Capitolo III

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Decisi di accettare il suo invito e il giorno seguente andai per scoprirne di più. La mia curiosità ebbe la meglio.
"Allora hai accettato. Sono contento di questo." mi disse con un sorriso smagliante.
"È solo perché voglio avere delle risposte, nient'altro! Ce l'ho già il ragazzo, se non hai notato ieri mentre lo baciavo."
"Non ti devi preoccupare. Non è quello il mio interesse." disse ridendo: "Ti dirò quello che devi sapere, accomodati." rispose gentilmente facendomi cenno di sedermi.
"Cameriere?" chiamò alzando la voce.
"Non c'è bisogno che chiami il cameriere, non siamo in una locanda, verrà da solo."
"Lo so, ma prima arriva meglio è, così saremo più tranquilli." ero in imbarazzo.
Appena arrivò il cameriere gli chiesi scusa imbarazzata per quello che aveva fatto Raphael, mi rispose con un semplice sorriso.
Ordinammo la colazione e non parlammo fino a che non ci venne servita. Quel silenzio imbarazzante lo interruppi iniziando schiarendomi la voce e a chiedere qualcosa di lui: "Allora... Raphael... da quanto tempo vivi qui?"
"Da poco, mi sono trasferito qualche giorno fa."
"Ah! Allora è proprio recentissimo il tuo trasferimento. E... come sapevi dove abito?"
"Te lo dirò a tempo debito. Senti tu ti alleni?"
"Che razza di domanda è?"
"Solo una piccola curiosità."
"Si perché?"
"In cosa?"
"Non è importante saperlo." dissi restia.
"Come vuoi. Ti piacciono le arti marziali?"
"Si molto."
"Ottimo, ti va di allenarti con me?"
"Allenarmi con te? Ma è stato solo ieri che ci siamo visti la prima volta e per puro caso, per giunta, quindi non capisco questo tuo strano atteggiamento nei miei confronti."
"Come dovrei comportarmi secondo te?"
"Di solito chi chiede informazioni a qualcuno, chiede, appunto, solo informazioni e poi chi si è visto si è visto, ognuno va per la propria strada."
"Ah capisco, quindi sono questi gli usi qui?"
"Ma da dove vieni?"
"Beh da un luogo dove ognuno di noi è contento di conoscere altre persone, anche solo chiedendo informazioni."
"Ovvero?"
"È top secret."
"E che caspita sei un agente segreto? Perché dovrei allenarmi con qualcuno che mi stalkera allora?"
"Che significa stolchera?"
"Uno stalker è uno che segue una persona ossessivamente."
"Oh, capisco."
"Ma cosa sei un alieno? Come fai a non sapere 'ste cose?"
"Che cos'è un alieno."
-Ma in che mondo vive questo?- "Non importa, perché mi chiedi di allenarmi con te?"
"Perché no? Sarebbe bello avere una compagna di allenamento."
"Ma io ho già un compagno di allenamento."
"Beh oltre a quello che già hai."
"E quando ti alleni di solito?"
"Io mi alleno tutti i giorni se ti va fammi uno squillo e ti vengo a prendere."
"Grazie. Ci penserò. Ma prima vorrei parlare col mio compagno di allenamento."
"Non preoccuparti." trovavo interessante la proposta, ma dubitavo che avrei accettato di farmi aiutare: "Senti, cosa trovi di così interessante in me tanto da spingerti ad invitarmi addirittura a colazione e ad allenarmi con te?"
"Te l'ho detto, i tuoi occhi hanno un riflesso viola che si vede di tanto in tanto, anche ora si è visto."
"Davvero?" chiesi preoccupata.
"Davvero. Sembra che sia una cosa legata alle tue emozioni." disse.
Mi presi un attimo di tempo per calmarmi: "Quindi potrebbe essere che quando provo emozioni forti accada... A cosa ti fa pensare?"
"Che nascondi qualcosa di... straordinario." quando disse questa frase vidi qualcosa riflettersi per meno di un secondo nei suoi occhi, qualcosa di blu notte. Strinsi lievemente gli occhi per essere sicura di quello che avevo visto, ma il fenomeno non si ripeté. Forse era la stessa cosa che succedeva a me, non è che magari anche lui nascondeva qualcosa?
"Tutto ok? Sei diventata improvvisamente silenziosa."
"Cosa? Davvero?" non mi accorsi di essere stata in silenzio per qualche minuto di troppo.
"Eh già! Allora che altro vuoi sapere?"
"Una domanda in particolare mi frulla per la testa, ma credo sia troppo avventata..."
"Tu chiedi e ti sarà dato."
"Beh dato che ci tieni tanto... chi diavolo sei?"
Rise: "Ora capisco perché avevi timore a farla, allora ti dico il necessario: sono una delle poche persone che può capirti e aiutarti, ma sta a te decidere se fidarti o meno."
"Ah... e come fai a essere sicuro del fatto che mi puoi aiutare?"
"Se accetti lo scoprirai." disse sorridendo.
"Ora sono più confusa di prima... devi essere per forza così misterioso?"
Rise di nuovo: "Tranquilla, con il tempo capirai."
La porta del bar si aprì e da essa entrò Clara. Di nuovo? Veramente? Mi seguiva pure lei dappertutto pur di umiliarmi?
-È entrata la mia rovina.- pensai coprendo il viso con il menù del bar sapendo che avrebbe spifferato tutto a Christian.
"Beh ora devo proprio andare."
"D'accordo, ci si vede."
"Si." mi alzai prima possibile nella speranza che non mi avesse vista insieme a quel ragazzo.
"Ma guarda, chi abbiamo qui? La sfigata di turno. Allora sfigata che ci fai qui?" chiese altezzosa: "Quello che ogni cristiano fa la mattina al bar."
"Come ti permetti?"
"Non ho tempo per le tue stupidaggini!"
"Ma, ma come? Tutti hanno sempre tempo di starmi ad ascoltare ovviamente." disse spostandosi i capelli scocciata con la mano.
Io: "Non io. Non ho tempo per le smorfiosette!"
Raphael: "Qualche problema signorine?"
Io: -No cavolo! No! Non dovevi intervenire stupido!!!- pensai: "No nessuno! Grazie dell'aiuto signore." dissi per poi schizzare via come un ladro." -Prima o poi mi vendicherò di te sgualdrina.- pensai.
Clara: "Mio caro ragazzo, tu e quella là siete nei guai fino al collo." disse con un ghigno malefico.

Appena tornai a casa trovai mio padre e Christian seduti sul divano ad aspettarmi. Christian con sguardo severo e mio padre con sguardo ambiguo: -Ma perché mi devo sempre cacciare in queste situazioni imbarazzanti?- "Ciao!" dissi semplicemente facendo finta di niente.
Christian: "Dove sei stata?" 
Papà: "Ehi stai tranquillo, prima di tutto sii cortese e saluta. Sono io il genitore qui, non tu. Ciao tesoro tutto bene?" mi disse con un sorriso gentile. -Grazie papà.- pensai.
Io: "Ehm... tutto bene voi?"
Christian: "Dove sei stata?" ripeté con tono severo.
Io: "A fare un giro, perché? È un problema?"
Christian e papà: "Sì!" "No!" dissero all'unisono.
Io: "Scusate non ho capito si o no?"
Christian e papà: "Sì!" "No!" ripeterono.
Io: "Facciamo così ognuno mi dia la sua spiegazione."
Christian: "È un problema perché sei esposta a grossi pericoli e dovresti saperlo!" partì in quarta.
Papà: "No, non è un problema Christian perché ha bisogno di uscire un po' e svagarsi. Non può rimanere reclusa per sempre. Dopotutto è giovane e giustamente deve uscire."
Christian: "Allora perché non lo chiede a me?"
Io: "Ehm... tu non sei Giacomo, ovvero mio padre che è proprio lì affianco a te." dissi con faccia tosta.
Christian: "Intendo a uscire con me! Non da sola!" mi disse guardandomi storto.
Io: "Sono abbastanza grande da poter decidere cosa fare della mia vita, grazie!" lo guardai storto a mia volta.
Papà: "L'importante è che tu stia bene tesoro, vieni qua." mi disse allungando le braccia facendomi cenno di abbracciarlo, ma mentre mi avvicinavo a mio padre Christian mi bloccò dicendomi: "Con chi sei uscita?"
"Come scusa?"
"Hai sentito!" mi diceva con tono spavaldo.
"È importante saperlo?"
"Sì!"
"Io non credo!" mi avviai verso mio padre, ma Christian si alzò e mi prese per un braccio bloccandomi: "Ma la finisci? Mi dà fastidio essere fermata continuamente."
"Con chi?" mi chiese con tono nervoso senza badare a quello che gli dissi: "Mi fai male!" lui stava stringendo il mio braccio.
"Con chi?!" ripeté: "Raphael! Contento? Ora lasciami che mi fai male!" dissi guardandolo torva.
Papà: "Raphael?"
Christian: "Raphael!"
Io: "E allora?" Christian si limitò a guardarmi storto e andarsene, mollando finalmente la presa ferrea lasciandomi il segno della stretta sul braccio: "Ehi!" gli urlai, ma lui mi guardò un momento e se ne andò.
"Papà?"
"Dimmi tesoro."
"Cos'ho sbagliato?"
"Forse che sei uscita con un altro ragazzo?"
"Ho come la sensazione che non sia quello il motivo..." dissi abbattuta. Lo abbracciai cercando conforto e lui ricambiò facendomi stare meglio.
Non sapevo se dirgli quello che era successo il giorno prima quando l'avevamo incontrato o meno. 

Angeli Custodi-Tutto sta cambiandoWhere stories live. Discover now