Capitolo 19: Feelings

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Capitolo 19

Hayley

Quando aprii gli occhi, la prima cosa che vidi fu il viso rilassato di Aiden. Mi soffermai qualche secondo ad osservare la linea spigolosa della sua mascella e le sue lunghe ciglia scure, mentre un raggio di sole illuminava parzialmente il suo volto premuto contro il morbido tessuto del suo cuscino ed invitandomi silenziosamente a contemplarne la bellezza.
Aiden continuava a dormire come un sasso, nonostante la sua sveglia stesse suonando in modo incessante, il che mi fece sorridere perché improvvisamente mi fu chiaro perché tutte le mattine arrivasse in ritardo a scuola.

" Aiden svegliati" dissi, scuotendogli la spalla cosa che, tra l'altro, non mi risultò semplice, considerando che lui mi stava abbracciando come se fossi stata un orsacchiotto di peluche.

Lui non si mosse di un solo centimetro e non azzardò minimamente a svegliarsi, continuando a dormire beatamente in un mondo onirico tutto suo. Il suono della sveglia stava cominciando a darmi sui nervi, così come tutta quella situazione che mi dava uno strano senso di de ja vu.
Infatti, mi ricordava in modo in credibile la sera in cui lui, Ash e Will si erano addormentati sul mio letto, quando ancora l'appartamento non era pronto e vivevo al Plaza. Anche la mattina che aveva seguito la nostra nottata a base di snack e film horror avevo dovuto fare i salti mortali per svegliare il ragazzo che avevo accanto.

" Aiden, ma come diavolo è possibile che tu abbia il sonno così pensante?" domandai, cominciando a spingerlo per allontanarlo da me e liberarmi dalla sua presa.

Borbottò qualcosa di incomprensibile, ma nonostante ciò, persistette a dormire imperterrito. Inoltre mi strinse ancora di più a sé, facendomi finire con il viso spiaccicato contro il suo petto muscoloso e inducendomi ad arrossire per l'imbarazzo.
Incredibilmente, Aiden non si svegliò nemmeno quando iniziai a dimenarmi come un pesce fuor d'acqua per riuscire ad allentare la sua presa. E nemmeno quando posai i palmi sui suoi pettorali e cominciai a spingerlo per allontanarlo da me, perciò iniziai a credere che fosse morto, nonostante il battito regolare del suo cuore che sentivo contro la mia mano destra fossero tonto a smentire i miei sospetti.
A quel punto, spinta dalla frustrazione, con grande fatica, liberai un braccio e presi il cuscino che avevo sotto il capo per poi colpire Aiden in testa.

" Ahia, che cavolo Angelo" esclamò lui, aprendo gli occhi all'improvviso e guardandomi spaesato.

Sbadigliò e lo osservai portarsi una mano alla bocca per coprirla, i tatuaggi sul suo braccio attirarono la mia attenzione e cominciai ad osservare interessata le onde che vi erano disegnate.
Lo vidi sporgersi verso il comodino per mettere finalmente a tacere la sua maledetta sveglia, per poi accasciarsi nuovamente contro il cuscino.
Io mi alzai dal letto e mi incamminai verso il bagno per lavarmi i denti con lo spazzolino che avevo lasciato la sera prima sul ripiano del lavandino, quando finii di strofinarmi i denti e di risciacquarmi la bocca alzai lo sguardo per osservare il mio riflesso. Per poco non mi venne un colpo al cuore, quando i miei occhi si soffermarono sulla chiazza violacea che avevo sul collo. Quel cretino mi aveva fatto un succhiotto.

" Aiden" gridai, mentre mi incamminavo a passo spedito verso camera sua, era un ragazzo morto.

Quando varcai la soglia della porta lo vidi ancora sdraiato sul letto ad occhi chiusi, si era riaddormentato. Mi inginocchiai sul materasso e afferrai nuovamente il cuscino per colpirlo allo stomaco e successivamente sul viso.

" La vuoi smettere di colpirmi, diamine Angelo ti preferivo quando ti preoccupavi per me e mi aiutavi a mettermi il pigiama " si lamentò Aiden, tentando di sottrarmi il cuscino dalle mani senza tuttavia riuscirci per via della stanchezza che lo attanagliava.

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