Capitolo 33. Il Plan

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 Pov Amanda

Il plan. Il plan in Francia è uno schema mentale che si usa per scrivere qualsiasi tipo di testo o anche per studiare. Ogni cosa che i francesi fanno, prima si fanno il plan. Ora vi starete chiedendo perché ho tirato fuori il plan e che cavolo c'entra con tutto quello che stava accadendo, bene, vi accontento.
Edmund ed io avevamo un plan.
Dovevamo fare una cosa rapida e indolore come aveva detto Edmund, ossia io dovevo fingere di svenire, tenendo il coltello a portata di mano, lui si sarebbe precipitato addosso ad un Travis confuso e avrebbe cercato di immobilizzarlo (come tutti i maschi era un presuntuoso e uno sbruffone, quindi non credevo minimamente che ce l'avrebbe fatta) mentre io avrei dovuto ferirlo. Ero molto tesa ed agitata. Non confidavo molto nel suo piano, ma sapevo che non avrebbe resistito molto se quel porco avesse continuato a fargli del male e se non poteva sopportarlo Edmund, non potevo sopportarlo nemmeno io.

Andai lentamente verso la cucina e incominciai a fare quello che avevo fatto da quando Travis era arrivato, cucinare. Peccato che l'uomo sentendosi spinto da non so quale forza decise di affiancarsi a me e di iniziare a toccarmi, o meglio palparmi!

Questo non faceva parte del piano!

Ovvio che no! questo si chiama imprevisto!

E ora che faccio?

...

Perché cavolo non mi rispondi? Eh? Paura ti ha immobilizzata?


-Non agitarti ma cherie...- mi sussurrò in un orecchio il francese, impossessandosi violentemente dei miei fianchi. –Lasciati andare...- il modo in cui pronunciò quelle due parole in modo così lascivo mi fece leggermente schifo.

-Non posso...- dissi d'istinto e per un momento ringraziai il ciclo, forse non mi avrebbe toccata.
-Pourquoi?- le sue dita affondarono maggiormente nei miei fianchi, facendomi male. Eh no! Non va bene per niente.
-Perché sono felicemente indisposta.- sussurrai appena, sorridendo appena, girandomi appena, per vedere appena la sua faccia contrarsi in una smorfia orribile. Ero convinta di averla scampata e magari chissà aver smontato ogni tentativo di intrapendenza da parte sua... ma così non fu.

-Questo non significa che non potrai soddisfarmi in altri modi.- detto ciò incominciò a tirarmi su la maglietta e il gelò si impossessò della mia pelle, mentre il terrore si faceva strada nella mia mente. Ero paralizzata, ma solo quando Travis raggiunse il mio reggiseno reagii e gli assestai una bella gomitata per poi infilare il coltello sulla sua gamba. Non fui abbastanza veloce però perché lui mi riprese per i capelli e lanciando un urlo caddi a terra. Sbattei la testa e solo un urlo soffocato mi fece riprendere. Edmund e Travis lottavano per averla vinta e non si erano accorti che io nel frattempo mi ero ripresa. Una fitta dolorosa alla testa mi fece però ricadere e mi accorsi che stavo perdendo sangue.


Oh porca di quella miseriaccia nera!

Migliori, non c'è che dire!

Vaffanculo! Dove eri?

Paura ha vinto...


Vidi l'arco vicino alla porta e feci la prima cosa che mi saltò in testa: dovevo solo prendere freccia ed arco, puntare e lasciare andare la freccia. Facile a dirsi, meno facile a farsi.

Mi alzai appoggiandomi al muro, mi posizionai meglio che potei e non appena vidi che Edmund a terra mi chiedeva di non farlo, io scoccai. Vidi Travis grugnire e toccarsi la spalla dove la freccia aveva fatto centro e poi il buio più totale.

Je t'aime ~ IN REVISIONETempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang