I tassi non sono aggressivi!

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Pov.Dylan

Dylan tornò a casa verso mezzogiorno, e per tutto il tragitto si sentì stranamente osservato.
Sentì più di una volta un ramo infrangersi o la neve tradire il suono di qualche stivale, ma appena si voltava non c'era più nessuno.
"E forse nessuno c'era stato." pensò Dylan, aprendo la porta di casa."Forse era solo il vento."
Ma anche lui sapeva benissimo che in tutti i libri o film in cui un protagonista afferma che 'è solo il vento', si dimostra essere tutto il contrario.
Poi, la faccenda del cugino e gli amici...gli puzzava troppo.
Pulì frettolosamente la neve sotto agli stivali sul tappetone con su scritto 'Welcome to Jackson's Home'.
"Eh sì, con questo titolo ci potrebbero scrivere la storia della mia vita." pensò Dylan, andando verso il caminetto scoppiettante. Mise altri due ceppi tra le fiamme e si tolse il giubbotto, assaporando il calore delle rosse lingue di fuoco sul volto pallido.
Gli mancava Andrée.
Terribilmente.
Scacciò quel pensiero quando sentì il portone aprirsi con un cigolio.
Si girò pigramente a guardare il cugino con l'amico e la ragazza rientrare a casa tutti imbianchiti.
Poi notò qualcosa di più strano.
La ragazza, Malia, aveva una mano premuta su una ferita rossa vicino allo stomaco. Ma sul suo volto non fece trasparire alcune espressione.
Dylan si alzò ed andò loro incontro.
-Cos'è successo!?- chiese sconvolto.
-È stato un cinghiale.- rispose Stiles, facendo sedere Malia su una sedia della cucina.
-Qui nei boschi non ci sono cinghiali.- ribatté Dylan, confuso come non mai.
-Ah...è stato un tasso.- si corresse Stiles, mentre Malia lo guardava piuttosto male.
-I tassi non sono aggressivi!- ribatté ancora Dylan, prendendo un panno bagnato e del disinfettante.
-Merda, ma non potevi essere un po' meno esperto in materia?!- Stiles gli strappò il panno dalla mano e lo premette sulla ferita della ragazza.
-Ma se mio padre è una Guardia Forestale!- esclamò Dylan.
-Tacete.- mormorò Malia a denti stretti. Si alzò e bruscamente salì le scale per andarsene di sopra.
Cadde il silenzio.
-No seriamente, se la ferita è troppo profonda dobbiamo portarla all'ospedale!- disse Dylan, ma Stiles e Scott non lo stavano ascoltando.
-Questo posto è strano.- disse Scott.
-Peggio di Beacon Hills.- annuì Stiles, torcendosi le mani.-Forse sono stati veramente i tassi...
-E come??- chiese Scott.-E poi, orsi!?! Volpi!?
-MA CHE STA SUCCEDENDO?- urlò Dylan per farsi sentire.
Funzionò.
-Non puoi capire, Dylan, stanne fuori.- disse seccamente Stiles.
-Ehm se voi sapeste cosa ho passato io non ne sareste più tanto sicuri, statene certi.- ribatté Dylan, incrociando le braccia.-E ora voglio delle spiegazioni.
Scott si morse il labbro inferiore, guardando prima Stiles poi i suoi interessantissimi piedi.
"E no, se non mi rispondono mi incazzo seriamente!" si disse Dylan, guardando male i due ragazzi.
Quando vide che nessuno dei due aveva voglia di dire niente, sospirò e disse:
-Non mi credete?- guardò Scott e si concentrò sul suo odore.-Tu, Scott, puzzi di lupo mannaro. Non so di che grado o livello sei, ma sei un lupo mannaro. Stiles è un umano al 90%: hai degli occhi stranamente liquefatti, come se avessi visto qualcosa di soprannaturale e anche vissuto qualcosa di tragico, cugino. Malia non so cosa sia, ma puzza di qualcosa il cui nome finisce per 'mannaro'. E ora ditemi di nuovo che non posso capire e vi prendo a calci nel sedere, giuro.
Scott e Stiles restarono a bocca aperta per un bel po'.
Dylan intanto si sedette sulla piltrona e aggiunse qualche altro pezzo di legna al fuoco.
-Be', allora?- chiese lui, alzando le sopracciglia.-Siete rimasti senza parole?
-Cosa sei tu?- chiese Scott, immergendo le sue unghie nel palmo della sua mano.
-Cosa sei tu?- chiese Dylan, sorridendo.

Spazio autrice:
No seriamente, ditemi che leggendo 'I tassi non sono aggressivi' avete pensato ai Tassorosso!
Se sì, vi voglio bene:B
(Anche se io sono una Corvonero, lol:3 )
Coooooomunque, se vi è piaciuto questo capitolo...boh fate quello che volete ahahaha
Bye crazy people♥

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