19.

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Dopo qualche ora di viaggio,arriviamo all'aeroporto. Il viaggio è da New York a Napoli,e non sarà corto. Insomma sono quasi 11 ore di viaggio,più alcuni scali. Mi aspettano tante ore di sonno, allora.

«Sei agitata?» mi chiede Genn.
«Più o meno,è il secondo aereo che prendo,e il primo non è andato a buon fine» ridacchio.
«Non preoccuparti...» mi sorride. Ora sto definitivamente meglio.

Io e Genn arriviamo all'aeroporto e parcheggiamo la macchina fuori.
«Scusa ma..la macchina?» chiedo a Genn.
«Ho quella a Somma,ci sposteremo con quella..»
«E la nostra?»
«L'ho venduta. Non potevamo portarla. L'ho venduta..»
Rimango a bocca aperta. Come ha potuto? Vendere la mia auto..? MA SCHERZIAMO?
«No scusa chiedermelo?!» mi altero.
«Ci abbiamo guadagnato 15.000 € Ars..» mi sussurra a denti stretti «Non metterti a fare scenate qui..»
Sbuffo lasciandomi il casino alle spalle.

Saliamo in aereo dopo aver fatto il check-in e ci sediamo sui due nostri sedili. Io mi metto dalla parte del finestrino e non faccio altro che guardarci fuori,senza parlare con Genn.

L'aereo dopo venti minuti decolla. Chiudi gli occhi cercando di non prendermi dall'ansia e sento Genn fare dei vari e lunghi sospiri.
«Stai..stai bene?» mi volto verso di lui.
«Credo..uhm,sì..probabilmente..» balbetta altre parole che non riesco a decifrare. Ridacchio e lui mi guarda male. Bene così.

«Genn siamo in viaggio da solo due ore..non puoi lamentarti così tanto. Abbiamo tutta la notte e metà giorno di domani da fare in viaggio, quindi se devo passare queste ore così fatemi scendere.»
Genn mi prende la mano. Rimango stupita,strano.
Gliela stringo guardando le nostre mani incrociate,che si stringono. Ha quasi le nocche bianche,credo sia la paura.

Sono le 5 di mattina e fuori dal finestrino c'è un cielo bellissimo,faccio una foto e la metto su Snapchat. Mi giro verso Genn e vedo che sta dormendo,pft..ti pareva. Metto la fotocamera interna e mi faccio una foto con Genn accanto che dorme e ci metto sopra delle faccine che ridono,poi la posto. Chissà che reazione avrà quando vedrà la mia storia..

Mi metto le cuffiette e faccio partire I See Fire di Ed Sheeran,così mi rilasso.

********

Sono le 8. Io e Genn stiamo facendo colazione con una piccola brioche che ci ha portato l'hostess,con un po' di succo in aggiunta,e per fortuna,stavolta ho pagato io.
Mentre mangia,Genn ha il telefono in mano ed è su Snapchat. Cazzo. Non adesso.
Mi giro verso il finestrino facendo finta di niente e continuo a mangiare la mia colazione.

«Arianna.» ..ecco lo sapevo.
«Come mai c'è una mia foto mentre dormo sulla tua storia?» sembra calmo.
Io mi giro e lo guardo con un sorriso finto per farmi perdonare. «Ops..Sai che ti vi bi Genn,ti vi bi..»
Lui scuote la testa «Preparati alla rivincita..» ridacchia maliziosamente. Ho paura adesso.
Finisco la mia colazione e guardo fuori dal finestrino.
«Hai chiesto dove siamo?» chiedo a Genn.
«Siamo a Londra. Ancora qualche ora,circa 3 e siamo arrivati..» mi informa lui.
Annuisco e controllo il telefono. Due chiamate perse da mia mamma. Cazzo,devo chiamarla,o forse no.
«Dovrei chiamare mia mamma?»
«No Ars,stai scherzando?» mi guarda lui stupito.
«No,magari ..uhm..dai la chiamo.»
«Grazie per avermi ascoltato.» dice Genn ironicamente. Gli bacio la guancia alla svelta e lui ride.
Chiamo mia mamma.
«Pronto! Ma chi si risente!» che voce odiosa che ha quando fa così.
«Mamma,ciao anche a te.»
«Ma dove sei!?»
«A Londra precisamente...in aereo.»
«COSA? ARIANNA SCENDI DA QUELL'AEREO!» si mette ad urlare e mi fa sobbalzare. Genn mi guarda disgustato per la voce di mia mamma.
«Senti se devi metterti ad urlare così ti attacco in faccia..» la avviso.
«NON ME ME FREGA NIENTE TU ORA SCENDI DA QUELL'AEREO,HAI SOLO 19 ANNI NON PUOI FARE SEMPRE COME V..» non la lascio finire e le attacco in faccia. L'avevo avvistata. Io volevo semplicemente conversare e lei si è messa ad urlare,quindi.

«Ma quanto cazzo urla tua madre?!» mi chiede Genn sottovoce.
«Tanto.» rido e faccio ridere anche lui.

Dopo qualche minuto l'aereo riparte,non vedo assolutamente l'ora di arrivare a Napoli.

**********

«Ars..» qualcuno mi smuove il braccio «Ars svegliati,siamo arrivati..»
Pian piano apro gli occhi con fatica e mi trovo Genn davanti.
«Siamo arrivati?»
«Sì,dai prendi tutto dobbiamo scendere e prendere i bagagli. C'è mio papà che ci aspetta all'entrata dell'aeroporto.»
Spalanco gli occhi appena sento che c'è suo padre. Ma io sembro uno zombie. Non posso farmi vedere così. Non ho mai visto i suoi,mi vergogno. Oddio,non poteva avvisarmi prima..?

Mi alzo dal sedile e prendo la lattina di coca che è rimasta sopra il tavolino,per fortuna ce n'è ancora un po'.
«Ah» mi rivolge Genn «Mi raccomando,quando puoi,guarda la mia storia su Snapchat..!» fa un sorriso malizioso poi ride.
Merda. Sbuffo e lascio perdere,la guarderò poi.
E invece no. Prendo il cellulare e apro Snapchat,clicco sull'aggiornamento recente della storia di Genn,vedo: foto di nuvole,cielo,un suo selfie,e poi ci sono io. Io che dormo. Sulla foto c'è scritto:"She looks so cute when she sleeps.." Non ci credo. Un giorno lo ammazzerò.

Mi metto la giacca ed esco dall'aereo.
Appena sono fuori faccio un enorme respiro,finalmente un po' d'aria fresca,è una sensazione magnifica.
Vedo Genn che sta scaricando i bagagli assieme al milione di gente attorno,poi viene verso di me con due valigie e tre borse.
Lo vado ad aiutare «Genn» rido «ce la fai? Ti aiuto..» prendo due borse e la mia valigia.

Camminiamo un bel po' fino a quando arriviamo alle scale mobili per scendere all'entrata e vedo un signore che ha un cartello in mano con scritto "Raia",è suo padre. Appena vede Genn sorride e sorride anche lui,poi mi prende la mano stringendola e sorride a me.
Scendiamo le scale mobili e appena facciamo l'ultimo gradino Genn si precipita ad abbracciare e salutare suo padre. Li vedo abbracciati e sorrido,poi vado vicino a loro.
«Papà..» Genn si stacca da suo padre «lei è Arianna. La mia ragazza..» sorride «Ars,lui è mio padre Pasquale.» stringo la mano al papà di Genn sorridendogli e anche lui mi sorride.
«È un piacere conoscerti Arianna! Genn non fa altro che parlare di te..» ride e guardi Genn ridendo,è tutto rosso.
«Dai venite,andiamo a casa.» il papà di Genn ci aiuta a portare le borse nella sua macchina e ci dirigiamo verso Somma.

Mentre siamo in macchina io mi metto vicino a Genn nei sedili posteriori e lui mi stringe in un abbraccio. Sta piovendo,e guardo le goccioline scendere sul finestrino.

Dopo mezz'ora arriviamo a Somma e la macchina di Pasquale si dirige verso casa di Genn.

«Genn mi vergogno un po' a mostrarmi davanti alla tua famiglia..» gli sussurro mentre scarico i bagagli dal bagagliaio.
«Non preoccuparti..dai. Tanto li salutiamo e filiamo a letto anche se sono le 11 di mattina,ho un sonno tremendo..» dice sbadigliando.
«Pure io..» ridacchio con lui e portiamo i bagagli davanti alla porta.
Il papà di Genn apre la porta di casa e faccio un lungo respiro.
«Simme a casà!» grida Pasquale,nel loro dialetto.
La mamma di Genn,che si chiama Rosa,come mi ha detto lui,si alza dal divano e corre incontro a Genn.
«Gennà! Si tornatò! Figlie miò!»
«Mammá!» Genn abbraccia sua mamma che piange di gioia,wow.
«E questà? È a' fidanzatìn toja èh? Arianna!» Rosa mi abbraccia,rimango stupita ma rido e la abbraccio. Genn ride,fino a quando vede le sue sorelle scendere arrivare dal corridoio.
«Gennà!!» gridano assieme e lui corre ad abbracciarle. Che dolci che sono.
Quella più grande,Amelia se non sbaglio,come mi ha detto lui,mi viene incontro e mi sorride «Tu sei Arianna! Gennaro ha parlato un casino di te!» ma parlano solo di me in questa famiglia?
Sorrido «Sono felice,meglio così..». Imma viene verso di me e mi dice all'orecchio «Non farti scappare il mio fratellone..» ridacchia.
Rido e la rassicuro.
«Ehm sì,io e a' mia carissìm uagliona jamme su a riposare..ciaò famiglià! A dopò» Genn mi trascina in camera sua,con le borse e le valigie e chiude la porta.
Sorrido guardando le foto appese alle pareti della camera di Genn.
«Ho sonno Ars.» Genn sbadiglia e si butta sul suo letto,dopo essersi tolto le scarpe.
«Hai una felpa? Sai..da mettere per..riposare meglio..»
«Sì..te la prendo.» Genn si alza e prende una felpa nera dalla sua borsa,è molto larga.
«Puoi..puoi girarti?» chiedo timidamente a Genn.
Lui sbuffa e mette la faccia sul cuscino. Io,controllandolo,mi tolgo i jeans e le scarpe,rimanendo in mutandine (non è una bella idea),tolgo la maglia e metto la felpa sopra. Mi sta molto larga,e ha un profumo meraviglioso.
Sorrido «Puoi girarti..» ridacchio e vado a mettermi accanto a Genn,sotto le coperte.
Lui mi stringe in un abbraccio «Sei così bella ..» mi sussurra poi mi bacia la fronte. Quel gesto mi fa sempre sorridere,stringo forte Genn e mi addormento con le sue braccia che mi stringono,o forse proteggono.

His Poison. | Genn Butch.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora