21.

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Apro gli occhi e la prima persona che vedo è Alessio. Che ci fa qui?
«Ehi,Ars..finalmente ti sei svegliata..» mi dice scostandomi una ciocca dei capelli dietro l'orecchio. Ha un sorrisone in faccia.
«Ehi Ale..che ci fai tu qui?» dico ancora con gli occhi mezzi chiusi.
Mi guardo attorno e vedo che sono in una stanza bianca e verde acqua,due grandi finestre e c'è puzza di medicina in un modo tremendo. Realizzo che sono in una stanza di ospedale,perché sono qui?
«Ars!» Alessio mi passa una mano davanti al viso per risvegliarmi dai miei pensieri.
«Mh? Che dicevi?»
«Che sono qui perchè Genn stava morendo dal sonno..» ridacchia.
«Cosa scusa? Non capisco..» di che parla?
«Ti spiego..Volevo fare una sorpresa a Genn e a te così ieri mattina ho preso il volo per Somma. Ieri pomeriggio però tu stavi male perché tuo padre era morto..»
«Cosa?» rivolgo ad Ale. Non ricordo niente. Cosa? Come mai? Inizio a sentire ancora il battito del cuore che di velocizza.
«Scusa..» Ale mi abbraccia e io scoppio in lacrime tra le sue braccia.
«Shh..passerà tutto te lo prometto. Genn e io ti aiuteremo..»

«Dicevo..che dopo ti sei chiusa nella stanza di Genn e hai preso troppe pillole che non ti facevano bene e sei svenuta. Genn ha sfondato la porta di camera sua,ha chiamato l'ambulanza e sono venuti a prenderti,poi Genn è rimasto qui tutta la notte,o almeno..quasi tutta la notte. Alle quattro di mattina mi ha chiamato perché doveva andare a casa,così mi ha chiesto di restare qui con te e di avvisarlo se accadeva qualcosa. Quindi deduco che io debba chiamarlo..» mi sorride.
Annuisco e Ale mi lascia un bacio in fronte «Passerà tutto,è una promessa ok?» mi guarda negli occhi poi si allontana da me e esce con il telefono in mano,credo stia chiamando Genn.

Non riesco a realizzare tutto quanto. Mio padre è veramente morto. Devo chiamare mia mamma adesso. Qualcuno mi interrompe,è un dottore.
«Signorina Reda,si è svegliata. Come si sente?» mi rivolge gentilmente.
«Un po' meglio,grazie. Posso fare una telefonata? Dieci minuti poi mi fate tutti gli esami che vi servono..» ridacchio facendo ridere anche il Dottor Sconcerti. Che bel cognome. Il dottore mi lascia sola in stanza e prendo il telefono. Ci sono 53 messaggi di Genn e 27 chiamate. Inizio a preoccuparmi davvero. Trovo anche 10 chiamate di mia mamma e 8 di Sam,la ragazza di Ale.

Chiamo mia mamma.
«Pronto?» risponde lei. Ha una voce debole.
«Mamma..» mi scendono varie lacrime che mi impediscono di parlare.
«Tesoro..mi dispiace.»
«Come è successo ma-mamma?» tremo e sento lei singhiozzare dietro il telefono.
«Tesoro,tuo padre aveva un tumore ai polmoni,che si è espanso troppo in fretta. E..beh..» ritorna a piangere e continuano a scendermi più lacrime mentre guardo Ale dalla finestrella che cammina avanti e indietro al telefono con Genn.
Non è potuto accadere,mi sento a pezzi.
«Qu-quando sono i funerali?»
«Domani.»
Quindi dovrei tornare a New York..?
«Posso..posso portare anche..G-Genn..?»
«Va bene tesoro,va bene. Ma torni a New York?»
«Sì mamma. C'è un volo stasera,se ricordo bene. Devo controllare,arriverò domani pomeriggio..Controllo e ti dico.»
«Va bene,ci sentiamo. Stai bene! Riprenditi presto,ci vediamo. Un bacio»
«Ciao mamma un bacio..» attacco e intanto Ale rientra.
«Okay Genn sta arrivando..»
«Menomale. Mi devono fare alcuni esami del sangue,va bene?» dico tentando di alzarmi dal letto.
«Sì,ti aiuto..» Ale mi aiuta e intanto il dottore entra.
«Venga con me signorina.» seguo il dottore con la cartellina in mano.

Mi porta in una stanza luminosa e stretta dove mi fanno vari esami del sangue.

«Sembra andare tutto bene. Per fortuna le pillole non hanno agito perché sei svenuta e due sono cadute dalla tua bocca mentre sei svenuta...» mi dice fissando la cartellina «La dimetteremo,può andare..»

Torno nella mia camera e vedo Genn che mi corre incontro e mi solleva in un abbraccio strettissimo.
«Cristo,Ars mi hai fatto prendere una paura tremenda,grazie a Dio sei qui..» mi stringe forte e mi bacia velocemente.
Sorrido,mi è mancato tantissimo.
«Genn..» gli rivolgo mentre Ale esce per aspettarci in macchina «Domani ci sono i funerali di mio padre..a New York.»
«Quindi dobbiamo prendere un altro volo?»
Annuisco.
«Senti andiamo a casa mia,tu ti riprendi un attimo,io intanto penso ai biglietti. A casa ci sono Amelia e mio padre perché mia mamma e Imma stanno lavorando.» mi avvisa mentre si avvia verso la porta.
«Va bene..» lo seguo dopo aver preso tutte le mie cose. Pago gli esami e esco dall'ospedale. Faccio un enorme respiro,finalmente aria pulita.

His Poison. | Genn Butch.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora