10.Blackout

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Ann

36 ore dopo...

-Annie?-

Ero davanti alla fontana, poco distante da casa mia, stavano ancora ultimando i lavori, nonostante quello peró mi chiedevo come mai avessero scelto proprio un serpente, come soggetto per una fontana. Oltre a non piacermi non riuscivo a capirne il senso.
Mi voltai dall'altro lato in cerca dell'autobus.
Ma ancora niente, la strada era deserta.
Stranamente peró, faceva meno freddo del solito.
-Annie!-
Sentii qualcuno toccarmi il braccio.
-Vuoi svegliarti!-

Aprii gli occhi.
Stavo solo sognando, mi voltai verso la sveglia, erano le dieci.
-Cazzo!Cazzo!Cazzo!-
Premetti la testa contro il cuscino.
-Avevo il turno di mattina!-
Sentii una mano sulla spalla.
-Dopo ieri sera ti ho lasciato riposare, non sapevo dovessi svegliarti presto.-
Tentó di giustificarsi Kendra.
-Per una volta non fa niente, dai che vuoi che succeda!- continuó.
Cambiava invece, ero sempre stata così meticolosa nei miei calcoli e poi bhè ecco dopo l'incidente, ora si sarebbero sommati altri giorni in più.
-È un incubo!-
Mi diede un'altra pacca sulla spalla.
-Comunque bhè in realtà, ti ho svegliato perchè qualcuno ti cerca!-
Poi mi ricordai.
-Dov'è?-
Kendra mi indicó la porta con la testa. Dovevo vedere con i miei occhi in che guaio mi fossi cacciata, e sperare che si trattasse soltanto di un errore.
Stavo giocando con il fuoco.

-Non pensavo servissero le cannonate per svegliarti!-
Risi infastidita alla sua battuta.
-È tutta colpa tua e lo sai. Poi scusa cosa ci fai tu ancora qui?-
Mi coprii il volto con le mani.
Improvvisamente mi resi conto che non ricordavo un dettaglio importante. Il finale della giornata che avevamo passato insieme.
-No, non puó essere vero?-
Sperai di non essere entrata così a fondo nella parte.
-Qualsiasi cosa sia successa dopo, bhè è stato un errore- iniziai a giustificarmi.
-Non puoi avermi fatto ancora una cosa del genere, avevi giurato...-
Non ero convinta delle mie parole, avrei voluto molto di più da lui ma non mi sarei fatta usare. Mi aveva regalato una parte importante di se e non volevo distruggere quel poco che avevamo costruito.
Non avrei rischiato di volere di più per rovinare ciò che iniziava ad esserci di bello.

La paura di perderlo era troppo forte.

Uno strano sorriso comparve sul suo volto.
Una parte di me sperava fosse successo qualcosa.

La sua espressione sembrava nascondere molto più che un bacio.

-Oh mio dio, non dirmi insomma che io e te, non mi dire...Porca paletta, siamo andati a letto insieme?-

Ti prego di di si!

In quell'istante me lo ritrovai accanto.
Rideva di gusto.
-Annie, Annie! Per quanto ti sarebbe piaciuto, no non siamo finiti a letto insieme, peró si puó sempre rimediare.-

Mi allontanai immediatamente.
Ricordando le sue parole della mattina precedente.
Non c'era niente da fare gli piaceva troppo torturarmi in quel modo.

-No-

Tuonai.
-Peccato ieri sera non mi sembravi così contrariata. Com'era?!-
Sembró pensieroso.
Mi accarezzó un braccio e sentii attraversare tutto il corpo da intense scariche.
-Ah ecco, "Voglio le tue mani su di me e quella bocca la tua bocca, o si! Matt, voglio giocare al dottore, ti prego Matt, qualsiasi cosa pur di averti sopra di me!"- imitó.
Non potevo aver fatto una cosa del genere.
Non dopo che lui mi avesse giurato la sua eterna amicizia.
Ero caduta davvero in basso.
-Non toccheró mai più un goccio di alcol!- urlai imbarazzatissima.

Gli avevo rivelato quel che era sepolto nel mio lato più intimo.
In che situazione mi ero cacciata?
Mi allontanai di scatto da lui.

-Ei tranquilla, sono qui perchè non ha più senso fuggire. Ann bramo anche io il tuo tocco, sei sempre nei miei pensieri, non immagini neanche quanto me lo fai diventare duro!-

Take careWhere stories live. Discover now