6.1 Impegno

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Nella foto Annie
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Spinsi la barella lungo il corridoio del pronto soccorso.
Accidenti a lei se pesava.
È vero non era una botte ma in confronto ai pesi piuma delle donne a cui ero abituato.

Per poco non mi morsi la lingua.
Mi sentivo un pizzico responsabile, l'avevo maledetta mentalmente da quando era entrata nel mio ufficio con quegli stupidi esami e se non fosse per la mia vita incasinata e per le altre persone che avvelenavano costantemente le mie giornate  avrei continuato a prendermela con lei.
Continuavo a darle della cicciona, nonostante fosse svenuta su una barella.

Cercai di rianimare i miei colleghi per garantire a quel corpo ancora inerme le migliori cure. Almeno questo glielo dovevo.
Lei però non sembrava voler riprendere conoscenza.

Se non fosse per il leggero senso di colpa, la situazione mi avrebbe entusiasmato.
Adoravo quel genere di casi, erano pane per i miei denti.
Capivo che per i normali mortali avrei potuto sembrare sadico, non è un mistero che alla fine noi medici lo siamo, però più una situazione era complicata più cresceva in me l'adrenalina, ovvio non ai livelli di quando ero uno specializzando.

Le avrei fatto fare una TAC.

Mentre davo direttive ai medici, e mi annotavo i nuovi parametri rilevati, vidi che si muoveva.
Mi avvicinai.
Blaterava qualcosa, non capiva dove fosse.

Mi armai del più bello dei sorrisi e la rassicurai.
Sembrava preoccupata per la sua gamba, alla fine aveva solo una contusione e un trauma cranico.
Se l'era cavata con poco.

-Matthew, potresti venire un attimo serve un neurologo.-

Mi voltai verso Kyle.
-Certo.-
Lo seguii, fino ad arrivare a qualche postazione più in là.
Un bambino era disteso su una barella, avrà avuto si e no dieci anni.
I capelli biondi ricoprivano il volto escoriato e un collare bianco era posizionato intorno al collo.Era vigile i suoi occhi si muovevano e la sua mano era tenuta da quella di un'infermiera che lo stava tranquillizzando.
-Cosa abbiamo?- chiesi.
-Andrew Stoler, 10 anni è stato travolto da un'auto mentre attraversava la strada con la sua babysitter.
Dalla TCtotal body che ha fatto risulta un trauma toracico chiuso, con emo-pneumotorace sinistro, fratture costali bilaterali, frattura del collo omerale sinistro , ematoma mediastinico, contusioni polmonari a sinistra; trauma della colonna vertebrale con frattura del dente dell'epistrofeo, fratture a scoppio dei corpi vertebrali di D4,D5 e D9, frattura dell'arco posteriore e del processo trasverso di D3, frattura del bacino con frattura dell'ala iliaca sinistra.
Il paziente è stato intubato in shock room all'ingresso, per un'importante instabilità emodinamica, accompagnata da uno stato di agitazione psicomotoria. All'ingresso abbiamo posizionato un primo drenaggio toracico a sinistra, con fuoriuscita di sangue e di aria. I parametri sono stabili e una prima finestra neurologica ha dato esiti negativi.-
Annuii, afferrando i risultati della TAC e dell'Ecg.

Bene ecco, avere un bambino ridotto in quelle condizioni era una delle cose che detestavo del mio lavoro.
Era impossibile restare impassibile davanti a quegli occhioni che silenziosamente cercavano aiuto.

Una prima valutazione neurologica sembrava positiva. Andrew reagiva agli stimoli.
-Sua madre sta arrivando.- disse Kyle.
-Chi è il neurologo di turno?-
La strutturanda non rispose.
-È Lenner- disse Kyle.
Andiamo bene.
-integrate un altro ringer lattato non mi fido della pressione, è al limite.-
In questi casi bisognava sempre mantenere una certa soglia, se fosse andato in ipotensione, ovvero se la pressione fosse calata in questo caso sotto i 110, sarebbe stato un problema.
Riafferrai i risultati della total body per assicurarmi che non ci fosse altro. Nel frattempo avevano indotto il coma.
-White!-
Mi voltai verso il collega, accennando un saluto.
Parson era un cardiologo pediatrico.
-Avete controllato che non abbia altre ferite?- mi rivolsi all'equipe.
-Aveva un taglio sul cuoio capelluto, abbiamo messo i punti- disse com voce flebile la strutturanda.
Non sarebbe durata a lungo con me.
Mi avvicinai ad Andrew per verificare con cautele che effettivamente non ci fossero altre emorragie esterne, sarebbe stato al quanto pericoloso nella sua condizione.

Dopo aver infilato i guanti,
Ispezionai la testa.
-La pressione è a 100/90- disse l'infermiera.
Sperai che la mia intuizione fosse giusta.
Dai piccolo, puoi farcela.
E poi eccolo lì, il fiotto di sangue che fuoriusciva dalla medicazione.
Erano saltati due punti.

Quelle erano le cose che mi facevano davvero incazzare.
Era la buona volta che avrei spedito quel coglione fuori dall'ospedale.
-Il dottor Lenner era presente quando hai messo i punti?- cercai di apparire sereno, ma non potei evitare di pensare al peggio.
Sistemai quel casino, suturando io stesso la ferita.
La ragazza era traumatizzata e tremava, l'errore che aveva fatto stava per costare la vita a quel bambino.
Lasciai perdere.
-Tenete d'occhio i parametri e tra otto ore fate un'altra TAC.-

Presi la ragazza per un gomito e la trascinai fuori.
- Poteva esserci anche un vecchio di 90 anni lì sopra come il tuo peggior nemico, noi siamo medici, abbiamo recitato un giuramento, è compito nostro impegnarci per cercare di salvare le loro vite. Se fossi stata più accurata nella tricotomia*, avresti senz'altro fatto un lavoro migliore con i punti. Devi essere lucida.-
Le puntai un dito contro.

-Ringrazia che non sia morto.-

-Matt?- mi voltai dietro c'era Kyle.
-Quella ragazza, sembra stare meglio. Non so se ha bisogno di qualcosa. Per stare qui intendo.-
Posai una mano sulla sua spalla.
-Ah, giusto. Grazie me ne occupo io.-

*Tricotomia depilazione della cute, in questo caso del cuoio capelluto.

Take careWhere stories live. Discover now