Chapter 25

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Mi buttai sul letto insieme al ragazzo, che cominciò a fare le pernacchie sulla mia pancia scoperta. Lo rimproverai un po', ma poi mi arresi e cominciai a ridere come una bambina piccola.

La porta della camera si spalancò, facendomi cacciare un urletto spaventato e facendo gridare dallo spavento anche Hayes, che si alzò velocemente dal letto.

<<Venite a mangiare, è pronto>> urlò Taylor <<Arriviamo!>> urlai io per risposta, saltando in piedi e cercando di fare un salto sull'altro letto degno di un film d'azione, ma cadendo miseramente a terra e atterrando sul polso.
Perchè, si, quelli sono solo film.

<<Stai bene?>> chiese Taylor con un tono tra il divertito ed il preoccupato <<Mi sento tutta rotta>> risposi, alzandomi lentamente da terra e tenendo il polso dolorante.

Non piangere. I soldati non piangono. Dannazione, quanto fa male!

<<Fai vedere>> si avvicinò velocemente Hayes, muovendo leggermente il polso e facendomi scendere una lacrima a causa del dolore.

<<Taylor, per favore, chiama Cameron>> continua Benjamin, rivolgendo uno sguardo a Taylor, che subito dopo andò a chiamare mio fratello <<Cos'é stato quel botto?>> chiese Cameron, entrando in camera <<Sono caduta. Ma sto bene, davvero!>> risposi io, cercando di far andare via tutti <<Sophie, stai zitta. Penso che si sia rotta il polso, non riesce a muoverlo e già sta cominciando a gonfiarsi>> disse Hayes <<Portiamola all'ospedale, almeno per assicurarci che stia bene>>

Odio Cameron, odio Hayes, odio gli ospedali e ho fame. Non potrebbe andare peggio, davvero.

Mi trascinarono in macchina, facendomi poi salire per far guidare mio fratello fino al primo ospedale presente nella zona.

<<Ragazzi, sto bene. Credetemi, sarà solo una piccola slogatura. Torniamo a casa, vi prego>> dissi io, cercando di fargli cambiare idea.

Una piccola parte dei ragazzi ha instistito per venire con noi, e alla fine Cameron ha ceduto.

Non appena la scritta dell'ospedale cominciò a farsi sempre più grande, cominciai a stringere la mano di Hayes al solo pensiero di cosa mi avrebbero fatto. Ero totalmente consapevole del fatto che non fosse una slogatura, tantomeno piccola.



<<Siamo tornati!>> gridò Johnson, appena varcò la porta della nostra casa attuale.

I passi pesanti degli altri ragazzi si sentirono subito e, appena videro l'ingessatura rossa intorno al mio braccio e gran parte della mano destra, restarono immobili.

<<Cosa guardate? Non credo che sia la prima volta che vediate un gesso>> ridacchiai, camminando verso l'ingresso della cucina <<Meno male che era solo "una piccola slogatura". Vero, Sophie?>> mi derise Carter, salendo le scale.

Sbuffai sonoramente ed entrai in cucina, sedendomi in una sedia e cominciando a mangiare della pasta rimasta.

Potrei seriamente scrivere un libro su questo:

"Come rovinarsi l'estate in un semplice passo"   Libro di Sophie Dallas.

E non osai immaginare la reazione di mia madre quando avrà visto l'ingessatura. Sarebbe una grande soddisfazione per lei dire "Sapevo che non potevo fidarmi di te".
Sperai solo che potesse succedere qualcosa di emozionante che non fosse mangiare ciambelle davanti la televisione.

My best friend's brother||Nash Grier|| In RevisioneWhere stories live. Discover now