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«No Chià! Non verró mai a quella stupida festa di drogati ubriachi!» urlo a Chiara che mi pressa dalla mattina alla sera.
«Ma dai Ars!» strilla la mia coinquilina «Ti divertirai un sacco!»
«Mh puoi capire. Magari qualcuno mi prende e mi scopa nel bagno,ti ricordo che io sto con Davide!». Perché insiste? Non capisce ancora che odio questo tipo di feste universitari?
«Sei sempre la stessa! Io ci andró,magari incontro qualche bel ragazzo..e ti dic...»
«Chiara.» la interrompo «Esci.»
La mia amica sbuffa e esce con il broncio,finalmente. Le ho detto duecento volte che odio queste feste e lei continua a chiedermi,che palle.
Mi siedo sul letto e chiamo Davide.
«Ciao piccola.» sento la sua voce molto assonnata.
«Ehi,come stai?»
«Bene tu?»
«Bene. Ti va di venire nella mia stanza? Magari guardiamo un film e Chiara è andata alla festa per ubriachi..» mi scappa una risatina e sento che ride anche lui.
«Certo..arrivo. 20 minuti e sono da te.»
«Okay,a dopo.» attacco e poso il telefono sul comodino. Nel frattempo che quella lumaca del mio ragazzo arriva,mi vado a struccare.
********
Sento bussare alla porta e vado ad aprire con il viso molto alla zombie.
«Buonasera» il mio ragazzo mi dà un bacio a stampo e si siede sul letto.
Sorrido e chiudo la porta poi vado a sedermi accanto a lui.
«Allora che hai deciso di guardare?». Spero solo che non mi risponda Transformers,non di nuovo per favore.
«Transformers!» ecco,lo sapevo.
«Ti prego,amore è la quinta volta che lo guardiamo..scegliamone un altro.» mi lamento.
«E va bene,» sbuffa «decidi tu.»
Ci penso qualche secondo..
«Kingsman? L'hai visto?» propongo.
«Mm no..di cosa parla?»
Spiego per 5 minuti a Davide di cosa parla il film e lui accetta,dicendo che gli sembra curioso.
Scelgo il film su Sky e mi metto vicino a Davide abbracciandolo,e sento che lui mi stringe.
Guardiamo il film per un'ora e mezza,passata tra i borbotti i Davide,qualche imprecazione mia e sua.

«Allora? Ti è piac..» vedo Davide addormentato,ormai ci sono abituata e mi metto a ridere piano.
«Amore..svegliati. Sono le undici e mezza e tra poco Chiara torna..» lo smuovo leggermente. «Dai che domani c'è scuola..»
Vedo che si muove e apre gli occhi mugolando,e io gli sorrido.
«Bello il film..» dice sbadigliando.
«Certo» rido e mi alzo.
Davide si alza e cammina verso la porta ancora addormentato. Gli apro la porta e lui si mette sul bordo.
«Ci vediamo domani..» mi sporgo a baciarlo leggermente e lui mi stringe dalla vita.
«Notte..» mi bacia la fronte e esce,e io chiudo la porta. Non faccio in tempo a chiuderla del tutto che un ragazzo mi piomba davanti bloccando. Lo guardo.
Ha i capelli marroncini,quasi biondi che gli cadono sulla fronte,un viso molto magro e degli occhi verdi-grigi che non riesco molto a distinguere per l'assenza di luce.
«Posso aiutarti..?» lo guardo.
«Dimmi dov'è la stanza 582..» mi dice in modo scorbutico.
«Potrei dirtelo se me lo chiederesti in modo più gentile..»
«Ti sembro uno con la faccia gentile..?» il suo tono non cambia.
Sbuffo. «Devi salire al piano di sopra e vai a destra,la settima stanza che trovi..»
«Ok ciao.» se ne va e io chiudo la porta.
«Ehm..prego..» dico tra me e me rendendomi conto di quanto sfacciato sia quel ragazzo. Era abbastanza carino,è strano come ragazzo,ma è ...attraente..(?).
Mi allontano dalla porta e mi butto sul letto ma la porta si apre e vedo subito dei capelli lunghi biondi,è Chiara.
«Finalmente,sei tornata. Ti sei divertita?»
«Non sai quanto signorina..» vedo che barcolla. È ubriaca. Mi alzo per aiutarla e intravedo una macchia violacea sul suo collo, e mi metto a ridere.
«Oh oh oh, attenzione. Qualcuno qua ha rimorchiato qualcun altro.» continuo a prenderla in giro.
«Smettila, sei solo invidiosa.» pft,certo,io.
«Dai sdraiati.» la aiuto a sdraiarsi e lei si addormenta di colpo. Rido leggermente e la copro con la coperta,poi vado a lavarmi i denti.
*******
Mi ritrovo a guardare il soffitto alle due di notte,dopo aver tentato di addormentarmi per due ore,fallendo.
Sento bussare la porta che,grazie a Dio, non fa svegliare Chiara,troppo ubriaca. Mi alzo senza far rumore e apro la porta. Mi ritrovo davanti il ragazzo di tre ore fa.
«Scusa ma che ci fai tu qui a quest'ora?!» sussurro infuriata mentre mi chiudo la porta alle spalle,rimanendo fuori con lui.
«Ho vagato tre ore senza trovare la mia stanza. Ciò significa che o mi hai dato le indicazioni sbagliate o sono stupido io.»
«Forse la seconda,perché sto in questa università da due anni.» ribatto.
«Come ti chiami dolcezza?» tutto d'un tratto è diventato dolce?
«Sono Arianna Reda, Ars. E non chiamarmi dolcezza,ho un ragazzo.»
Lui si mette a ridere sfacciatamente. «Quindi l'angioletto ha un ragazzo..bene. Io sono Gennaro Raia,mh sì, odio il mio nome quindi chiamami Genn Butch,o solo Genn.»
«Okay,Genn. Quindi che cosa vuoi alle due del mattino?» chiedo per la terza volta.
«Dato che sai tutto su questa scuola..» si appoggia al cornicione della porta leccandosi le labbra,poi mi guarda negli occhi. «..mi accompagni nella mia cosiddetta stanza..?»
Sospiro e lo guardo. Ci penso e accetto.
«Va bene..» chiudo la porta alle mie spalle e accompagno Genn verso la sua stanza.
Mentre camminiamo,lui rompe il silenzio.
«Allora..Ars..» quasi sussurra e mi guarda facendo di nuovo quel movimento con le labbra,ma lo fa per cercare di sedurmi o cosa? Forse non capisce che ho un ragazzo.
«Raccontami un po' di te.» continua a guardarmi e cammina al mio stesso passo.
«Ehm..cosa dovrei dirti?»
«Come mai hai deciso di venire qua?»
«Perché i miei nonni e genitori sono venuti qua e la scuola mi è subito piaciuta.»
«Cosa ti piace fare?»
«Disegnare,adoro leggere,scrivere..»
«A capisco,non sei una di quelle puttanelle da strada con dieci chili di trucco addosso e una minigonna.» appena pronuncia quella frase mi fermo davanti a lui e lui fa lo stesso.
«Beh scusa,non pensavo che le puttanelle da strada fossero il tuo tipo.»
Lui si mette a ridere mordendosi il labbro inferiore. «Non ho mai detto che fossero il mio tipo,anzi..mentre parlavi delle tue passioni classiche ero molto interessato.»
«Pft,certo. La stanza trovatela da solo..» giro la testa per andarmene ma la sua mano fredda blocca il mio polso stringendolo e mi ritrovo al muro distante dieci centimetri dal suo viso,e i suoi occhi fissi nei miei.
«Dato che sono appena arrivato in questa fottuta scuola e non so a chi chiedere,tu adesso mi accompagni nella mia stanza..hai capito?» non smette di fissarmi negli occhi.
«Lasciami il polso.» gli ordino ma lui lo stringe di più.
«Rispondi alla mia domanda. Mi accompagnerai alla mia stanza?»
«Sí Genn. Ti accompagnerò nella tua stanza.» sospiro.
«Brava.» mi lascia il polso ma non si distacca da me.
«Potresti..ehm..»
«Non mi sono accorto di quanto sei bella da così vicino,Ars.»
Non esito a tirargli uno schiaffo allontanandolo e lui gira la testa da un lato ridendo sempre nel suo stesso modo.
«Non fai altro che ridere?! Ma non capisci che ho un ragazzo?»
«Rido perché so che non riuscirai mai ad oltrepassare le mie forze,Ars.». Perché è così?
«Oh guarda siamo arrivati alla stanza 582,la mia. Beh, grazie per avermi accompagnato.»
«Prego.» lo guardo male mentre apre la sua stanza con la chiave,e appena la vede all'interno, sorride,poi si gira verso di me.
«Resteresti con me stanotte?» mette le mani giunte davanti al petto.
«Io ho..se lo scopre...» sbuffo arrendendomi «e va bene. Basta che non tenti di fare niente.» lo avviso entrando.
«Entra pure Ars.» si fa spazio per farmi entrare,sorridendo maliziosamente.

His Poison. | Genn Butch.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora