Chapter 47

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Io: non me la sento, non ci riesco

X: esigo delle spiegazioni, sai quanto ho sofferto?

Lo guardai con gli occhi gonfi, che stavano per scoppiare. Mi prese e mi portò fuori dal palazzetto, facendomi uscire dalla porta secondaria

X: Ludo, non penso che abbia bisogno di spiegazioni?

Io: ero ubriaca

X: tu lo hai tradito

Io: Luca, ero ubriaca, mi ha stuprata lo capisci? Io non volevo fare niente con lui, lui si è impossessata di me e mi ha usata mentre io ero inerme, incapace di agire

L: lui chi?

Io: Fabrizio

Una risatina isterica uscì dalla sua bocca, nel frattempo le lacrime rigavano il mio viso e scendevano di continuo senza smettere.

L: ma tu lo hai detto a Filippo

Io: si, non te lo ha detto

L: no, mi ha solo detto che lo hai tradito. Cazzo. Adesso ho capito che perché non ha voluto sentire spiegazioni, appena ha sentito che a stuprarti é stato Fabrizio non ci poteva credere giusto?

Annuii. Mi abbracciò, iniziai a piangere più forte, singhiozzi uscivano dalla mia bocca.

L: andrà tutto bene

Io: non è vero, ormai niente va bene, fa tutto schifo

L: si risolverà tutto

Io: non è vero, lui non mi vuole più.

L: ma se tu gli spiegassi come sono andare realmente le cose

Io: ci ho già provato una volta, non voglio rivederlo, non voglio fargli rivivere tutto quello che ha provato, non voglio farlo star male nuovamente, non voglio star male anche io di nuovo.

L: tu devi...

Io: no Luca, io non devo fare niente. Ho cambiato vita, ho cambiato lavoro, ho cambiato casa, sono cambiata io. Mi sento una persona orribile per quello che ho fatto. Mi sento un mostro. Ho spezzato il cuore di una persona, anzi il cuore della persona che amavo e non è stato per niente bello. Tu non puoi immaginare il peso che mi porto dietro a casa di ciò che ho fatto. Mi faccio schifo, non vedi? Ormai non mangio quasi più, manca poco che mi droghi ogni giorno e vivo la mia vita rimpiangendo gli errori che ho fatto. Ormai sono destinata a stare sola, nessuno può capirmi, nessuno può sapere cosa provo, come sto. Io non voglio la compassione di nessuno. Non merito di essere neanche calcolata, cercata o solamente abbracciata per quello che ho fatto.

L: non è vero, io penso che tu sia una persona speciale, che nonostante tutto sta cercando di andare avanti. Avrei voluto stringerti a me e consolarti 4 mesi fa quando il tutto è accaduto, ma tu sei scappata senza lasciare alcuna traccia. Sai quante persone erano in pensiero per te? Tua mamma poi non mi diceva niente. In realtà ancora un po' non sapeva nemmeno il motivo della tua partenza.

Io: cosa intendi dire con ciò?

L: che sei stata una stupida a non farti aiutare da nessuno. Io ci sarei stato

Io: ho perso la fiducia nelle persone dopo che Fabrizio si è preso gioco di me e mi ha usata. Non credo più che ci sia qualcuno al mondo in grado di aiutarmi, non pensi più esistano persone sincere.

L: ma lo sai, su di me puoi contare. Dimmi quando ti ho abbandonato, dimmelo. Ho sempre cercato di starti accanto, nel bene e nel male. Anche se hai 'tradito' il mio migliore amico, io ti avrei aiutata perché io a te ci tengo davvero tanto.

Io: davvero? Pensavo che a nessuno importasse di me

L: certo, io ci tengo a te

Lo abbracciai forte, lui mi accarezzava la testa.

Io: ora devo andare, altrimenti mi vedono anche i tuoi amici e sai non vorrei dare troppe spiegazioni.

L: questa sera ci vediamo? Domani ripartiamo in Italia, vorrei salutarti.

Io: va bene, però devi essere Solo, e ribadisco Solo.

L: tranquilla, non ti preoccupare. A dopo dolce Ludo

Lo salutai e me ne tornai a casa. Gli diedi il mio nuovo numero e ci sentimmo per metterci d'accordo. Lo feci venire nel bar dove lavoravo.

Io: buonasera

L: ehi

Io: prendi qualcosa?

L: no no grazie, casomai più avanti

Io: va bene

L: stavo pensando, vuoi raccontarmi come sono andate davvero le cose?

Io: si, vieni.

Dal momento che il mio turno era finito andammo a sederci in uno dei tavolini del bar.

Io: in pratica quel giorno l'ho chiamato perché volevo sapere come fosse andata la partita. Io ero a Londra perché avevo una sfilata. Quando l'ho chiamato Filippo era con la sua ex. Diceva che dovevano parlare. In realtà si erano baciati, avevo paura che sarebbero andati oltre, avevo paura di perderlo. Così sono andata in un bar, mi sono ubriacata e quando Fabrizio mi ha raggiunto mi ha portato in hotel, mi ha adagiato sul letto, ha detto che ero bellissima e che mi correva dietro da quando ci conoscevamo. Infine ha abusato di me contro il mio consenso. Io continuavo a dirgli che amavo filippo, che non volevo tradirlo, ma lui non mi dava ascolto.

Iniziai a piangere. Mi davo fastidio da sola, ultimamente piangevo troppo spesso, non riuscivo a farne a meno.
Luca mi venne vicino e mi abbracciò

L: va tutto bene

Io: sei la prima persona con cui ne parlo. Non l'ho mai detto a nessuno.

L: hai fatto un grande passo avanti, non è da tutti raccontare ciò che hai passato e vissuto in quei momenti difficili. Dovresti essere orgogliosa di te stessa. Perché non hai sporto denuncia?

Io: non lo so, ero scossa, preoccupata, impaurita e poi mi sarei sentita violata ulteriormente, lo avrebbe scoperto mezzo mondo grazie ai mass media e non era proprio il caso

L: si, vero. Oh cazzo tieni la testa bassa e non girarti

Io: perché ?

X: Luca? Che cosa ci fai qui? E Ludovica?

Io: cazzo

Mi girai e vidi massimo colaci, Matteo piano e Simone anzani. Dai loro volti si poteva notare stupore e incredulità. Feci un sorriso sforzato

Io: ciao ragazzi

Mi alzai e li abbraccia, poi si sedettero con noi.

S: Ludo, ma mangi? Già ero magra prima, adesso sembri uno stecchino. Sei sciupata, cosa ti succede?

Io: tranquilli, è solo un periodo un po' così

S: è per la rottura con Filippo? Cos'è successo?

E adesso che cazzo dico?

Amore eternitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora