Chapter 27

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I modenesi vinsero anche su Verona.

Io: ehi bel moro, complimenti per la partita.

V: Ludo sei tornata? Mi sei mancata tanto in questi giorni

Luca venne ad abbracciarmi

Io: mi sei mancato anche tu.

Lo osservai e vidi che al collo portava la collana che gli avevo regalato.

Io: allora hai aperto il mio regalo!

L: si, volevo ringraziarti. È davvero stupenda.

Io: lo pensi veramente ? Ho sempre avuto delle difficoltà a fare regali ai maschi. Mi baso sempre sui miei gusti tralasciando quelli degli altri.

L: giuro. Croce sul cuore. È stracarico. Vado a fare la doccia. Aspettami

Io: va bene

Mentre se ne andò mi sentii chiamare e vidi Simone anziani e Matteo piano venirmi incontro.

Io: ragazzi ciao

Li abbracciai.

S: allora come stai? C'è ci fai qui a santo stefano??

Io: beh diciamo che è successo un casino assurdo e Luca non voleva lasciarmi da sola e quindi mi ha proposto di stare da lui.

S: oh mio dio voglio sapere tutto.

Io: ne sei sicuro? Sai, la verità può sconvolgere

S: si si, vado a fare la doccia e poi mi racconti. Ma Matteo sa tutto??

Io: penso di sì

M: si si. So tutto

S: non è giusto. Sono l'unico a non sapere.

Io: lo sa solo perché glielo ha raccontato Luca. Scommetto quanto vuoi. Quel ragazzo non riesce a tenere la bocca chiusa

M: eh già. Ma lo ha fatto perché altrimenti continuavamo a rompergli i coglioni sul fatto che aveva una fidanzata e non voleva dircelo.

Io: si si, voi maschi vi coprite a vicenda. Su su a lavarmi puzzoni, così posso raccontarci tutto.

Li salutai e andai fuori ad aspettarli. Mi misi a fumare una sigaretta e pensai a come la nicotina possa creare dipendenza. In realtà pensai a come anche le più piccole cose possano creare dipendenza e noi senza di loro non siamo niente, ci sentiamo persi, svuotati, soli.
Dopo 10 minuti uscirono. Avevano fatto in Fretta, solo perché erano dei grandi ficcanaso e volevano sapere tutto.

Io: ok, allora io propongo pizza a casa vettori

S: io sono d'accordo

M: pure io

L: ma no, la mia casa è un casino, non ho messo a posto niente

Io: su su, andiamo.

Prendemmo la macchina di Luca e andammo a casa sua. Simone aveva avvisato i suoi compagni che avrebbe passato la serata con noi e che sarebbe tornato la sera stessa in hotel.
Arrivati a casa ordinammo le pizze e ci mettemmo sul divano tutto entusiasti di ascoltare cosa stavo per raccontargli.

Io: allora... Tutto incominciò in Polonia. Durante quelle sue settimane mi invaghii di uno dei vostri compagni di squadra e facemmo un patto. Saremmo rimasti semplicemente amici 'intimi', senza che nessuno dei due si innamorasse dell'altro

Amore eternitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora