Capitolo 20

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Mamma:"Svegliati Silvia, su!"

Ed ecco che mia madre ci si rimette...
Non ho nessuna intenzione di lasciare il mio adorato letto di prima mattina, sono troppo stanca...nonostante abbiamo dormito circa 8 ore.
Come ogni mattina sempre controvoglia, mi alzo dal letto e raggiungo la sala da pranzo per fare colazione.
Oggi è sabato e per fortuna facciamo solo 4 ore di lezione, non 5. Almeno così dopo scuola posso andare in giro, eh si...io dopo scuola vado sempre in giro con Vane, ma da quando si è fidanzata un po' meno, semmai mi capita di uscire con Paul e Lily.

Finisco la colazione, mi dirigo in bagno per lavarmi e vestirmi; dopo di che scendo di casa e vado da Vane.

Vane:"Buongiorno"
Me:"Buongiorno"
*sbadiglio*
Vane:"Uffa, e chi gli ingozza ad andare a scuola?"
Me:"Guarda, non dirlo a me."
Vane:"Almeno oggi è sabato!"
Me:"Sabato per te...ma non per me!"
Vane:"Perché scusa?"
Me:"Oggi ho quella famosa cena durante la quale mi annoierò da morire e io non so come fare..."
Vane:"Ahh, giusto...beh dai ogni tanto se vuoi puoi chiamarmi..."
Me:"Ma tu starai con Fede, non voglio disturbarvi."
Vane:"Non preoccuparti..."

...

Dopo scuola, Vane esce con Fede, e io come ogni sabato mi ritrovo sola...
Mentre vedo i due piccioncini allontanarsi mano nella mano, sbuffo di giro...fino a scontrarmi con...Paul!
Quel suo sorriso sempre raggiante, i suoi occhi verdi che mi guardano,la sua aria sempre serena che mi fa sempre stata bene...

Paul:"Ehi stupidina, dove vai?"
Me:"Ehm,credo che tornerò a casa..."
Paul:"Come...Non esci?"
Me:"E con chi?"
Paul:"Beh, eccomi qui!"
Me:"Puoi uscire?!"
Paul:"Certo, vuoi che andiamo ad un bar?"
Me:"Sisi."

Ci sorridiamo a vicenda e ci avviamo verso il bar.
Entriamo nel bar, perndiamo posto e ordianiamo: Paul prendere un espressino e un cornetto alla crema, io un cappuccino e la mia solita ciambella al cioccolato. Gnam!

Paul:"Come stai?"
Me:"Insomma...stasera devo andare a quella cena..."
Paul:"Ah si, quella di cui mi ha parlato...beh dai, nel caso vengo a trovarti ahah."
Me:"Ma magariii, guarda, ti dico dov'è il posto e ci vieni...ovviamente se non hai da fare..."
Paul:"No, in realtà. "
Me:"Benissimo."

Mangio con voracità la mia ciambella, oh mio dio ma io vivo per questa delizia di cibo! Posso tranquillamente dire che è la mia dipendenza, sono psi-codipendente dai dolci! Tipo che mi ricordo di un incontro di catechismo l'anno scorso in cui venivano specialisti e psicologi per discutere sulla nostra età e di tutto ciò che ci caratterizza. In un di questi incontri c'era uno specialista che ci ha parlato delle dipendenze, beh...io posso tranquillamente dire di essere dipendente dai dolci, oh mi goood!
Vabbè le cose che mi vengono in mente mentre mangio le ciambelle, sarà l'effetto dello zucchero!

Andiamo al parco e ci sediamo sull'erba, ci mettiamo in un punto dove non arriva nè troppo sole nè troppa ombra, così non abbiamo problemi.
Ci stendiamo e iniziamo a fare i bimbi lanciandoci fili d'erba e ridiamo a crepapelle fino a scoppiare.
Non riesco a crederci, non riesco a credere alla bontà di questo ragazzo, alla semplicità ma unicità che lo caratterizza maggiormente.
Una volta finite le risate, ci guardiamo negli occhi con il fiatone dopo lo sforzo eccessivo senza dire una parola, ma sorridendoci. Ha un bel sorriso, quel sorriso sincero sempre presente.

Me:"...ti voglio bene...Paul."
Paul:"Anche io, scemina..."

Ridiamo leggermente e ci abbracciamo fortissimo, sento il suo respiro, il suo cuore che batte a mille e non capisco perché...mi piace la sensazione degli abbracci. Mi fanno sentire al sicuro, protetta da tutto e tutti, senza alcun bisogno di preoccupazioni.

...

Il pomeriggio non faccio che pensare all'abbraccio con Paul e ai sorrisi sinceri che ci scambiamo.
Sono sul letto e mi ricordo, purtroppo, della festa di quella sera, così decido di iniziare a fare i compiti così da togliermeli davanti.
Inizio matematica, epica, scienze e infine latino.
Alle 18:30 ho finito tutto, per fortuna. Decido di ascoltare un po' di musica per ingannare l'attesa, così metto le cuffie e faccio partire la mia playlist.
Cullata dalle note delle mie canzoni preferite, mi addormento dolcemente sul mio letto.
Dopo un'oretta viene mia madre per svegliarmi con tanto di grida, come sempre.

Mamma:"Forza, sono le 19:30 e tra mezz'ora dobbiamo andare via! Su alzati!"

Senza replicare, mi alzo e vado in bagno per una doccia veloce, anche per riprendermi un po'.
Mi vesto con gli abiti comprati con mia madre, metti matita, lucidalabbra e fard, indosso le scarpe, prendo la pochette e sono pronta.
Mia sorella è vestita molto bene, ha una gonnellina nera a ruota e una maglia semplice nera, però da come si presenta sembra una principessa.
Scendiamo di casa e troviamo i miei zii che ci aspettano in macchina per avviarci al ristorante. Mia madre mi ha detto che si trova un po' fuori città , che è un ristorante prestigioso e da 'ricconi', dico io.
Dopo una mezz'oretta arriviamo a destinazione.
Il luogo si presenta molto accogliente, all'esterno c'è un enorme giardino e un sentiero che conduce all'entrata. All'inizio di questo sentiero ci sono 2 bodiguard con camicia bianca e tutto il resto nero, ci accolgono un po' freddamente, ci mostrano l'entrata e ci lasciano proseguire da soli...
Lì ci aspetta l'imprenditore amico di mio dio che ci saluta tutti quanti e ci guida nella sala dove staremo quella sera.
All'interno tutto si fa strano, mi sento un po' spaesata....sembra di stare in una discoteca. Gli ornamenti moderni sono completamente diversi da quelli esterni, che al contrario si mostrano classici.
Arrivati in sala l'impreditore, che dice di chiamarsi Antonio, ci presenta gli altri uomini, con sua moglie e i suoi due figli...ma aspetta, uno di loro lo conosco, ma si, è....
...Benji!
Ma...che ci fa qui! Non ditemi che è il figlio? No, non ci posso credere...
È vestito molto bene, con camicia bianca e giacca neutra, pantaloni dello stesso colore.

Antonio:"Loro sono i miei due figli, Alexander e Benjamin"

Io a quel punto faccio una faccia come per dire...' Io conosco Benji...disagio.'
Ecco, la mia situazione era #disagio...mi sentivo molto imbarazzata...
Benji mi guarda anche lui come se volesse dire la mia stessa frase, mi sono mancati i suoi occhi...sono così lucenti e incantevoli. Ok, basta.
Ci accomodiamo e intanto Benji non mi ha tolto gli occhi di dosso, ah come farò...

...

Like A Rainbow After A Storm (Benji&Fede)Where stories live. Discover now