Chapter 27

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La sera arrivò velocemente e, mentre ero in preda ad un collasso sul divano, il campanello di casa cominciò a suonare.

Cercai di incrociare lo sguardo di qualcuno dei ragazzi per far capire che non avevo alcuna intenzione di alzarmi, ma i miei tentativi sembrarono fallire miseramente.

Aprii la porta e qualcuno mi si buttò addosso, non dando nemmeno il tempo ai miei occhi di riconoscere la figura.

<<Auguri tesoro!>> cominciò ad urlacchiare una voce fin troppo familiare <<Mamma, papà!>> li abbracciai con il braccio "funzionante".

Cameron si alzò per salutare, così come Nash e Hayes, mentre il resto del gruppo rimase seduto sul divano. Guardai fuori dalla porta in attesa di qualcun'altro, che però non arrivò. Spostai lo sguardo sugli occhi di mia madre, in attesa di una risposta.

<<Vedrai che ora arrivano>> mi sussurrò, spostando poi lo sguardo sul braccio ingessato <<E quello come diamine te lo sei fatto? Perchè non ci avete detto niente? Mi chiamate per le minime cretinate e non lo fate per una cosa così importante? Ma che vi è saltato per la mente?>> cominciò a sbraitare, diventando sempre più rossa in faccia e facendo sbiancare tutti <<Semplicemente.. ce ne siamo dimenticati. Sai com'è, impegnati a divertirci si possono dimenticare certe cose>> cercai di calmarla inventandomi una scusa all'ultimo secondo, che però la fece arrabbiare ancora di più <<Mi hai telefonato fino a ieri sera, Sophie. Hai avuto tutto il tempo per dirmelo, dato che mi hai tenuta sveglia per un'ora>> ricominciò lei ma, capendo la confusione, Cameron arrivò in mio soccorso <<Anche tu ti scordi spesso di dirci le cose quin->> cominciò a parlare, ma mio padre lo interruppe con un sorriso <<Non sono cose così importanti, Cameron>> disse lui <<Tanto ormai il polso me lo sono rotto, perchè continuiamo a discutere? Non può magicamente aggiustarsi, quindi basta. Possiamo solo goderci questa serata insieme, per favore? Si da' il caso che sia anche il compleanno di qualcun'altro, quindi non rovinatelo anche a lui>> alzai leggermente la voce per farmi sentire da tutti, per poi andare accanto a Hayes e stringergli leggermente il braccio.

Tutti ricominciarono a parlare e i nostri genitori sistemarono le cose in cucina e un paio di snack anche nel soggiorno della casa.

Andai a sedermi sul divano, seguita dal mio migliore amico e dal suo sguardo basso.

<<Hayes, che ti è successo?>> domandai, intuendo già la sua risposta <<Secondo te si sono dimenticati di venire? Magari pensavano che volevo stare con voi, e quindi non verranno..>> disse incrociando il suo sguardo con il mio leggermente preoccupato <<Ma che stai dicendo? Certo che verranno, sarebbero venuti anche tu non avessi voluto. Vedrai che avranno solo trovato un po' di traffico, questione di minuti. Non preoccuparti di questo, sono i tuoi genitori e non potrebbero mai scordarsi nel compleanno del loro figlio preferito>> cercai di farlo sorridere, stringendogli ancora la mano <<Cosa? Pensavo di essere io il loro figlio preferito!>> commentò Nash, seduto accanto a suo fratello, facendo ridere entrambi.

Accesi la televisione per far passare il tempo più velocemente e, proprio quando trovai un canale guardabile, il campanello suonò una seconda volta.

Mi girai velocemente verso Hayes, non trovando più nemmeno la sua ombra, e sentii la porta essere spalancata.

----------- corretto fino a questo punto 21.03----------

Sorrisi a quella scena tanto dolce, rimanendo incantata quando anche Nash si alzò per abbracciare la sua famiglia.

Mi sorprende il fatto che questo ragazzo cambi carattere da un momento all'altro.

Prima é stronzo e scorbutico, poi dolce e simpatico, e poi di nuovo stronzo.

Sa pure essere protettivo, a volte.
Ricordo che quando ero in prima elementare, e lui era in quinta, alcuni bambini mi prendevano in giro a causa dei miei capelli sempre arruffati.

Hayes non riusciva a fare la parte del bambino cattivo, essendo anche lui un piccoletto indifeso.

Un giorno successe che quei bambini mi presero in giro nel cortile della scuola, proprio davanti a Nash, che non la prese per niente bene. Fatto sta che i bulli del momento non mi rivolsero più la parola.

Con Nash, però, ero comunque in una fase di odio che si alleggerì un tantino a seguito di quell'episodio, facendomi capire che, nonostante tutto, ci teneva a me e mi avrebbe protetta sempre.

Tutti ci avvicinammo per salutare i Grier, lasciandoli poi andare in cucina.

<<Vedi? Te l'avevo detto che non si sarebbero mai persi il tuo compleanno.>> dissi a Hayes, non appena si sedette vicino a me seguita da sua sorella <<Si, lo so>>  rispose il ragazzo, rivolgendomi un sorriso.

Durante una discussione animata tra Matt e Skylinn, le luci si spensero causando un urlo impurito di questi ultimi. Io, invece, mi trattenni dall'urlare, stringendo solo la mano di Hayes.

Dalla cucina uscirono due torte illuminate dalla luce delle candeline.

Io e l'altro festeggiato ci guardammo sorridendo, per poi dirigerci verso le nostre torte.

Alla fine arrivò la parte degli abbracci.

Quando mi si avvicinò Cameron gli saltai addosso, letteralmente, e lui mi strinse forte.

<<Auguri piccola>> sussurrò tra i miei capelli <<Grazie Cam>>.

Con Matt scambiai un semplice abbraccio e un bacio sulla guancia e, quando arrivò il turno di Nash, cominciai a sentire un miscuglio di emozioni all'interno del mio corpo.

<<Auguri Soph>> mi disse. Soph? Da quando mi chiama Soph? Arrossii e riuscii a dire due semplici parole <<Grazie Hamilton>>

Nash mi prese dalle mani, tirandomi a se', e mi strinse tra le sue caldi braccia, provocandomi una piacevole sensazione.

Rimasi leggermente pietrificata, ma poi strinsi le mie braccia intorno al sul busto, inspirando il suo profumo alla vaniglia.

Non é così male questo ragazzo, lo ammetto.

My best friend's brother||Nash Grier|| In RevisioneWhere stories live. Discover now