Quella fu la doccia più incredibile della mia vita.

...

-Non sembra molto profonda ma dovremo mettere dei punti- disse Sally alla donna davanti a noi.

-Charles non è cattivo è solo che dopo l'ictus ha qualche problema a fare le cose da solo, cerco di aiutarlo ma a volte vuole fare di testa sua.-
Disse la moglie.

Io sorrisi.
-Non si preoccupi l'importante è che non si sia fatto niente lui.-
Continuai a tamponarmi il braccio.
-Signor Harring stia tranquillo, io sto bene so che non lo ha fatto a posta. Anzi sa che le dico meglio me che lei.-
Cercai di rassicurarlo.

Stavo somministrando la terapia quando vidi che Charles si stava aggrappando alla tovaglietta del suo tavolino, mi ero precipitata ad aiutarlo. Sfortunatamente però mi ero tagliata con la stecca degli occhiali che stringeva con forza nella mano.

Uscii dalla stanza per farmi medicare anche perché rischiavo di imbrattare tutto con il mio sangue.
-Infermiera- mi sentii chiamare.
La moglie di Charles Harring  era dietro di me.

-La prego ancora di scusarlo. Non l'ha fatto apposta. Davvero. Lei è sempre così gentile con lui, so che sta malissimo per quello che è successo. Lo conosco.-
Avrei voluto abbracciare la signora, ma se avessi tolto il braccio avrei finito per dissanguarmi.
-Lo so. Non deve sentirsi in colpa, ne lai ne suo marito. È stata colpa mia, non ho notato che gli occhiali ai erano rotti. Poi davvero, è solo un taglietto, sarei stata peggio se si fosse fatto male lui.-
Non sapevo più che dirle.
-È tutto apposto, torni da lui.- dissi senza smettere di sorridere.

Continuai verso la medicheria.
-Speriamo che non si macchi la divisa.-
Sospirai.

-Sally sono tutta tua!- le dico sedendomi davanti a lei.
Lei infiló i guanti e sollevó piano le garze che avevo usato per comprimere.
-Caspita, un centimetro e avrebbe preso anche il tendine!- esclamò.
Sapevo che fosse profonda, ma non così.
Feci una smorfia di dolore, quando disinfettò la ferita.

-Sally hai visto Lenner?-
Chiusi gli occhi.
Fortunatamente ero di spalle, pregai affinché  non si avvicinasse.
Sally alzò lo sguardo verso di lui.

-Qui non l'ho visto, forse è sceso in pronto soccorso.-
Fissai la chioma argentea di Sally .

Mi stava mettendo i punti. Trattenni il fiato, sperando che uscisse da quella stanza.
Non volevo sapesse quello che fosse successo.

-Tutto bene qui?- chiese.
Ti prego Sally, sono nella tue mani.

-Meravigliosamente, ora se permetti avrei da fare con Annie-
Sentii che usciva dalla porta.

Ricominciai a respirare.
-Cinque  punti-
A Grifondoro!
Esultó la nerd che era in me.
Applicò un cerotto sopra.

-Ecco fatto, immagino che non serva spiegarti come occupartene?-
Scossi la testa.

Riordinó in tavolo.

-Ti dispiace se vado a controllare come sta, mi dispiace che si preoccupi per me nelle sue condizioni.-
Sally annuì.
Entrai nella camera.
-Sta dormendo.- sussurrò la moglie.
Mi avvicinai piano.
Charles Harring  era affetto dal morbo di Parkinson,ad uno stadio piuttosto avanzato,ed era stato colpito da un ictus qualche mese prima.

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