Capitolo 12. La zuppa

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Capitolo 12

Pov Amanda

Rientrai in stanza ed Edmund era seduto contro la testata del letto. Erano quasi le nove e io ero molto stanca.
Mi avvicinai e gli porsi la zuppa leggermente calda.

E se non gli piace?
Al diavolo! Si accontenta!
Grazie Coscienza.
Di niente.

-Grazie- mi disse prendendo il piatto tra le sue mani.
-Prego, spero che ti piaccia.-
-L'hai fatta tu?- mi chiese sorpreso.
-Certo- gli sorrisi, mi piaceva vederlo sorpreso.
-Sei sicura?-
-Certo scemo! So cucinare! Sei abbastanza sorpreso a quanto vedo!- mi misi a ridere e lui mi guardò imbronciato.
-Non me lo aspettavo tutto qui!- trattenne a stento un sorriso. Uomini!
-L'ho notato...- sussurrai quasi, continuando a guardarlo mentre con il cucchiaio si porta la zuppa alla bocca.
Non so perché ma mi ritrovai a osservare le sue labbra. Chissà quante ragazze le hanno assaporate.
-So di essere irrimediabilmente sexy e attraente, ma non c'è bisogno che ostenti in questo modo il tuo interessamento!- mi disse Edmund con una nota divertita nella voce.
Che stronzo!
-Ti odio!- dissi tirandogli un cuscino sulle gambe -Considerati fortunato che non avevo un pezzo di marmo in mano!-
-Come sei violenta! Sai, l'ho sempre sospettato...- mi guardò seducente, ma con me non attacca!

Oh insomma Amanda! Raccontala a qualcun altro!
Grazie Coscienza, sei davvero d'aiuto!

-Come sei antipatico! Sai, l'ho sempre saputo!- ribattei cercando di sfoderare il sorriso più falso che io fossi capace di fare.
Scoppiò a ridere e non riuscii a non unirmi a lui.
Da povero idiota però si versò un po' di zuppa sulla maglia pulita di Clotaire, così presi il tovagliolo vicino al suo comodino e incominciai a pulirlo, come si fa con i bambini.
-Levala- dissi, ma presto mi resi conto che avrebbe potuto fraintendere.
-Wow! Non sapevo di essere così desiderabile!- insomma, ma questo ragazzo non sa fare altro che autocelebrarsi?
-Io credo che se potessi, sposeresti te stesso!- dissi aiutandolo a togliersi la maglia. Quello che non mi sarei aspettata però era di trovare degli addominali scolpiti e un fisico da paura.
Sono sicura di essere diventata rossa in un nono secondo.
-Nah, mi piacciono troppo le donne!- mi confidò e io decisi di allontanarmi da lui, cercando un'altra maglia tra quelle che Lucille aveva messo a nostra disposizione.
-Ti sei scottato?- gli chiesi poi mettendomi seduta vicino a lui e aiutandolo a mettersi la maglietta, aveva anche dei graffi sulla spalla sinistra e quindi sentiva dolore ad alzarla.
-Credo di no- sussurrò e solo ora mi resi conto di quanto i nostri visi fossero vicini.
C'è qualcosa in lui che mi attira, che mi affascina e non solo il suo aspetto fisico, io credo che sia qualcos'altro.
-Bene- riuscii a dire, mentre cerco il piatto per riportarlo indietro in cucina, ma la mano di Edmund finì presto nella mia e quando lui si avvicinò al mio orecchio potei sentire il suo profumo di menta, nonostante fossero oramai giorni che non si faceva una doccia.
-Grazie Amanda.- mi sussurrò per poi lasciare la mia presa e io come una povera stupida gli sorrisi solamente prima di dileguarmi e tornare in cucina leggermente accaldata!
Signore mio! Cosa mi sta facendo questo ragazzo?
Erano anni che non mi sentivo così e proprio ora dovevo sentirmi come una ragazzina alle prese con una cotta!

Dopo di lui non c'era mai stato nessuno, me lo ero ripromessa. Ero convinta che tutto quello che era accaduto era stato solo un interminabile e orribile sogno, e invece era stata la triste realtà.
Matteo mi aveva solo usata per una scommessa ed era arrivato quasi a vincerla se non fosse stato per il fatto che dopotutto non ero così ingenua. Lui non mi aveva mai amata come diceva, mentre io gli avevo dato anima e corpo! Beh, più che altro anima.
Ma se queste nuove sensazioni di benessere che sto provando con Edmund, e che ho provato colo con Matteo, stanno rinascendo, forse vuol dire che lo sto lasciando andare.
Forse sono pronta per nuove esperienze!
Di certo non con Edmund però! Lui è troppo donnaiolo, festaiolo e soprattutto identico a Matteo!

Ma non è che magari ne sei attratta proprio per questo?
Accidenti a te Coscienza!

Pov Edmund

Amanda rientrò in stanza con un lungo pantalone a quadri che le stava cinque volte, se non di più, e mi chiese come stessi.
-Bene grazie, e grazie anche per la zuppa. Era veramente buona.- le dissi, la zuppa era davvero buona! Stranamente non faccio mai complimenti per il cibo.
A casa Consuelo, la cuoca che avevamo a Siena, preparava delle cose squisite, ma mio padre non voleva che le dessi troppo soddisfazioni per non "montarle la testa" diceva lui. Così non ho mai fatto altri apprezzamenti sul cibo, ma questa sera è diverso.
-Prego e grazie, prego per la zuppa e grazie per quella specie di complimento.- mi disse lei sfoggiando uno dei suoi sorrisi.
-Come fai a sapere che era un complimento?- chiesi. Stronzo fino al midollo!
-Oh ma insomma! Sei proprio tremendo!- sbuffò lei, prima di prendere il cuscino vicino al mio e delle coperte prima di andare a coprire il divano con le lenzuola, formando una specie di letto.
-Che stai facendo?- le chiesi incredulo! Non voleva mica dormire sul divano?!
-Preparo il mio letto, non si vede?- mi chiese retoricamente sorridendo.
-Ma starai scomoda sul divano!- la cosa mi aveva sconvolto, come quando mi disse che aveva cucinato per me. Nessuna ragazza lo aveva fatto, nonostante avessi avuto alcune relazioni da più giorni.
-Secondo te come ho fatto in questi giorni che sei stato male?-
Non credevo che una persona potesse fare dei sacrifici del genere per un'altra persona.
-Oh andiamo! Come mai sei sempre così sorpreso? La tua vita deve essere di una monotonia assurda!- rise mentre continuava a preparare il suo letto.
-No, è che... fa strano!-
-"Fa strano"? ma dove vivi?- Amanda rise ancora e ancora, tanto che coinvolse anche me. Era incredibile come quella ragazza potesse trascinarmi in un sorriso solo guardandola.
-Diciamo che è inusuale da dove vengo io che qualcuno si prenda cura di te!- dissi senza pensare.
-L'ho notato.-
-Quando?-
-Quando te ne sei andato via da Siena.- mi guarda come se fosse ovvio. Come faceva a sapere di Siena?
Penso di esserle sembrato piuttosto confuso, perché si sedette sul divano e incominciò a parlare e a raccontare.
-Siamo stati in classe insieme per un annetto circa, poi però dopo lo scandalo di tuo padre sei andato via, ma mi ricordo ancora quando ti è venuto a prendere e degli urli fuori dalla scuola. E' stato lì che poi ho capito tutto.- un sorriso amaro sorge su quelle labbra piccole, ma invitanti.
-Capito cosa?- chiesi, la curiosità è sempre stata uno dei miei punti deboli.
-Che dopotutto non deve essere facile essere ricco e che io dopotutto potevo anche essere felice di avere dei genitori come i miei.- mi sorrise leggermente, non so perché, ma non ero del tutto convinto che fosse tutta la verità.
-Se sono come tua zia Matilde, allora non posso biasimarti!- dissi ridendo e lei si unì a me.
Poi però mi soffermai su una cosa che aveva detto: "siamo stati in classe insieme per un annetto circa".
-Noi siamo stati in classe insieme?- chiesi ancora più confuso e curioso.
-Si, avevo il sospetto che non te lo ricordassi!- mi rispose guardandomi in modo strano.
-Infatti quando ti ho rivista credevo di averti già vista da un'altra parte, ma non ne ero sicuro e sai di facce ne vedo tante.-
-Immaginavo, comunque non me ne è importato più di tanto, anzi!- mi disse sorridendomi, ma come prima ero convinto che mi stesse dicendo una bugia.

Dopo un'imbarazzante momento di silenzio, mi augurò la buonanotte e i miei tentativi di farla dormire sul letto insieme a me non la convinsero, cosa che mi diede un po' fastidio: nessuna poteva resistermi!
-Non ti crederai mica che venga a letto con te così facilmente?- mi chiese retoricamente dopo aver spento la luce e subito colsi il suo doppio senso.
-Magari sei tu che non verrai a letto con me così facilmente!- le risposi in maniera impertinente.
-Sei così orgoglioso!- disse ridendo
-Quanto te!- non smetteva di ridere e dopo qualche minuto mi augurò la buonanotte.
-Buonanotte Edmund.-
-Buonanotte Amanda.-

Je t'aime ~ IN REVISIONEWhere stories live. Discover now