10. A Lot of Things Together

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Taylor arrossì lievemente: "Scusa, non te l'ho chiesta."

Fece di spallucce e ritornò a macchinare: "Non preoccuparti, tanto è orribile."

Taylor emise un silenzioso commento di disappunto; tutti i suoi sforzi smontati da un misero "tanto è orribile". Com'erano gratificanti i complimenti di Jeremy.

"Che c'è?" chiese, notando quella sua espressione assorta.

"Niente." rispose la ragazza. "Posso darti una mano?"

"Nah...si muore di freddo qui, rientra pure, ci metterò un attimo."

"Mmm."

Jeremy la guardò con sufficienza. Quel "mmm" esprimeva tutto il disappunto di Taylor sulle sue doti restauratrici e sicuramente gli stava rimproverando quell'atteggiamento troppo spavaldo.

"Abbiamo un meccanico affermato qui? D'accordo, Lor. Sali e premi l'acceleratore quando te lo dico."

La ragazza annuì, felice di poter essere utile e, diciamolo, rimanere in sua compagnia.

"Dove andremo con questa?" chiese timidamente, sperando di non ottenere un nuovo muro di ghiaccio.

"Il piano è questo, principessa." cominciò, sbrigativo, appoggiandosi alla porta dell'auto. "Appena abbiamo riesumato il catorcio, ce ne andiamo e ci dirigiamo verso Burford, un paesino a una manciata di kilometri da Bourton. Percorreremo tutte le strade secondarie possibili e una volta lì ti rifugerai nella chiesa, dove svelerai ai frati chi sei e ti farai riaccompagnare a casa. Ovviamente prima di ciò, mi darai il tempo di andarmene dal Cotswolds e possibilmente dall'Inghilterra. Se riusciamo a fare tutto senza che nessuno ci metta i bastoni tra le ruote, ognuno di noi tornerà alla normalità. O perlomeno, tu lo farai e io mi eviterò parecchi guai."

"Oh." Taylor fissò il volante in pelle, riflettendo sul "e dopo?" che Jeremy aveva palesemente lasciato intendere.

Jeremy ci aveva pensato tutta la notte, non aveva mai chiuso occhio perché a ogni nuova possibile soluzione si presentava un nuovo possibile problema. Alla fine aveva convenuto con se stesso che per salvare la pelle di entrambi avrebbe dovuto giocare sul fattore fortuna.

Bourton era una zona inavvicinabile sia per lui che per Taylor, Dio solo sapeva quanti seguaci di Cordano erano in attesa di un suo arrivo, quindi aveva optato per la cittadina lì accanto. Certo, era sicuro che le "sentinelle" non si limitassero a controllare Bourton, ma che fossero seminate un po' dovunque, anche a Bruford. Ma almeno Bruford era una città piccola e che Jeremy conosceva a memoria; poteva sfruttare questi fattori per rendersi meno visibile e in più era abbastanza sicuro che il caro Cordy non avrebbe sprecato troppi uomini per quella macchietta di case dimenticate da Dio.

Come luogo dove mettere Taylor al sicuro, la chiesa era perfetta; la chiesa di Bruford, che era popolata da frati e vecchie pettegole, ancora di più. Avrebbero riconosciuto Taylor in un battibaleno e, prima di ogni cosa, si sarebbero preoccupati di accertare la sua salute. L'avrebbero curata e messa al caldo e quando sarebbe stata pronta, avrebbero ascoltato la sua storia. Era certo che Taylor avrebbe fatto in modo di dargli il vantaggio temporale che le aveva chiesto. Quando la polizia di Bourton avrebbe raggiunto la chiesa di Bruford per portare la ragazza a casa, lui sarebbe stato lontano già da un po'.

Avrebbe corso il più velocemente possibile fino al porto e si sarebbe imbarcato sulla prima nave in partenza per qualsiasi altro posto, dove avrebbe finto un'altra identità. Nessuno avrebbe potuto fare del male a Taylor una volta circondata da altre persone, e lui se ne sarebbe andato con questa sicurezza. Triste e malinconica per lui, che non l'avrebbe mai più rivista, ma almeno era una sicurezza.

All I want for Christmas is... YOUWhere stories live. Discover now