Capitolo 37

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Sarah

I minuti passarano lenti, parendo quasi delle ore trascorse in silenzio, aspettando in vano.
Sentii dei passi provenire dall'ingresso, intuendo fosse la strega venuta a controllarmi -" Freya penso che tu abbia sbagliato qualcosa, non funziona"- dissi guardando la tazza in cerca di una risposta.
-" Io penso che abbia funzionato"-.

Quella voce, la voce che più mi mancava, la voce che temevo di non poter risentire mai più.

Mi voltai di scatto e vidi Kol sulla porta della stanza, esattamente come l'avevo lasciato.
Non potendo trattenermi, gli corsi in contro, riuscendo a sentirmi di nuovo viva.
-" Mi sei mancata anche tu"- disse ridendo, come se nulla fosse successo.
Sapevo che era solo frutto della mia fantasia, ma era così bello poterlo finalmente riabbracciare, fingere che il dolore non mi avesse spezzato il cuore.

-" Non riesco a vivere sapendo che sei morto per colpa mia, sapendo di non poterti più vedere"- dissi, non riuscendo ad allontanarmi da quelle braccia.
-"Non dire questo, sai che non è colpa tua"-.

-" Sai, dovresti rivalutare i tuoi sentimenti per me"- disse, costringendomi ad alzare lo sguardo -" cosa vuoi dire?"-.
-" Hai sempre negato i tuoi sentimenti per me, anche se quando sei ritornata in vita, mi hai fatto capire che quello che dicevi era ben lontano da quello che provavi davvero. Da quando sono morto non fai altro che pensare a me"-.

Lo guardai scioccata -" i miei sentimenti per te sono sempre gli stessi"- dissi con poca convinzione, non potendo più affermarlo con certezza -" Sarah stai mentendo a te stessa, sono frutto della tua immaginazione ricordi"- disse sedendosi su una sedia, guardandomi con quel suo sorrisetto sghembo.

-" So che non sei reale, ma sto ancora elaborando"-
-" devi solo ammettere che sei innamorata di me, i tuoi sentimenti sono mutati da tempo"-.

Io scossi la testa, non potendolo ammettere ad alta voce, o anche solo pensare -" l'unica persona che amo in questo momento è a centinaia di chilometri da qui"- dissi, di nuovo sicura suoi miei sentimenti.

Lui si alzò con espressione seria, squadrandomi con fare indagatorio -" ti sei mai chiesta, ora che hai recuperato i ricordi, perché ti sei innamorata di Tom?"- mi chiese, sfoderando uno dei suoi sorrisi più furbi -" no"- ammisi, riflettendo sulla domanda.

Ci pensai e finalmente capii a cosa si riferisse.
Tom assomigliava molto, fin troppo a Kol. Nei suoi modi, nelle sue espressioni e nel suo portamento.

Certe volte, ora che la mia memoria poteva assistermi, Tom sembrava la sua copia.
Senza i miei ricordi non avrei mai potuto collegare le cose, ma in quel momento, tutto tornò.
-" Quando ho spento i sentimenti mi sei stato vicino, mi fidavo di te più di chiunque altro. Ho cercato di non provare nulla, ma forse è stato proprio quello ad allontanarmi sempre di più da Klaus. Quando sei morto è morta anche una parte di me"-.

Mi voltai in cerca del suo sguardo, ma l'effetto della bevanda era sparito e con lui anche Kol.

Mi lasciai scivolare contro la parete, pervasa di nuovo da quel maledetto vuoto che Kol aveva lasciato e che solo Tom era riuscito a riempire, seppur per una piccola parte.

Era tutta una menzogna, un brutto scherzo giocatomi dalla mia mente. L'amore che credevo di provare per Tom, era l'amore che nascondevo per Kol.

Avevo bisogni di lui, dovevo riportarlo in vita, a qualsiasi costo. Avrei fatto un patto con il diavolo, era l'unica soluzione.

Guardai fuori dall'enorme vetrata e vidi che la notte era già calata sulla città.

Nella grande villa regnavano il silenzio e il buio, sembrava che nessuno fosse rimasto tra quelle mura.

Bisognosa di schiarirmi le idee, iniziai a girovagare per le strade illuminate e deserte di New Orleans, godendomi l'incantevole e rilassante atmosfera.

Continuai a camminare, fino a quando non mi trovarono.
-" A quest'ora dovresti essere già a letto"- disse una voce roca alle mie spalle.

Mi voltai di scatto, osservando due uomini vestiti di nero sorridermi nella penombra di un vicolo -" lui vuole parlare con te"- disse uno dei due, lo sguardo di chi non avrebbe accettato un no come risposta.

Li seguii per diversi minuti, fino a quando non ci trovammo davanti al viale di una grande villa, poco distante dal centro di New Orleans.

L'edificio era maestoso e imponente, nascosto dagli alti alberi piantati lungo il vialone. Dopo poco mi ritrovai all'ingresso principale, dove delle immense e infinite scalinate marmoree, ricoperte da un vellutato tappeto rosso, si presentarono davanti a me.

Aiden dalle scale con fare teatrale, il lungo soprabito color pece faceva risaltare i capelli dorati e gli occhi spettrali.

Il contrasto con il tappeto rosso e la casa completamente bianca era a dir poco inquietante.
-" Ho saputo che mi cercavi sorellina, pensavo che saresti durata di più con i tuoi cari Originali"- disse sorridendo soddisfatto, piazzandosi sulle scale con le mani dietro la schiena
-" Sono venuta per proporti un patto, fratello"- dissi sorridendo a mia volta, prendendolo in contropiede -" continua pure"- disse, facendomi un cenno con la mano

-" Tu riporterai in vita Kol"-
-" in cambio di cosa?"- chiese curioso, guardandomi fisso negli occhi -" di me, se lo riporti in vita, io resterò al tuo fianco"- dissi con il cuore in gola.

Probabilmente stavo commettendo l'errore più grande della mia vita, ma per quello che c'era in gioco, ne valeva la pena.

-" E dimmi, quando lo avrò riportato in vita, chiuderai definitivamente i rapporti con gli Originali?"- chiese, rendendomi difficile dare una risposta. -" Si, ma solo se mi concederai la possibilità di far restare Kol con me, se ne avrò desiderio"-.

Aiden sembrò pensarci, per poi annuire -" a condizione che tu ti impegni a riallacciare i rapporti con me, non voglio un automa in giro per casa "- disse, e seppur con malgrado, accettai.
-" Perfetto, abbiamo un accordo. Ora riportalo indietro"- dissi avvicinandomi.

-" Con molto piacere, Tom entra pure"- dissi e sentii il cuore mancare una battito -" cosa vuoi da lui, lascialo stare!"- ringhiai avvicinandomi, ma Aiden con un gesto della mano mi impedì di muovermi.
-" Calma sorellina, pensavi di abbandonare anche il povero Tom"- chiese, prendendosi gioco di me.

Tom sembrava incosciente, la sua mente era distante -" cosa gli hai fatto?"- chiesi, dimenandomi senza risultato.
-" Nulla, lo sto solo ripristinando. Come ti ho già detto, non sapevo quali effetti collaterali avrebbe portato la morte di Kol, così subito dopo averlo ucciso l'ho riportato in vita, trasferendo la sua anima inconsapevole in questo corpo, togliendo ogni suo ricordo"- disse, mentre due uomini portarono una bara di fronte ad Aiden.

Rimasi a bocca aperta, incapace di muovermi -"l'ho convinto a starti vicino, ma penso che ora sia arrivato il momento di restituirgli la sua vita"-  Aiden aprì la bara, dove al suo interno giaceva il corpo senza vita di Kol.

Ricordai le fiamme che lo avevano avvolto, ricordai tutto il dolore.
Aiden recitò delle formule magiche, il vento iniziò a soffiare forte contro le finestre, mentee il corpo di Tom si accasciò a terra senza prevviso.
Il silenzio si impadronì della stanza.

Passarono svariati minuti, durante i quali trattenni il respiro, fino a quando vidi Kol riaprire gli occhi e rialzarsi in piedi a fatica.
-" Ma cosa diavolo mi hai fatto?"- chiese confuso, massaggiandosi la testa probabilmente dolorante.

Sentii la magia che mi tratteneva sparire, permettendomi finalmente di muovermi -" Kol..."- sussurrai.
Lui si voltò lentamente verso di me -" penso che vi lascerò da soli"- disse Aiden, andandosene con un sorriso soddisfatto sulle labbra.

Faticavo a credere che non fosse di nuovo tutto frutto della mia fantasia, che stesse accadendo davvero.
-" Ben tornato"- dissi, mentre Kol si avvicinava a me e, come nella soffitta, gli saltai letteralmente in braccio dalla gioia.

The Originals - Family Above AllWhere stories live. Discover now