uscii.

Arrivata in libreria, entrai e vidi che aveva un arredamento dai toni scuri, le pareti erano nere, il pavimento e le librerie erano in legno e il soffitto bianco: -Che scelta particolare per il design di una libreria.- pensai.
"Posso esserti di aiuto cara?" Mi disse una signora da dietro il bancone. Mi avvicinai e vidi che era una signora anziana, molto magra, le guance incavate, un po' sciupata ma con una certa eleganza, vestita con un vestito viola semplice e lungo, una collana con 5 pietre nere incastonate dentro dei cerchi metallici.
"Ehm... sì, buon giorno, vorrei prendere un libro intitolato 'Codice del mondo Nascosto'."
"Ma certo cara, te lo vado subito a prendere." disse dolcemente.
Si alzo e scese per le scale che aveva dietro il bancone. Aspettai qualche minuto e arrivò con un libro che aveva l'aria di essere antico.
"Ecco qua." me lo diede.
"Quanto viene?"
"20 euro cara."
"Ok la ringrazio."
"Arrivederci cara."
"Si... ehm... arrivederci." uscii inquieta da quella libreria, ma almeno avevo il libro. 
- Che strana signora...- pensai con i brividi che correvano lungo la schiena.
Tornata a casa nel tardo pomeriggio, mi misi subito a cercare le informazioni.
Scorsi l'indice, nella speranza di trovare tutto, ma mancava il capitolo riguardante gli angeli della morte, perché?
-Dove saranno gli angeli della morte? Io vedo solo le regole comportamentali che seguono gli angeli vendicatori e i demoni...- pensai: -Per il momento vediamo gli angeli vendicatori.-
"Regole degli Angeli Vendicatori
Gli Angeli Vendicatori, come dice il nome stesso, si vendicano di coloro che hanno commesso un errore. In genere il loro ruolo è di punire gli Angeli che hanno peccato, strappando loro le ali. Ma se questi vengono provocati o subiscono un torto da chiunque sia così folle da sfidarli, non si faranno scrupoli e cercheranno il peccatore in lungo e in largo, senza mai stancarsi. Fino a che non trovano il peccatore in questione non si daranno pace e lo perseguiteranno anche per anni. 
Spesso lo trovano quasi subito, anche dopo qualche ora, ma ci sono stati dei casi in cui non trovavano il malfattore e hanno inseguito le sue tracce per anni, o anche per secoli (se si tratta di esseri del loro mondo). Non provocateli mai e non commettete mai l'errore di sfidarli o di far loro un torto, perché ciò vi porterà a trovarvi questi Angeli rancorosi alle vostre calcagna per molto tempo. Fino a che loro non si vendicheranno di voi, vi perseguiteranno conducendovi perfino alla pazzia.
"
-Porca miseria! Che ansia!-
Più leggevo, più la mia paura per queste creature saliva. Nel libro venivano trattati, anche dettagliatamente, le torture che questi infliggevano a quegli stupidi che osavano sfidarli e a cosa conducevano i trattamenti riservati ai malfattori. Le menti degli esseri umani, per esempio, nel caso succedesse a loro, non comprendevano quella realtà e le conseguenze cognitive erano estremamente gravi e impossibili da curare. C'era chi rimaneva paralitico e a causa dello shock non proferì più parola per il resto della sua vita; c'era chi impazziva del tutto e delirava, dicendo cose senza senso, che, secondo l'autore del libro, potevano essere le torture che aveva subito la vittima in quel lasso di tempo passato con gli Angeli Vendicatori, ma il peccatore usava un linguaggio incomprensibile agli uomini. 

La sera arrivò presto, mi accorsi troppo tardi che ero rimasta troppo tempo a leggere le informazioni di questi esseri.
Sentii un rumore che attirò la mia attenzione, mi girai, ma era tutto apposto: -Avrò sentito male.- tornai a guardare il libro, ma sentivo ancora qualcosa che sbatteva contro la finestra.
Andai a guardare. Era Kevin che lanciava i sassolini contro il vetro: "Ma che diavolo fai? Non si usa più bussare alla porta?" dissi bassa voce: "Ho bisogno del tuo aiuto vieni!"
"Cosa c'è?" chiesi irritata.
"Vieni!" insisté.
"E va bene arrivo!" uscii direttamente dalla finestra, tanto sapevo volare: -In questo momento mi sento fortunata a essere quello che sono anche se è una maledizione!- pensai.
"Mi dici che cosa vuoi?"
"Vieni!" disse allarmato.
"Va bene ma prima voglio sapere dove e per fare cosa."
"Christian!" mi disse freddo preparandosi a partire.
"Che è successo?" chiesi preoccupata.
"È stato attaccato!" a quel punto la mia preoccupazione era salita a livelli stratosferici.
Corremmo in direzione del boschetto vicino al paese dove abitavo.
Quando arrivammo davanti a esso sentii una strana sensazione e mi bloccai: "Che succede ora?" mi chiese nervoso Kevin: "Non lo so, ho una brutta sensazione." risposi spaventata.
"Oh no!" affermò preoccupato Kevin, che iniziò a correre all'interno del boschetto, io stavo per seguirlo a ruota ma qualcuno mi prese dalla spalla e mi fece girare: "Che ci fai qui?" era Raphael e aveva un tono misto tra il preoccupato e il rimprovero: "Kevin, mi ha detto che Christian è stato attaccato." dal suo sguardo si capiva che non era convinto, io stavo per allontanarmi: "Ferma!"
"Cosa? Ma Christian..." dissi isterica.
"Né Christian né Kevin sono lì, non sento la loro presenza."
"Io si però! Ti prego fammi andare!"
"No! È pericoloso." ci fu un momento di pausa, sembrava stesse pensando e poi riprese: "Cosa vedi?"
"Il boschetto perché? Tu non lo vedi?" chiesi scettica.
"Io vedo benissimo cosa c'è lì e cosa ti offusca la mente."
"Che vuoi dire?"
"Ascoltami tu sei vittima di un'illusione, lì davanti a noi non c'è il boschetto, ma il varco per entrare nell'Inferno."
"Cosa? No! Non è possibile!" mi girai di nuovo ma continuavo a vedere il boschetto: "C'è il boschetto, perché dici che non c'è? Devo andare!" ma non mi lasciò.
"Vieni via fidati di me!" mi trascinò via con sé.
"Perché mi dovrei fidare di una persona che conosco appena?" chiesi alterandomi.
"Elettra, ascoltami, tu ora sei sotto l'effetto di un'illusione, io voglio aiutarti e lo sai, ora andiamo."
"No Christian e Kevin sono dentro al bosco in pericolo! Hanno bisogno del mio aiuto!" urlai con le lacrime agli occhi: "Elettra torna in te!" mi disse autorevole.
"Io sono in me!" dissi per poi iniziare a correre verso il bosco appena mi fui liberata.
"ELETTRA!" Raphael mi tirò verso di sé, poi mi prese in spalla per portarmi via: "No lasciami!!! CHRISTIAN!!!!" urlai disperata e battendo i pugni contro la schiena di Raphael.

Arrivammo a casa mia: "Che è successo?" chiese mia madre preoccupata.
"È vittima di un'illusione." disse per quel poco che riuscii a cogliere, tanto ero disperata.
Avevo l'umore a terra, scappai in camera e misi la faccia attaccata al cuscino, avevo paura di aver perso due delle persone più care della mia vita, Christian soprattutto.

Dopo un po' sentii suonare il campanello, in seguito udii dei passi veloci avvicinarsi alla mia camera e quando si aprì la porta: "Che ti è successo?"
La voce era familiare, ma non la riconobbi, era tutto offuscato e confuso intorno a me: "Li ho persi! Li ho persi per sempre!!" dissi tra i singhiozzi disperati.

Angeli Custodi-Tutto sta cambiandoWhere stories live. Discover now