Capitolo 17: Rough nights

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Capitolo 17

Aiden

La mezzanotte era già passata da un pezzo e io mi trovavo nel letto a guardare il soffitto bianco della mia stanza da così tanto, che ormai aveva cominciato a sembrarmi solo una macchia di colore priva di senso. Ash accanto a me dormiva da diverso tempo, aveva preteso di dormire con me tutte le notti onde evitare che io facessi incubi e, nel caso questi tormentassero il mio sonno, voleva essere presente per riuscire a placare l'ira che mi attanagliava ogni qualvolta mi svegliavo di soprassalto e con il fiato corto.
Potevo sentire il lieve respiro di mia sorella riempire il silenzio che regnava sovrano all'interno delle mura della mia stanza e che appesantiva l'aria in tutta la casa. Improvvisamente riuscii a capire cosa intendeva dire Hayley nell'ascensore, quando aveva affermato che il silenzio era terribilmente rumoroso.
Hayley. Erano ore che ero sveglio e non avevo smesso di pensare a lei e al nostro quasi bacio nemmeno per un secondo, continuavo a ritornare a quel momento e a pensare a quanto fossero stati vicini i nostri visi. Pensavo al suo lieve respiro che sentivo sulle guance, alle sue labbra a quanti pochi centimetri le separavano dalle mie, solo a ripensarci potevo sentire il battito del mio cuore velocizzarsi.

Che diamine mi sta succedendo?
Ti stai innamorando, cretino.
No, è fuori discussione. Se mai succedesse riuscirei a rovinare tutto.
Allora inizia a prendere le distanze, ricordi? Tu sei come un mare in tempesta e finirai sicuramente per travolgerla e affondarla come se fosse una barca di carta.
Lo so, ma non riesco a starle lontano.
Allora la distruggerai, proprio come hai distrutto Bella.

Strinsi i pugni per la rabbia a quel pensiero, perché a qualunque cosa pensassi, in un modo o nell'altro, la mia mente tornava a Bella. Non sopportavo quella situazione, ero stanco, fisicamente e mentalmente, quella ragazza mi stava consumando lentamente come un veleno per cui non ero in grado di trovare un antidoto.
Avrei voluto non averla mai incontrata il che, pensandoci bene, era meschino e ipocrita da pensare da parte mia, inoltre sapevo che, tutto sommato, non era ciò che volevo davvero. La verità era che, anche se odiavo ammetterlo, il periodo che avevo trascorso con Matt e Bella era stato allo stesso tempo entusiasmante e devastante, inoltre ero perfettamente consapevole che, per quanto disperatamente io lo desiderassi, non avrei potuto cambiare neanche una virgola del mio passato.
Forse era quello il motivo principale per cui mi ostinavo a pensare di aver odiato quell'anno della mia vita, perché avevo commesso una serie di errori imperdonabili e la mia mente si rifiutava di farmi andare avanti.
Mi vergognavo come un ladro, perché sapevo che quando Hayley avrebbe scoperto quale razza di mostro fossi in realtà, lei non avrebbe più trovato neanche l'ammontare di forza sufficiente per anche solo guardarmi negli occhi.
Da bambino avevo sempre pensato che i mostri si nascondessero nel buio della notte, che avrei dovuto trovare un modo per proteggere mia sorella e combatterli. Quello era il motivo principale per cui spesso dormivo assieme ad Ash, per scacciare le sue paure ed essere il suo eroe.
Crescendo, tuttavia, avevo compreso che il vero nemico fosse un altro, che scaricare la colpa su qualcun altro e additarlo come crudele e meschino fosse nettamente più facile che prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Avevo imparato che i veri mostri si nascondessero nell'animo delle persone e che si nutrissero dell'insicurezza e della paura, che credevano con il fluire del tempo e che combatterli risultava spesso difficile. Ormai mi era divenuto chiaro che il vero mostro fossi io, che non ero un eroe ma il nemico e che avrei dovuto restare nascosto nell'oscurità per sempre. Ero una bestia e in quanto tale era mio destino restare incatenato sul fondo dell'oceano che ero, circondato dai miei peccati e divorato lentamente dai demoni che si celavano nelle mie profonde acque.
Se volevo davvero essere un eroe, allora sarei dovuto tornare con i piedi per terra e comprendere che avvicinarmi troppo a Hayley fosse un rischio troppo grande da correre.
Non potevo permettermi di arrivare al punto di baciarla, perché ero già consapevole che le fosse in grado di farmi provare una serie infinita di sentimenti che non avevo mai sentito sulla pelle, spingermi troppo oltre avrebbe causato l'ennesima catastrofe.
Forse era stato un bene che il nostro bacio non fosse avvenuto, che quei pochi centimetri a separare le nostre labbra non si fossero azzerati. Forse in quella distanza si racchiudeva  il breve passo che mi separava dalla distruzione di ogni cosa, proprio come era accaduto i passato. Magari l'arrivo di Will era stato un tacito invito a riprendere il controllo di me stesso e ad affogare i sentimenti che sentivo nascere in me quando mi trovavo in presenza di Hayley.

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