Chapter 10

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Saltai gli ultimi due scalini e mi ritrovai faccia a faccia con il diavolo, conosciuto pure come Nash Hamilton Grier.

Alzai gli occhi al cielo ed uscii di casa.

Salimmo tutti e quattro in macchina e, dopo una ventina di minuti circa, arrivammo a casa di Matt.

Scendemmo e Cam suonó il campanello, attendendo che qualcuno ci aprisse.

Un esemplare di Matthew Lee Espinosa sbucò da dietro la porta, e cominciò ad abbracciarci tutti.

<<Hey Matt>> dissi schioccandogli un bacio sulla guancia <<Soph>> disse abbracciandomi.

Entrammo dentro casa e salutammo anche Jack Johnson, Jack Gilinsky e Carter Reynolds.

<<Johnson!>> dissi saltandogli addosso <<Dallas!>> disse lui, abbracciandomi <<Allora, tra circa mezz'ora dovrebbe arrivare Shawn quindi-> >fu interrotto dal suono del campanello <<Oppure arriva ora, come vuole lui>> continuò ridendo.

Andò ad aprire la porta facendo entrare un ragazzo con i capelli castani e gli occhi "Color Nutella". Questi si che sono degli occhi degni di essere definiti "Color Nutella".

Rimasi a guardarlo impietrita mentre salutava i ragazzi e poi, quando arrivò a me, sfoggiò un sorriso stupendo.

<<Ciao, tu dovresti essere la sorella di Cam, no?>> disse porgendomi la mano <<S-si. Sono Sophie. Piacere>> risposi tenendo lo sguardo fisso sui suoi occhi, come lui, e stringendogli la mano <<Piacere, Shawn>> rispose continuando a sorridere.

Rimanemmo a guardarci negli occhi, mentre gli altri ridacchiavano per la situazione imbarazzante.

<<Okay, ragazzi>> cominciò Matt, cercando di far sciogliere il ghiaccio <<Che ne dite di fare qualcosa che non sia guardarci negli occhi?>> continuò.

Stronzo.

Roteai gli occhi e mi allontanai da Shawn per andare verso Hayes che era rimasto a guardare la scena con fare interessato.

<<Ti è piaciuto lo spettacolo?>> chiesi ironica<<Si, non sai quanto>> rispose ridendo.

Gli diedi un piccolo schiaffetto sul braccio, incrociando poi le braccia al petto.

<<Che ne dite se giocassimo a obbligo o verità?>> chiese Johnson, attendendo una risposta <<Okay>> rispose Carter, seguito poi da tutti gli altri.

Guardai di sfuggita Shawn, e vidi lui fare lo stesso, per poi arrossire.

Ci sedemmo in cerchio e cominciammo quel gioco che rovinò la nostra generazione, o qualsiasi altra generazione prima di noi.

Fecero partire il gioco da Gilinsky, per poi far procedere il giro in senso antiorario.

<<Shawn, obbligo o verità?>> chiese Jack con un ghigno <<Verità>> rispose l'altro <<Che ne pensi di Sophie?>> sbarrai gli occhi, mentre la faccia di Shawn si tinse di un rosso intenso dovuto all'imbarazzo.
<<C-cosa?>> chiese Shawn <<Ti ho chiesto cosa ne pensi di Sophie>> ridisse Jack <<Sembra simpatica>> rispose abbassando lo sguardo per un secondo.

Rimango leggermente delusa dalla sua risposta, ma che mi potevo aspettare? Mica avrebbe detto "Penso che sia la ragazza più bella che io abbia mai visto in vita mia e me la voglio sposare". Insomma, ci siamo visti per la prima volta solo cinque minuti fa.

Vidi Nash ridere per la mia espressione mista tra l'imbarazzo e la rabbia.
Vorrei tanto strappargli quella bella boccuccia che si ritrova.

Continuammo il giro fino a quando Johnson fece  una domanda a me.

<<Obbligo o verità?>> chiese <<Obbligo>> risposi <<Esci in giardino e grida "Sophie é tornata">> disse sorridendo.

Mi alzai da terra ed uscii. Mi schiarii la voce e gridai quello che mi ha detto di dire.

Mentre gridai passò una vecchietta che mi guardò male, ed io mi stringsi nelle spalle imbarazzata.

Rientrai in casa e vidi tutti ridere <<Grazie a te la signora Brenson mi ha presa per pazza>> dissi risedendomi.

La risata di Johnson si fece più forte, fino a quando non lo guardai male.

Dopo Jack arrivò il mio turno.

<<Nash, obbligo o verità?>> chiesi con un ghigno malefico  <<Obbligo>> rispose stupito dal fatto che gli ebbi parlato <<Chiama Camila e dille che la ami>> dissi <<Cosa?>> chiese <<Hai sentito benissimo>> risposi <<E va bene>> sbuffò.

Prese il suo telefono, chiamò Camila e premette sul vivavoce.

Dopo due squilli rispose.

<<Hey Nash, come stai?>> chiese con la solita voce stridula <<Bene. Senti, volevo dirti che ti amo>> disse Nash a denti stretti <<Davvero? Oddio Nash, non sai quanto ho sognato questo momento. Ragazze, Nash Grier mi ha appena detto che mi ama!>> starnazzò quella <<Okay, ciao>> concluse Nash.

Chiuse la chiamata e mi guardò con uno sguardo inceneritore.

<<Contenta?>> mi chuese, posando il telefono in tasca <<Non sai quanto>> risposi con un sorriso soddisfatto


My best friend's brother||Nash Grier|| In RevisioneWhere stories live. Discover now