14.

800 61 2
                                    

25 Dicembre.

Ieri sera ho aiutato i miei genitori per la cena,poi sono arrivati miei nonni e parenti vari. Abbiamo aperto i regali,giocato a tombola (una noia). I miei parenti mi hanno regalato soldi e soldi,avrò guadagnato 1000 €.

Genn ha detto che sta bene,mi ha augurato Buon Natale un milione di volte. Mancano due giorni e lo rivedo,così possiamo già organizzare per Capodanno. Mi manca tantissimo.

Scendo sotto,dopo essermi lavata,a fare pranzo.
«Tesoro,eccoti.» mia mamma mi accoglie.
Mi limito a sorridergli e vedo mio papà già seduto a tavola.
Mi vado a sedere e mangiamo assieme.

«Tesoro,allora..com'é andata con Gennaro?» mia mamma mi chiede dopo un po' di silenzio.
«In che senso?» alzo lo sguardo verso di lei.
«L'hai lasciato? Vero?»
Sospiro e poso le posate di colpo su tavolo,mi alzo e me ne vado su.
Non è possibile. La odio quando fa così!

Mi chiudo in camera e chiamo Genn.
«Amore.»
«Ehi,dimmi..» mi dice lui.
«Torno oggi da te. Torno oggi perché non ce la faccio più davvero. Basta basta basta.»
«Ars, ma che è successo?»
«Mia mamma..non ne posso più Genn. Continua a pressarmi con te te te. Crede che tu sia solo un tossico-dipendente o maniaco sessuale.»
Lui ridacchia dietro il telefono «Ma da dove le sono uscite 'ste cose?»
«Non lo so Genn,ma aspettami. Mi manchi tanto.»
«Anche tu amore,a che ora vieni?»
Guardo l'orologio e vedo che sono le 14.30 «Alle 15.30 parto,sarò lì per le 17 o le 18..»
Lui sospira «Va bene,ti aspetto.»
«Non dovevi essere da Ale?»
«Sto andando via,sono esausto.» ride e rido anche io.
«Va bene va bene..»
«Ciao piccola,e buon Natale ancora..»
«Anche a te Genn.» sorrido e attacco.

Mentre risistemo la valigia mia mamma entra.
«Dove credi di andare?» mi fa con un tono alquanto altezzoso,che odio.
«Da Gennaro. Vado da Gennaro, mamma.»
«Ohoh no cara, tu non ci vai.» mi vieta interrompendo quello che stavo facendo.
«Ho quasi 20 anni,potrò decidere cosa fare?»
«Non vai da quel ..coso.»
«Quel coso ha un cazzo di nome mamma!» mi accorgo che sto urlando.
«Tu non mi parli così!»
«Esci dalla mia stanza mamma. Immediatamente.» gli ordino,impaziente.
«Ti vieterò di andarci,e basta.» dice uscendo dalla stanza.

Staremo a vedere.

Dopo aver finito la valigia,scrivo un biglietto e lo poggio sulla scrivania:"Ciao papà,se non mi vedi è perché sono andata da Genn. Non so quando tornerò. Mi dispiace ma parla con mamma,io non ce la faccio. Ti voglio bene,Ars."

Prendo la valigia,che grazie a Dio non è enorme,ed esco dalla finestra.
Cerco di non farmi sentire e metto la valigia in macchina,mi metto al volante e parto.
Per fortuna nessuno mi sente o mi vede.
Nella radio c'é ancora Suck It And See,che ascolto,tranquillizzandomi.

Dopo 2 ore di viaggio,arrivo finalmente a scuola. Appena scendo vedo Genn davanti all'entrata,e gli corro incontro,abbracciandolo,forte.
«Mi sei mancato,tanto. Anche se solo per due giorni,senza te non riesco a stare Genn.»
Lui mi stringe.
«Nemmeno io Ars.»

His Poison. | Genn Butch.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora