Tu sei l'Ultimo vero Discendente.

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Pov.Dylan

Tutti i lupi caddero a terra, mentre la luna emetteva un bagliore rosso.
Vide la pelle di Ross diventare calda e ricoperta di bolle verdi.
E la stessa cosa stava succedendo agli altri: Tessa si dimenava per coprirsi la faccia dalla luce della luna; Yack era accovacciato su se stesso; e Andrée...
Dylan le corse a fianco, mettendosi in ginocchio vicino a lei: la pelle pallida della ragazza si stava ustionando di bolle verdi, e tremava come se avesse dell'acido in corpo.
Le fece scudo col proprio corpo.
Proteggi mia cugina. aveva detto Ross.
"Lo farò."
Su di lui i raggi della luna non avevano alcun effetto: gli pizzicava giusto un po' il naso, ma non era per quello.
-Un motivo bello per essere un Meticcio, Dylan...- tossì Andrée, con le labbra rosse screpolate da cui uscivano bolle blu. Cercò di sorridere invano.
-Shh, non parlare...- Dylan le accarezzò i capelli, con le lacrime agli occhi.
Sentì qualcuno alzarlo e buttarlo a terra, a cinque metri lontano da Andrée.
I Metamorfi erano rientrati in azione, attaccando e uccidendo i lupi paralizzati dalla luna.
Il Metamorfo che lo aveva lanciato via si era chinato sopra ad Andrée, con gli artigli sguainati.
Dylan avvertì dentro di sé una rabbia incontrollabile.
In meno di tre secondi, fu davanti al Metamorfo a staccargli la testa con le mani. Diede un calcio al corpo, prima che un altro partisse alla carica.
Provò a immergere il braccio destro nel corpo viscido di questo come aveva fatto Ross, ma arrivò fino al cuore e si fermò, a corto di abbastanza forza per attraversarlo tutto da parte a parte.
Però il Metamorfo morì.
E lui provò di nuovo quel senso di trionfo sulla lingua.
Voltò il viso verso Ross e Tessa e vide che stavano cercando di scalciare via un Metamorfo.
Li raggiunse e lo uccise, sfondandogli la gabbia toracica con un calcio.
-Belli gli occhi verdi, Meticcio.- sorrise Tessa, mettendosi le mani a visiera sul volto.
Dylan non se ne preoccupò: sapeva di star dando libera via ai suoi poteri come non mai.
"Mi piace il verde." pensò prima di tornare in azione.
Vide Yack perfettamente funzionante. Non aveva bisogno di lui.
Si girò verso gli altri lupi, che più o meno riuscivano a combattere anche con i raggi della luna sulla pelle.
Proteggi mia cugina.
Come una molla, saltò in direzione di Andrée, quando vide che stava strisciando debolmente verso il precedente centro del cerchio.
In mano aveva ancora il medaglione.
E borbottava qualcosa, stringendo i denti quando la pelle rossa e coperta di bolle veniva a contatto con la neve fredda.
Che alla fine tanto fredda non era, piena di sangue com'era.
Uccise il Metamorfo che le stava dietro prima di raggiungerla e aiutarla ad alzarsi in piedi.
-Che diavolo vuoi fare?- chiese, stringendole i polsi.
Andrée osservò la luna, mentre i suoi raggi penetravano nella sua pelle rossa e malata.
-Ali tenebrose volano sul tuo destino,
malocchi intrecciano il tuo cestino.
La Luna per ultima cosa vedrai,
o la sua benedizione riceverai.
Una razza si estinguerà,
l'altra nella maledizione perirà.- recitò lei, mentre gli occhi le si arrossavano per i raggi della luna.
Dylan la fissò senza capire.
-Non capisci?- rise isterica, avvicinando le labbra ormai blu al suo orecchio.-I Metamorfi sono i sopravvissuti, i maledetti, mentre la mia razza è destinata ad estinguersi. Con 'Ali tenebrose' si intende i Metamorfi, perché loro possono trasformarsi in ogni cosa, anche nella tua maledizione. E quando la poesia dice "malocchi intrecciano il tuo cestino" intende la nostra tomba! Stanno tessendo la nostra tomba con la nostra stessa antenata!
-Andrée...Andrée, basta.- Dylan la scosse un po', per risvegliarla dai suoi pensieri.-Basta, possiamo ancora vincere. Andrée, guardami!
Andrée sembrava impazzita.
Dylan ebbe seriamente paura che la ragazza fosse impazzita totalmente.
-No.- la ragazza scosse la testa, con gli occhi lucidi e il labbro tremante.-Noi no, ma tu sì! Tu devi salvarti, Dylan. Tu non sei un lupo mannaro, né un Metamorfo. Devi capire che a volte, il Male prevale sul Bene: questo è uno di quei casi. Ma tu puoi ancora salvarti! Ti prego, fa' almeno qu...
Dylan la baciò per zittirla.
Non voleva sentire niente.
Sentiva gli occhi pizzicare.
Ma non avrebbe pianto.
Sentiva che Andrée aveva ragione.
Ma non avrebbe pianto.
Girò lo sguardo per vedere all'inizio del bosco Stiles, Malia, Lydia, Scott, Derek e Kira che si battevano con un gruppo di Metamorfi.
Forse non ce l'avrebbero fatta.
Ma non avrebbe pianto.
Non avrebbe dato quella soddisfazione ai Metamorfi.
-Come funziona quel Medaglione, dannazione?- chiese, cercando di mettere da parte le emozioni e invadersi dalla decisione.
-Io non riesco ad usarlo, ma penso che rifletta i raggi della luna sulla luna stessa, in modo da fermare il processo satanico dei Metamorfi.- spiegò Andrée, asciugandosi le lacrime con il bordo stracciato della sua camicia.-Non so, ma penso che tu...
Non finì mai la frase.
Un Metamorfo la afferrò e la lanciò a terra, staccandola dalle braccia forti di Dylan. Poi le squarciò la gola con gli artigli.
E il sangue gocciolò.
E il suo corpo rimase immobile.
A Dylan venne in mente una canzone che gli cantava spesso la mamma, quando da piccolo trovava qualche animaletto morto.
-Perché muoiono?- chiedeva spesso alla madre.
-Perché tutte le cose belle hanno una fine, mio caro. Ma l'importante è sapere che non ci abbandoneranno mai.- gli rispondeva la madre, poi inizava a intonare quella canzone:

Il mondo piangeva forte, quel giorno desolato,
quando il pavone morì in fondo al prato:
si spensero i suoi occhi, e così il vento amareggiato;
si spensero i suoi colori, e così l'arcobaleno bagnato;
si spense la sua vita, e così il mare spensierato.
Ma il suo ricordo rimase, e così il mondo spensierato.

Dylan non voleva che quel pavone fosse Andrée.
Urlò il suo nome.
Uccise il Metamorfo.
Non ci trovò alcun gusto: solo un sapire metallico in bocca.
Il sapore del sangue.
Il mondo stava perdendo il tempo, i colori, persino l'aria fresca.
Niente aveva più un senso.
Si inginocchiò davanti a lei e cominciò a piangere forte.
I Metamorfi gli graffiavano la schiena, le spalle, tutto.
Ma lui non si spostava.
Sentiva che c'era ancora un po' di vita in Andrée, e i lupi guariscono in fretta, no?
Sapeva che dietro di lui, qualcuno lo proteggeva dai Metamorfi.
Ma non voleva sapere chi.
Era stufo di essere indebitato con gli altri: se Andrée moriva, voleva morire anche lui.
-D-Dylan...- mormorò Andrée, mentre il sangue usciva a fiotti dalla sua gola. Faticava a parlare e, anche quando Dylan le disse di tacere, di non parlare, che sarebbe sopravvissuta, lei continuò a sua spese.-Il Medaglione...usalo...ti prego...s-salva i tuoi amici...salva la mia gente...
-Tu non morire.- cercò di sorridere Dylan, ma le sue parole erano tristi e cariche di lacrime.
-Ci proverò.- rispose lei, chiudendo leggermente gli occhi.
Dylan si alzò e si posizionò al centro del cerchio: il cuore gli faceva malissimo, batteva come se fosse alla fine, ma non gli importava.
Ormai non gli importava più niente.
Aveva un unico obiettivo:
Andrée non sarebbe morta.
Andrée non sarebbe morta.
Andrée non sarebbe morta...
...per causa sua.
Stringendo il Medaglione nella mano, lo alzò verso la Luna.
Il tempo sembrò arenarsi nei suoi pensieri.
Rivisse tutto quello che aveva passato, dalla prima volta che aveva imparato ad andare in bici a quando sua madre era morta, dalla morte di Dalila al suo arrivo a Sensy City, dal suo incontro con Andrée al loro primo bacio, all'arrivo del cugino alla morte del padre...
La sua vecchia vita, che tanto prima gli era parsa triste, ora non aveva più un senso.
Tutto era stato rovinato da quegli eventi innaturali di cui ormai faceva parte.
E quello che sembrava esser tornato normale, era diventato solo più strano.
La voce di sua madre penetrò nei suoi pensieri, calda e affettuosa, carica di amore:
Tu sei l'Ultimo vero Discendente di Licaone, Re dei Lupi Mannari, Figlio della Luna e della Notte.

Dylan vide un bagliore azzurro colpire il Medaglione e la Luna, poi un Metamorfo puntò gli artigli in direzione della sua gola.
E poi niente.
Fu inghiottito dalla Notte, sua antenata.


Spazio autrice:

Hey, lupacchiotti!♡
Prima di tutto, ho tre cose da dirvi:

1) mi dispiace per la lenta pubblicazione dei capitoli, spero che almeno la quantità di questi abbia ripagato il tempo speso per scriverli;

2) credo di star per finire il libro, e la fine vi sconvolgerà (lol, metto ansia, I know♥);

3) una mia amica GaiaAlpha (wow, è la prima volta che taggo qualcuno*-*) ha iniziato a scrivere una storia "The love is true" e, se siete amanti di storie molto lovvose [si dice così? Boh, comunque avete capito, no?:') ], mi farebbe piacere se passaste a dare un'occhiata e casomai lasciare qualche stellina;)

E, dopo questi miei avvisi pieni di parentesi {mi sono fissata}, penso di aver detto tutto...

...no, voglio aggiungere:
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE♥
{non chiedetemi il perché, sennò parte un capitolo lunghissimo [praticamente i Ringraziamenti (che devo mettere alla fine)] quindi...}

*parte la canzoncina*
Che al mercato mio padre comprò!

Ora vado, sono in missione incognita per rubare del cibo dalla cucina: voi non mi avete mai visto!

*butta una bomboletta e scappa nel fumo*

Il MeticcioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora