21. chapter twenty-one.

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"Sei ancora qui?"

Il ragazzo si voltò verso la ragazza dai lunghi capelli mori, la quale si stava avvicinando con un bicchiere di cappuccino.

"Non ho voglia di tornare a casa, finchè non si sveglia"- disse Bradley guardando la tirocinante.

"E' più di due giorni che sei qui , almeno vai a casa per una doccia, riposati un po'"

"No, non voglio farlo, i-io devo rimanere qui. "

Il ragazzo iniziò a fissare il vuoto mentre i mille pensieri affogavano la sua mente in un folle e disperato senso di colpa. Camila lo guardò e con un sorriso lieve sul volto gli avvicinò l'oggetto fra le sue mani.

"Prendilo, è per te"

Bradley si voltò e sorrise a sua volta timidamente, prendendo la bevanda offritegli dalla ragazza.

"Le condizioni sono stazionarie, Bradley, devi riposarti, sennò il tuo fisico non ce la farà" – disse premurosamente la tirocinante, mentre poggiò la sua mano sulla spalla del ragazzo. Con lo sguardo nuovamente perso echeggiò un suo lungo sospiro.

"Sai, è tutta colpa mia, non avrei mai dovuto permettere che Lauren rischiasse la vita, mai. Le avevo promesso che l'avrei resa sempre felice, che l'avrei sempre protetta, che avrei fatto di tutto per tenerla al mio fianco ed invece..."

Le parole del ragazzo iniziarono ad uscire senza controllo, come se Camila fosse l'unica testimone di quello sfogo che il ragazzo tratteneva da troppe ore.

"Non devi darti la colpa di nulla Bradley, tu sei qui per lei, la tua vicinanza le arriverà. L'intervento è andato bene, prima o poi si risveglierà, me lo sento" - rispose Camila premurosamente.

Il ragazzo si voltò ancora una volta verso di lei guardandola intensamente negli occhi:

"Sai, lei adora la sincerità, le cose particolari, le giornate passate a camminare da sola, l'amore e la notte. Si, ama la notte da impazzire. E' sempre stata attratta dalla luna e il suo ciclo. Mi parlava sempre delle eclissi , delle lune piene, di tutte queste cose che le dicevo fossero solo delle sciocchezze. E ora che rischio di non sentire più i suoi discorsi, mi sento morire." – la voce del ragazzo si fece sempre più fragile fino a quando prese fiato per riprendere a parlare- "E' colpa mia Camila, lei ha fatto l'incidente per colpa mia e questo non potrò mai perdonarmelo" – disse mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime.

La Tirocinante continuò a guardarlo, mentre lentamente due gocce dai suoi occhi scesero sui lineamenti del volto di fronte a lei.

"Non potrò mai perdonarmelo" – concluse prima di alzarsi e dirigersi verso il corridoio alla sua destra, lasciando la ragazza con cui stava dialogando poco prima sola sulle sedie della sala d'attesa.



"Hai deciso cosa metterti stasera?"

La voce di Camila mi colse alla sprovvista, mentre io ero immersa nei miei pensieri sopra il letto sdraiata, fissando il soffitto.

"Non ancora e tu?" – le dissi, alzando di poco la voce, visto che la ragazza si trovava nel bagno.

"Si, sono molto nervosa, non so se ho scelto l'abbigliamento adatto" – disse lei.

"Vedrai che andrà benissimo, fammi vedere cosa hai sc-" – la mia voce si affievolì un istante, mentre la porta del bagno improvvisamente si aprì.

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