Chapter 30

960 30 5
                                    

Iniziammo il gioco, dovevano baciarsi tutti anche maschi con maschi e femmine con femmine. Chi non rispettava le regole doveva bere. Ci divertimmo tantissimo e quando toccò a me e Luca ci scambiammo un sorriso complice. Presi il suo viso tra le mani e lo baciai, lasciando che le nostre lingue giocassero.

X: cazzi ragazzi se volete scopare questo non è il luogo

Ci mettemmo a ridere e continuammo. Dopo un po uscii a fumare. Stavo malissimo, avevo veramente bevuto troppo così mi misi seduta sui gradini della villa. Sartoretti si mise vicino a me e appoggio la sua testa sulla mia spalla

S: sto malissimo

Io: non dirlo a me

S: che ora è ?

Io: sono le cinque

S: andiamo a casa

Annuii, ci alzammo e ci avviammo verso casa sua. Da quello che avevo capito non era molto distante. Tolsi i maledetti tacchi e iniziai a camminare scalza con la sua giacca ancora sulle spalle. Non riuscivamo ad andare dritti e facevamo lo slalom sul marciapiede. Luca mi prese in spalle e cercò di fare qualche metro, però cademmo entrambi e ci mettemmo a ridere. Quando arrivammo Luca ebbe delle difficoltà ad inserire le chiavi nella serratura, ma dopo un paio di tentativi ci riuscì. Chiusa la porta alle sue spalle si avvicinò a me e iniziò a baciarmi appassionatamente. In preda al l'alcol iniziai a sbottonargli la camicia ed ad abbassargli i pantaloni. Mi tolse il vestito e ci buttammo sul letto. Finimmo per fare sesso ed addormentarci l'uno accanto all'altro. La mattina dopo mi svegliai con un forte mal di testa. Aprii gli occhi e vidi che erano solo le 10 in pratica non avevo dormito niente. Presi alcuni vestiti di Luca ed andai in cucina alla ricerca di una tachipirina, poi tornai a letto, poi andai in bagno a fare una doccia. Sulla pia pelle erano impressi i segni della notte precedente. Avevo succhiotti e graffi ovunque. Però non mi dispiacevano. Avevo un vuoto di memoria assurdo, infatti da dopo i fuochi non ho la minima idea di cosa possa essere successo. Quando finii la doccia tornai a letto, tra le calde coperte. Luca mi stava dando la schiena così lo abbraccia. Il suo calore, ecco di cosa avevo bisogno. Poco dopo mi riaddormentai. Quando mi svegliai Luca era girato verso di me e mi stava guardando

L: buongiorno

Io: buongiorno. Sei veglio da tanto?

L: no, solo un'oretta

Io: perché non ti sei alzato?

L: perché non volevo svegliarti, e poi stare qui ad osservarti è molto più bello

Io: che dolce.

L: vedo che hai fatto la doccia

Io: già, spero di non averti svegliato

L: no no tranquilla, io dormo come un ghiro. Senti riguardo ieri sera, mi dispiace molto per quello che è accaduto. Cioè io non sono qui url tipo di persona che si scopa chiunque, solo che mi sono fatto prendere un po troppo dall'alcol

Io: ehi stai tranquillo. Anche io ero ubriaca. Ma comunque tu non mi sei nuovo

L: si, mi hai già visto.

Io: Oddio non me lo ricordo

L: ti ho lasciato dei succhiotti sul collo l'ultima volta che ci siamo visti

Io: Oddio sei stato tu?

L: si, scusami tanto

io: allora sei tu. Vetto lo sapeva e non voleva dirmelo che bastardo. Ciò vuol dire che Luca sapeva che ieri sera ci saresti stato anche tu e voleva farmi mettere con te.

L: cosa? Veramente?

Io: già

Sentimmo suonare il campanello. Luca si alzò, si mise un paio di pantaloni ed andò ad aprire.
Sentii delle voci venire da sotto e dei commenti tipo: amico te la sei scopata forte quella tipa eh? Guarda che succhiotti, per non parlare dei graffi. Cazzo, ci sa propio fare quella lì a letto.
Così decisi di scendere le scale

Io: ciao ragazzi

X: Oddio ma è lei. Ehm ciao Ludo

Ok ero in imbarazzo.

Io: Luca vado a preparare la colazione. volete qualcosa?

X: si grazie. Ah comunque io sono pietro soli e lui è Nicholas sighinofi. Gli altri sono ancora a letto.

Io: ci siamo appena alzati anche noi.
E dopo aver preso una tachipirina sono ancora piena di mal di testa. Comuqn di vanno bene le crêpes con la Nutella?

P: ottime grazie

N: dai vengo a farti una mano

Io:veramente? Grazieee

Andammo in cucina e ci mettemmo a preparare le crêpes

N: ma quindi tu e Luca..

Io: io e Luca niente. È stata solo una serata. Non posso negare che sia un bellissimo ragazzo, ma in questo periodo vorrei non avere niente di serio.

N: capisco. Delusione amorosa?

Io: si. Tu invece che mi racconti?

N: io? Beh sono un pallavolista, gioco qua a Modena con Sartoretti. Non avrei mai pensato di diventare un pallavolista. In realtà volevo fare il calciatore come per so tutti i bambini. Tu invece cosa fai?

Io: ecco. Ehm sono una stilista e modella.

N: forse ti ho vista in qualche rivista. Ecco perché avevi un viso familiare.

Io: mi hai visto anche poco tempo fa, quando c'era la cena per il compleanno di Lorenzetti e dopo siamo andati a festeggiare in discoteca

N: Oddio si, sei la tipa che si è fatta Sartoretti

Io: già

N: madonna oh, sei una gnocca da paura. Cioè scusa. Sei una bellissima ragazza. Complimenti

Io: grazie

N: eh quindi fai la stilista. Hai una marca tutta tua?

Io: si, anche se in realtà continuò il lavoro di mia madre

N: e chi è tua madre?

Io: Versace

La sua faccia era un misto tra stupore e incomprensione.

N: dovrò venire a vedere una tua sfilata.

Io: certo, ti aspetto.

Poi chiamammo gli altri due e facemmo colazione assieme. Sentii il mio telefono suonare

Io: cazzo, questo è Vetto.

Corsi a prenderlo e risposi

Io: pronto?

L: dimmi che stai bene

Io: sto bene. Perché ?

L: pensavo ti fosse successo qualcosa. Ieri sera sono andato via senza preoccuparmi di te. Scusami mi dispiace tanto

Io: Luca stai tranquillo, eri impegnato quindi ti giustifico

L: dove sei? Vengo a prenderti

Io: da Sartoretti

L: Uh Uh il mio piano ha funzionato

Io: sei un bastardo

L: lo so. Ci vediamo tra poco piccola

Io: ciao

N: chi era?

Io: era Vetto. Sta venendo a prendermi.

Amore eternitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora