Prima di dormire...

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Pov.Dylan

Merda.
Quella sola parola descriveva la sua situazione.
Dylan, dopo esser scivolato come un idiota sul pavimento, aveva aperto di botto la finestra e si arrampicato sul tetto per non farsi scoprire dai tre ospiti.
Il vento lo schiaffeggiava in volto senza pietà e la neve lo stava facendo diventare un pupazzo di neve in versione economica.
"Lupi mannari? Coyote mannari? E cos'è un kitsune??!" pensò, rimurginando su ciò che aveva origliato.
Era fradicio di neve acquosa praticamente dappertutto e il gelo gli si era insinuato fin dentro al midollo.
Ed era stanco.
Così stanco che stava per addormentarsi direttamente lì sul tetto.
Dopo una buona decina di minuti, scese dal tetto e rientrò in casa dalla finestra della cucina che lasciava sempre socchiusa nei momenti in cui aveva voglia di uscire la sera nel bosco senza farsi scoprire dal padre.
E già, Dylan li sapeva alcuni trucchetti.
Era pur sempre un adolescente che aspettava ogni sera che la sua ragazza tornasse da un momento all'altro.
Andò in camera sua e afferrò il cellulare, scrivendo sulla chat di Melly, la druida sua amica che gli stava facendo lezioni su come controllare i suoi poteri da meticcio:

Ma esistono i coyote mannaro?

Dopo un po', sulla chat si mostrò:

Melly sta scrivendo...

Melly: Tecnicamente sì, ma sono diffusi soprattutto in Messico e parti varie di deserti come il Sahara e altri ancora. Perché?

Dylan rilesse quelle parole più volte, cercando di capirne il senso.
Poi scrisse:

No, niente, così. Notte.

Spense il cellulare prima che Melly potesse bombardarlo di domande e si infilò sotto le coperte, addormentandosi nel dubbio di essere circondato sempre e comunque da persone a lui estranee.

Pov.Stiles

Era mezzanotte passata e Scott stava ancora parlando del piano da attuare l'indomani.
Malia si era raggomitolata sotto le coperte e aveva cominciato a sonnecchiare, pur sempre tenendo un orecchio ben aperto per i possibili suoni circospetti.
-...Stiles, mi stai ascoltando?- gli chiese Scott, dopo una decina di minuti.
Stiles non lo aveva mai visto così agitato.
-Eh? Oh, sì, certo...- sbadigliò Stiles, coprendosi la bocca con la mano.
-Che stavo dicendo allora?- gli chiese Scott.
"Beccato!" pensò Stiles, mostrando un timido sorriso complice.
Quando Scott lo guardò male, Stiles sbuffò e si buttò sul letto.
-E dai, Scott, basta: sono stanco e quel piano lo so praticamente a memoria!- sbadigliò, strofinandosi gli occhi arrossati.-Va' a dormire!
-E va bene...ma ricordi che dop...?
-SCOTT VAI A DORMIRE O TI CACCIO FUORI A CALCI NEL SEDERE!- urlò Stiles, lanciandogli un cuscino sulla faccia.
Scott scoppiò a ridere.
-Okay okay! Notte amico!- Scott gli diede una pacca sulla spalla e uscì dalla stanza.
"Finalmenteeee!".
Stiles si infilò nel pigiama e si sdraiò accanto a Malia.
-Hey?- sussurrò Stiles, scuotendole dolcemente la spalla.-Stai dormendo veramente?
-Se n'è andato?- mormorò Malia, aprendo un occhio.-Mi scoppiava la testa a forza di sentirlo!
-È solo un po' agitato.- cercò di giustifircarlo Stiles, grattandosi la testa.
-Un po'!? Sono meno agitata io quando ho il ciclo nei giorni di Luna Piena!- ribatté la ragazza, mettendosi seduta a gambe incrociate sul letto.
Lui la seguì a ruota e si mise seduto con le braccia incrociate al petto.
"Non ha tutti i torti..." pensò lui, sorridendo rassegnato.
-Ti è passata la voglia di dormire?- le chiese, con un sorriso provocante.
-E se anche fosse?- lo stuzzicò Malia, incrociando a sua volta le braccia.
Malia era evidentemente agitata, ma cercava lo stesso di nascondere l'agitazione sotto un sorriso sforzato.
-Be', allora potrei fare questo...- rispose lui.
Stiles le mise le mani sui fianchi, l'attirò a sé e cominciò a baciarla.
Dopo un po', Malia si staccò e gli accarezzò il viso.
-E se io non volessi questo?- chiese lei, mentre un luccichio divertito le attraversava le iridi.
-Ti accontenterei in un altro modo, dolcezza!- Stiles ricominciò a baciarla, facendola sdraiare sui cuscini.

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